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Il 92,5% degli adolescenti utilizza l’Intelligenza Artificiale e il 46,2% non legge libri: i numeri chiave dell’Atlante dell’Infanzia 2025 di Save The Children

Bambino con occhiali legge un libro, scaffale rosso sullo sfondo. Riflessione sull'Atlante dell'Infanzia 2025 e il calo della lettura tra i giovani.
Fonte immagine: Foto di Pixabay su Pexels

L’Atlante dell’Infanzia 2025 di Save The Children rivela dati sorprendenti sul rapporto degli adolescenti italiani con tecnologia e cultura. Chi sono i giovani più coinvolti con l’Intelligenza Artificiale e quali sfide emergono in termini di abitudini di lettura e attività culturali? Questi numeri evidenziano i cambiamenti e le criticità in essere tra i più giovani nel contesto italiano, facilitando una comprensione approfondita di ciò che sta plasmando le loro esperienze quotidiane.

  • Alto utilizzo di IA tra gli adolescenti italiani
  • Persistenti problemi di lettura e disuguaglianze territoriali
  • Comportamenti digitali e benessere psicologico in evoluzione
  • Impatti delle condizioni socio-economiche sulla partecipazione culturale e sportiva

Diffusione e utilizzo dell’Intelligenza Artificiale tra gli adolescenti italiani

Oltre all’alto livello di utilizzo dell’Intelligenza Artificiale, l’Atlante dell’Infanzia 2025 di Save The Children evidenzia anche alcune criticità legate alle abitudini di lettura tra i giovani. Sorprendentemente, circa il 46,2% degli adolescenti italiani non legge libri, una percentuale significativa che riflette cambiamenti nelle modalità di fruizione delle informazioni e delle fonti di svago. La prevalenza delle tecnologie digitali e dell’uso dell’IA può aver contribuire a questa tendenza, poiché molte attività di intrattenimento e informazione sono ormai digitalizzate e dipendono da strumenti online. Questo può influire sulla capacità di concentrazione e sulla qualità della lettura prolungata, oltre a ridurre il tempo dedicato alle attività di lettura tradizionale. La comodità e l’immediatezza delle risposte fornite dall’IA sono spesso preferite alle letture approfondite, portando a una definizione di conoscenza più superficiale. D’altra parte, questa dinamica sottolinea l’importanza di promuovere, tra gli adolescenti, un utilizzo equilibrato delle tecnologie e l’apprezzamento per i libri, fondamentali per lo sviluppo cognitivo e culturale. È quindi essenziale sensibilizzare studenti, genitori e insegnanti sui rischi e sui benefici di un approccio consapevole alla tecnologia e alla lettura.

Come funziona l’uso quotidiano dell’IA

Come funziona l’uso quotidiano dell’IA

Il 92,5% degli adolescenti utilizza l’intelligenza artificiale nella vita di tutti i giorni, evidenziando un'integrazione sempre più profonda di queste tecnologie nelle loro routine. Questo ampio impiego si manifesta in diversi ambiti, dall’assistenza nello studio e nel lavoro alle attività di svago e socializzazione. Ad esempio, molti adolescenti si affidano agli assistenti vocali e ai chatbot per ottenere informazioni rapide, pianificare attività o gestire promemoria, rendendo più efficiente la gestione delle loro giornate. Inoltre, l'uso dell’IA si estende anche al supporto emotivo, con il 41,8% degli intervistati che ha dichiarato di averla usata per affrontare momenti di disagio o per trovare conforto, specialmente in assenza di una presenza umana immediata. Per le attività pratiche quotidiane, come risolvere problemi scolastici o organizzare il tempo libero, il 42,8% utilizza strumenti di IA per facilitare decisioni e risposte rapide. La percezione di questi strumenti è molto positiva: circa la metà degli adolescenti considera che i chatbot e gli assistenti vocali siano fondamentali o altamente utili, contribuendo a modificare le modalità di comunicazione e di apprendimento. Questo comportamento quotidiano rappresenta una trasformazione importante nelle abitudini di interazione, portando a un utilizzo più consapevole e integrato dell'intelligenza artificiale nella vita adolescente.

Implicazioni e rischi dell’uso intensivo di IA

Inoltre, i dati provenienti dall’Atlante dell’Infanzia 2025 di Save The Children evidenziano alcune preoccupazioni riguardo alle conseguenze a lungo termine di questo uso intensivo di intelligenza artificiale tra gli adolescenti. La statistica che il 92,5% degli adolescenti utilizza l’IA e che il 46,2% non legge libri sottolinea una trasformazione profonda nel modo in cui i giovani consumano contenuti, acquisiscono conoscenze e interagiscono con il mondo. Questo cambio di abitudini può comportare un sostanziale impatto sulla capacità di analisi critica, sulla creatività e sulle competenze linguistiche, oltre a influenzare lo sviluppo di capacità di concentrazione e di memoria. Il rischio principale deriva dalla possibilità di dipendenza da strumenti di IA, che può portare ad una diminuzione delle attività cognitive attive e della capacità di pensare in modo autonomo. Inoltre, la facilità di accesso alle informazioni generate dall’IA potrebbe ridurre la motivazione degli adolescenti a sviluppare competenze di ricerca e di approfondimento critico. È altresì importante considerare le implicazioni sulla qualità delle relazioni sociali, con il rischio di un appiattimento delle interazioni umane autentiche. Per mitigare questi rischi, è cruciale promuovere un uso consapevole dell’IA tramite programmi educativi che insegnino ai giovani come utilizzare queste tecnologie in modo equilibrato e sicuro, favorendo uno sviluppo armonico delle loro capacità cognitive, emotive e sociali.

Benessere psicologico e comportamenti digitali degli adolescenti

Il 49,6% degli adolescenti italiani manifesta un buon livello di benessere psicologico, con notevoli differenze tra maschi (66%) e femmine (34%). Tuttavia, diversi comportamenti a rischio sono presenti: il 9% sperimenta isolamento volontario, mentre il 12% assume psicofarmaci senza prescrizione. Un’altra problematica riguarda il cyberbullismo, con il 47,1% delle vittime, mentre comportamenti come il “phubbing” (uso eccessivo dello smartphone in presenza di altri) e il “ghosting” (interruzione improvvisa dei contatti) coinvolgono rispettivamente il 38% e il 30% dei giovani. Questi dati evidenziano come il digitale influisca profondamente sul loro benessere e sulle relazioni interpersonali.

Impatto delle digitalizzazioni sulla salute mentale

Le attività digitali, se non gestite correttamente, possono contribuire all’insorgere di disagi emotivi e isolamento sociale. È cruciale promuovere strategie di equilibrio tra uso della tecnologia e iniziative di supporto psicologico.

Attività culturali, stili di vita e disuguaglianze territoriali

L’Atlante evidenzia anche come le attività culturali tra gli adolescenti siano disomogenee. Solo il 50% ha visitato musei o mostre nell’ultimo anno, e questa percentuale è inferiore al 40% nel Mezzogiorno. La lettura di libri, esclusi i testi scolastici, è praticata dal 53,8% dei giovani, indicando che più di un adolescento su due non si dedica alla lettura, un dato preoccupante alla luce dell’importanza culturale di questa attività. Inoltre, l’attività fisica rappresenta un’altra area problematica: il 18,1% degli adolescenti non pratica alcuna attività sportiva, con valori ancora più bassi nelle regioni meridionali. Le analisi collegano queste disuguaglianze alle condizioni socio-economiche, che influenzano l’accesso alle opportunità culturali e sportive, contribuendo ad accentuare le differenze tra territori e classi sociali.

Diseguaglianze e influenze socio-economiche

Le opportunità di partecipazione alle attività culturali e sportive sono fortemente influenzate dal background familiare ed economico. Le regioni meridionali presentano percentuali più basse di coinvolgimento culturale e sportivo, rimarcando le disparità nell’accesso alle risorse. L’Atlante sottolinea l’importanza di politiche mirate a ridurre queste disparità e favorire un’educazione più inclusiva, affinché tutti i giovani possano usufruire delle stesse opportunità di crescita e sviluppo.

FAQs
Il 92,5% degli adolescenti utilizza l’Intelligenza Artificiale e il 46,2% non legge libri: i numeri chiave dell’Atlante dell’Infanzia 2025 di Save The Children

Perché il 92,5% degli adolescenti italiani utilizza l’Intelligenza Artificiale quotidianamente? +

L'uso dell'IA è ormai integrato nella vita quotidiana degli adolescenti, utilizzata per studio, svago, socializzazione e supporto emotivo, facilitando attività e decisioni pratiche.

Quali sono i rischi principali dell’uso intensivo di intelligenza artificiale tra i giovani? +

I rischi includono la diminuzione delle capacità di analisi critica, dipendenza da strumenti di IA e riduzione delle interazioni sociali autentiche, con potenziali impatti su sviluppo cognitivo ed emotivo.

Perché il 46,2% degli adolescenti italiani non legge libri, secondo l’Atlante dell’Infanzia 2025? +

La diffusione delle tecnologie digitali e dell’IA ha modificato le modalità di consumo di contenuti, portando a una fruizione più immediata e superficiale rispetto alla lettura tradizionale.

Come influisce l’uso dell’IA sulla capacità di concentrazione e approfondimento degli adolescenti? +

L’alta dipendenza da strumenti di IA può ridurre la motivazione a leggere e approfondire, influendo sulla concentrazione e sulla qualità della comprensione delle informazioni.

Qual è l’impatto delle disuguaglianze territoriali sulle attività culturali e sportive degli adolescenti? +

Le regioni meridionali mostrano percentuali inferiori di partecipazione culturale e sportiva, influenzate dal livello socio-economico, con disparità che ostacolano l'inclusione e l'accesso alle opportunità.

Come possono genitori e insegnanti promuovere un uso equilibrato dell’IA e la lettura tra gli adolescenti? +

È importante sensibilizzare sui benefici e rischi della tecnologia, favorendo attività di lettura e educazione digitale per sviluppare competenze critiche e cognitivi.

Quali sono le principali differenze di benessere psicologico tra maschi e femmine adolescenti? +

Il 66% dei maschi manifesta un buon livello di benessere psicologico rispetto al 34% delle femmine, con differenze legate a comportamenti di isolamento, uso di psicofarmaci e cyberbullismo.

Quali sono le principali attività culturali praticate dagli adolescenti italiani? +

L’attività culturale più praticata è la visita a musei o mostre, anche se meno del 50% degli adolescenti lo ha fatto nell’ultimo anno, con disparità territoriali evidenti.

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