Incremento degli Studenti nei Dottorati e le Nuove Direzioni della Formazione in Italia
Secondo il rapporto Deloitte, tra il 2020 e il 2024 si è verificato un aumento significativo del 48,5% nel numero di studenti iscritti ai corsi di dottorato in Italia. Precisamente, le iscrizioni sono salite da circa 31.000 a quasi 47.000, grazie anche agli investimenti e ai finanziamenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Tuttavia, nonostante questa crescita, la percentuale di popolazione in età lavorativa (25-64 anni) iscritta a un dottorato rimane molto bassa, pari allo 0,16%, rispetto alla media europea dello 0,35%. Questo evidenzia ancora una certa sotto-rappresentanza e l'esigenza di politiche più incisive per favorire una maggiore diffusione della formazione d'élite.
Le Nuove Esigenze di Competenze nel Mercato del Lavoro Italiano
Lo studio di Deloitte indica che tra il 2024 e il 2028 in Italia si prevedono richieste di circa 3,6 milioni di nuove risorse umane. Di queste, oltre 1,2 milioni dovranno possedere un titolo di alta formazione, come il dottorato di ricerca, nelle aree più strategiche e richieste dal mercato. Sono tre gli ambiti professionali in maggiore crescita:
- Sci, Tecnologia, Ingegneria e Matematica (STEM)
- Economia
- Sanità
Questi settori rappresentano una risposta efficace alle esigenze occupazionali del futuro, favorendo l’innovazione e la competitività del sistema produttivo italiano.
Le Tendenze dei Ricercatori e le Dinamiche di Ricerca e Sviluppo in Italia
Il numero di ricercatori con PhD presenti nelle aziende italiane ha registrato un incremento notevole negli ultimi anni. Dal 2012 al 2022, si è osservato un aumento del 42% tra i ricercatori e del 58% tra gli addetti alla Ricerca e Sviluppo (R&S) con titolo di dottorato. Questo trend positivo evidenzia come le imprese abbiano iniziato a valorizzare maggiormente le competenze di alto livello, anche se il settore intra-muros si concentra ancora in modo prevalente nel settore manifatturiero, che assorbe circa il 69,3% della spesa totale dedicata alla R&S.
Un ruolo importante è rivestito dalla regione Lombardia, che da sola rappresenta circa il 24,4% di questa spesa e si conferma come hub principale di attrazione di personale altamente qualificato.
Le Collaborazioni tra Università e Imprese: Un Modello di Successo come MUSA
Tra le strategie più efficaci per trasferire le competenze tra il settore accademico e quello industriale si configura il progetto MUSA (Milano University Science Area). Promosso dall’Università Milano-Bicocca in collaborazione con altri atenei e attori pubblici e privati, MUSA ha coinvolto centinaia di ricercatori in attività interdisciplinari di alta qualità. Grazie alle risorse messe a disposizione dal PNRR, il progetto ha ottenuto valutazioni molto positive da parte del Ministero dell’Università e della Ricerca.
Tuttavia, si sottolinea come solo una parte delle competenze sviluppate possa trovare sbocchi nel settore accademico tradizionale. È fondamentale quindi rafforzare la collaborazione tra università, imprese e territori per creare un ecosistema che valorizzi il talento e favorisca la crescita economica e sociale, alimentando così la competitività del territorio attraverso l’innovazione e la conoscenza.
Riflessioni e Prospettive sul Futuro della Formazione e del Lavoro
Il report di Deloitte mette in evidenza come l’aumento degli iscritti ai dottorati e la domanda di competenze avanzate possano rappresentare una leva strategica per il futuro del lavoro. La crescita delle figure altamente specializzate, accompagnata da politiche di collaborazione tra università, imprese e territorio, può trasformare non solo il mercato occupazionale ma anche il tessuto economico e sociale dei territori italiani. Investire in formazione avanzata e favorire il trasferimento di competenze rappresenta un passo fondamentale per una crescita sostenibile e competitiva, in un contesto europeo e globale in rapido cambiamento.
Domande frequenti sul Futuro della Formazione, l'Aumento degli Iscritti ai Dottorati e il Fabbisogno di Competenze secondo il Report Deloitte
L'aumento degli iscritti ai dottorati in Italia è attribuibile principalmente agli investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che hanno favorito finanziamenti e incentivi specifici. Inoltre, la crescente domanda di competenze altamente specializzate nel mercato del lavoro italiano ha spinto studenti e ricercatori a intraprendere percorsi di formazione avanzata, riconoscendo il valore strategico di queste qualifiche per il futuro occupazionale.
Un incremento degli iscritti ai dottorati può portare a una forza lavoro più qualificata, in grado di affrontare le sfide dell'innovazione e della ricerca. Ciò si traduce in una maggiore richiesta di competenze specialistiche in settori come STEM, economia e sanità, imprescindibili per favorire la crescita, la competitività e l'innovazione nel tessuto economico territoriale.
Tra i settori in maggiore espansione si annoverano le discipline STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica), l'economia e l'ambito sanitario. Questi ambiti rispondono alle nuove esigenze del mercato, promuovendo innovazione e rafforzando la competitività del sistema economico italiano.
Le collaborazioni, come il progetto MUSA, favoriscono un trasferimento più efficace delle competenze tra il mondo accademico e quello industriale, creando un ecosistema di innovazione e ricerca. Questi modelli di successo permettono di valorizzare il talento degli studenti e dei ricercatori, stimolando la crescita economica e sociale del territorio.
La regione Lombardia si configura come hub principale di attrazione di personale altamente qualificato e favorevole alla ricerca, rappresentando circa il 24,4% della spesa totale dedicata alla Ricerca e Sviluppo (R&S). La sua leadership rafforza il tessuto territoriale e promuove un ecosistema di innovazione e crescita sostenibile.
Il rapporto sottolinea come l'aumento delle figure altamente specializzate e qualificate, come quelle con dottorati, possa essere una leva strategica per il futuro del lavoro. Promuovendo politiche di collaborazione tra università, imprese e territori, si può stimolare una crescita sostenibile, incentivando l'innovazione e rafforzando la competitività del sistema economico nazionale.
Le principali sfide includono la scarsità di risorse finanziarie dedicate, la necessità di politiche pubbliche più incisive e la ridotta attrattività di carriere accademiche rispetto al settore privato. Inoltre, è essenziale rafforzare le collaborazioni tra università e imprese per creare un ambiente favorevole alla crescita del talento.
Le politiche pubbliche possono incentivare finanziamenti dedicati, semplificare i processi di accesso e promuovere programmi di collaborazione tra università e aziende. Investire in infrastrutture di ricerca e formazione, inoltre, può creare un ambiente più favorevole all'aumento degli iscritti e allo sviluppo di competenze di alto livello.
Le prospettive combinate di aumento degli iscritti ai dottorati, partnership tra università e imprese e politiche di sostegno possono portare a un ecosistema di ricerca più dinamico e competitivo. Ciò favorirà l'innovazione, la crescita economica e il rafforzamento delle competenze territoriali, in linea con gli obiettivi europei di sviluppo sostenibile.