Situazione attuale e preoccupazioni degli insegnanti
A poche settimane dall’inizio dell’anno scolastico 2025/2026, l’attesa per l’erogazione del bonus della Carta Docente si fa sempre più lunga. A fine ottobre, non sono ancora stati annunciati aggiornamenti ufficiali sul rilascio dei fondi, mentre in passato questa procedura veniva completata entro metà settembre. La lentezza nei tempi di distribuzione sta generando ansia e incertezza tra gli insegnanti italiani, soprattutto considerando i ritardi accumulati.
Intervento della Gilda degli Insegnanti: richiesta di azione immediata
La Gilda degli Insegnanti ha espresso forte preoccupazione per la situazione di stallo, chiedendo un intervento urgente del Governo. Vito Carlo Castellana, coordinatore nazionale della Gilda, ha sottolineato:
"Non si può parlare di innovazione e aggiornamento se si mettono vincoli e tagli a uno strumento che rappresenta uno dei pochi riconoscimenti concreti del lavoro docente."
Le principali richieste avanzate dalla Gilda
- Estensione della Carta Docente anche ai supplenti con contratto annuale fino al 30 giugno;
- Utilizzo del bonus per spese di trasporto;
- Riattivazione immediata della piattaforma digitale;
- Pagamento delle sentenze pendenti riguardanti la Carta.
Castellana ha evidenziato come gli insegnanti italiani non possano più attendere, chiedendo un’azione tempestiva per tutelare i propri diritti e riconoscere l’importanza del ruolo educativo.
Novità legislative e aggiornamenti recenti sulla Carta del Docente
Il decreto-legge n. 127/2025, approvato a settembre 2025, introduce misure urgenti che riguardano anche la Carta Docente. In particolare, l’emendamento 3.100, firmato il 15 ottobre, ha apportato importanti novità che riguardano l’estensione e l’utilizzo del bonus.
Principali novità dell’emendamento sulla Carta del Docente
- Estensione a nuove categorie: La Carta verrà estesa a circa 190.000 precari, inclusi supplenti annuali e fino al termine delle attività didattiche, oltre al personale educativo.
- Acquisti di hardware e software: Dal 2025/2026, l’utilizzo potrà essere indirizzato all’acquisto di hardware e software, con cadenza quadriennale, anche per chi l’ha percepita negli anni scolastici precedenti.
- Trasporto: Potrà essere impiegata per l’acquisto di servizi di trasporto di persone.
- Gestione e assegnazione: Un decreto interministeriale, da emanare entro il 30 gennaio di ogni anno, definirà i criteri di assegnazione e distribuzione dell’importo, basati sul numero di docenti aventi diritto.
Fondi previsti e risorse per il futuro
Per il prossimo anno scolastico, è prevista una dotazione di circa 500 euro per docente. A partire dal 2025/2026, si ipotizza un’integrazione con risorse ordinarie, stabilizzando così la cifra disponibile e ampliando le possibilità di utilizzo.
Prossimi step e impegni legislativi
Il decreto-legge che contiene queste disposizioni dovrà essere convertito in legge entro l’8 novembre 2025. La rapida approvazione e attuazione rappresentano la priorità per garantire ai docenti un sostegno concreto e tempestivo.
Conclusioni e richieste delle parti coinvolte
Le istituzioni e le organizzazioni sindacali continuano a sollecitare un intervento immediato del Governo, affinché si garantisca l’operatività della Carta Docente 2025/2026. La situazione di ritardo attuale, infatti, crea preoccupazione tra gli insegnanti, i quali non possono più attendere per usufruire di un risarcimento fondamentale per il loro lavoro e per le spese legate all’attività didattica.
Domande frequenti sulla Carta Docente 2025/2026 in ritardo e l’intervento della Gilda
La delayed distribuzione della Carta Docente 2025/2026 è dovuta a ritardi amministrativi e a incompletezza delle procedure di approvazione, complicati ulteriormente dai recenti cambiamenti legislativi e dalla fase di implementazione delle nuove misure di estensione e utilizzo del bonus.
La Gilda degli Insegnanti esprime forte preoccupazione e chiede un intervento immediato del Governo, sottolineando che gli insegnanti non possono più attendere, considerando l’importanza del bonus come riconoscimento del loro lavoro e delle spese didattiche.
La Gilda richiede l’estensione della Carta anche ai supplenti con contratto annuale, l’utilizzo del bonus per spese di trasporto, la riattivazione immediata della piattaforma digitale e il pagamento delle sentenze pendenti relative alla Carta.
Il decreto-legge n. 127/2025, approvato a settembre 2025, ha introdotto novità come l’estensione del bonus a circa 190.000 precari, comprese le categorie di supplenti e personale educativo, oltre alla possibilità di acquisto di hardware, software e servizi di trasporto.
Tra le novità principali, si segnalano l’estensione del bonus a nuovi destinatari, l’uso per hardware e software con cadenza quadriennale, e la possibilità di impiegare il bonus per servizi di trasporto, con criteri di assegnazione definiti tramite decreto interministeriale entro il 30 gennaio.
Per il prossimo anno scolastico, è prevista una dotazione di circa 500 euro per ciascun docente, con un’ipotesi di integrazione futura tramite risorse ordinarie, che potrebbe ampliare e stabilizzare la cifra disponibile.
Il decreto-legge contenente le disposizioni deve essere convertito in legge entro l’8 novembre 2025. La rapida approvazione e attuazione sono fondamentali per garantire ai docenti il supporto promesso senza ulteriori ritardi.
Il ritardo nel rilascio della Carta può limitare agli insegnanti la possibilità di pianificare spese essenziali legate al loro lavoro, creando stress e possibilità di dover affrontare spese di tasca propria. Pertanto, un intervento tempestivo è indispensabile per ridurre queste criticità.
Se il Governo dovesse rimandare ulteriormente l’intervento, gli insegnanti continuerebbero a subire i ritardi, con possibili ripercussioni sulla loro sicurezza economica e sulla qualità delle attività didattiche, aumentando il disagio e la sfiducia nel sistema.
Un prolungato ritardo potrebbe andare a compromettere il riconoscimento e la valorizzazione del ruolo degli insegnanti, creando frustrazione e demotivazione che potrebbero influenzare negativamente la qualità dell’istruzione.
Gli insegnanti, studenti e famiglie possono manifestare il loro supporto attraverso petizioni, adesioni alle mobilitazioni e chiedendo ai rappresentanti politici di accelerare l’approvazione delle misure necessarie, rafforzando così la pressione istituzionale.