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Controversie sull'educazione sessuale a scuola: il divieto fino alle medie e le reazioni di figure pubbliche

Controversie sull'educazione sessuale a scuola: il divieto fino alle medie e le reazioni di figure pubbliche

Contesto e recenti sviluppi normativi

Lo scorso 15 ottobre, alla Camera dei Deputati, è stato approvato un emendamento al Ddl Valditara, noto anche come Ddl Sasso, che interessa le disposizioni sul consenso informato in ambito scolastico. Questo emendamento, sostenuto principalmente dalla deputata Giorgia Latini, ha esteso il divieto di affrontare tematiche riguardanti l'educazione sessuale non solo nella scuola dell'infanzia e primaria, ma anche nella scuola secondaria di primo grado, ovvero le medie.

Le implicazioni del nuovo emendamento

Con questa modifica normativa, si introduce una restrizione significativa, limitando l'insegnamento di argomenti fondamentali come la fisiologia, i cambiamenti puberali, e le dinamiche di relazione tra coetanei, fino alle medie. Questa scelta ha suscitato numerose reazioni critiche da parte di esperti, pedagogisti e rappresentanti istituzionali.

La posizione di Matteo Bassetti e l'importanza dell'educazione sessuale

L'infettivologo Matteo Bassetti ha definito l'emendamento come un "emendamento medioevale" nel suo intervento al Secolo XIX. Secondo lui, l'educazione sessuale dovrebbe comprendere aspetti come:

  • rapporti tra coetanei durante la pubertà
  • anatomia e fisiologia dell'apparato genitale
  • cambiamenti puberali
  • questioni psicologiche e morali
  • abitudini ambientali e curiosità dei giovani

Inoltre, Bassetti sottolinea come sia fondamentale promuovere la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili (MST), un fenomeno in crescita tra i ragazzi tra i 14 e 18 anni, con infezioni come condilomi, sifilide, gonorrea e clamidia, spesso asintomatiche e quindi particolarmente rischiose per le giovani donne.

La carenza di informazione in Italia e le proposte di miglioramento

In Italia, si riscontra una forte carenza di fonti affidabili riguardo le MST e altri temi collegati all'educazione sessuale. La conseguenza è un rischio elevato di comportamenti a rischio tra i giovani, spesso inspiegabili e guidati da informazioni imprecise trovate online o sui social media.

Per contrastare questa situazione, molti esperti, tra cui Bassetti, propongono un rafforzamento dei programmi di educazione all'affettività nelle scuole, criticando l'approccio "medioevale" che attualmente prevale.

Nuovi progetti scolastici e iniziative di sensibilizzazione

Dal 23 ottobre, su RaiPlay, sarà disponibile il programma "Il Collegio", ambientato in un collegio e con la partecipazione di docenti specializzati in educazione sessuale. Andrea Maggi, uno dei docenti, evidenzia:

> "In un'epoca in cui la parità di genere richiede passi importanti, l’educazione sessuale dovrebbe essere obbligatoria sin dalla scuola dell'infanzia, adeguata all'età. Essa aiuta a vivere più serenamente con se stessi e con gli altri."

Reazioni politiche e normative in atto

Il Ddl riguardante il consenso informato in ambito scolastico prevede che, nelle scuole superiori, i genitori siano informati sui corsi, anche con soggetti esterni, riguardanti temi sessuali, e devono dare un consenso scritto. La normativa mirerebbe così a garantire trasparenza e consapevolezza nelle scelte educative.

Sulla questione sono arrivate critiche da parte di figure politiche e civili:

  • Membri del PD come Mauro Berruto, Sara Ferrari, Giovanna Iacono e Irene Manzi considerano l'emendamento un danno alle nuove generazioni, privandole di informazioni professionali e affidabili.
  • Elisabetta Piccolotti di Alleanza Verdi e Sinistra denuncia un approccio fondamentalista religioso che impedisce ai docenti di esercitare un ruolo pedagogico fondamentale.
  • Il pedagogista Daniele Novara mette in guardia da possibili conseguenze come l'accesso facilitato dei ragazzi a contenuti pornografici e l'adozione di modelli sessuali misogini, con ripercussioni sul rispetto del corpo femminile.

Partecipare al sondaggio e riflettere sull'opinione pubblica

La rivista Tecnica della Scuola ha lanciato un sondaggio online rivolto principalmente a docenti e genitori. L'oggetto del sondaggio chiede:

Sei d’accordo con il divieto di insegnare educazione sessuale fino alle medie?

Le domande coinvolgono anche vari aspetti come:

  1. Ruolo (Dirigente, Docente, Genitore, Studente, Altro)
  2. Area geografica (Nord, Centro, Sud, Isole)
  3. Posizione rispetto al divieto promosso dal Ministro Valditara

Conclusioni e considerazioni finali

Il dibattito sull'educazione sessuale in ambito scolastico evidenzia come sia centrale il contrasto tra la tutela dei giovani e il diritto all'informazione. Le opinioni divergenti delle autorità sanitarie, politiche, dei professionisti dell'istruzione e delle organizzazioni civili mostrano la complessità di una questione che coinvolge valori, salute e diritti fondamentali degli adolescenti.

Domande frequenti sull'educazione sessuale a scuola e il recente emendamento

Perché è stato approvato l'emendamento che vieta l'insegnamento dell'educazione sessuale fino alle medie? +

L'emendamento è stato approvato come parte di una modifica normativa che mira a limitare la discussione di tematiche sessuali nelle scuole primarie e media, sostenuto principalmente da alcune forze politiche e contro l'approccio più aperto proposto da altri esponenti.


Quali sono le principali conseguenze di questa limitazione? +

La restrizione limita la possibilità di insegnare argomenti fondamentali come fisiologia, pubertà e dinamiche relazionali, rischiando di aumentare la mancanza di informazioni affidabili tra i giovani e favorendo comportamenti a rischio.


Cosa pensa Matteo Bassetti riguardo a questa normativa? +

L'infettivologo Matteo Bassetti ha definito l'emendamento come un "emendamento medioevale" e ha sottolineato l'importanza di insegnare aspetti come i rapporti tra coetanei, l'anatomia e la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili.


Perché l'educazione sessuale è così importante nelle scuole? +

L'educazione sessuale aiuta i giovani a comprendere il proprio corpo, le relazioni, i cambiamenti puberali e a sviluppare atteggiamenti responsabili, riducendo il rischio di infezioni e comportamenti dannosi.


Qual è la situazione attuale dell'educazione sessuale in Italia? +

Attualmente, in Italia, c'è una forte carenza di programmi affidabili di educazione sessuale, con rischi elevati di disinformazione tra i giovani, spesso affidata a fonti inadeguate o social media.


Cosa propongono gli esperti per migliorare l'educazione sessuale? +

Gli esperti, tra cui Bassetti, suggeriscono di rafforzare i programmi di educazione all'affettività e di promuovere un approccio più aperto e informato, contrastando le politiche restrittive attuali.


Quali sono le iniziative di sensibilizzazione in atto? +

Dal 23 ottobre, su RaiPlay, è disponibile il programma "Il Collegio", con docenti specializzati in educazione sessuale che promuovono una formazione più completa e strategica per i giovani.


Quali sono le reazioni politiche all'emendamento? +

Le reazioni variano: alcuni politici e rappresentanti civili criticano energicamente l'emendamento, ritenendolo un ostacolo all'accesso a informazioni affidabili, mentre altri lo supportano come misura di tutela.


Come può partecipare il pubblico alla discussione? +

Attraverso il sondaggio online promosso dalla rivista Tecnica della Scuola, genitori e docenti possono esprimere le proprie opinioni sulla possibilità o meno di insegnare educazione sessuale fino alle medie.


Qual è la sintesi del dibattito attuale? +

Il dibattito ruota tra la tutela dei diritti degli adolescenti di ricevere un'educazione completa e il bisogno di rispettare valori culturali e religiosi, creando un'ampia discussione sulle politiche educative e sulla salute pubblica.

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