Il richiamo del Movimento Unitario all’attenzione sulla formazione degli insegnanti di sostegno
Una petizione sostenuta da oltre 3.300 cittadini, educatori e professionisti
La richiesta di fermarsi con i corsi Indire per il sostegno ha preso forma attraverso un documento firmato da 3.348 firmatari, tra genitori, dirigenti scolastici, insegnanti e docenti universitari. Questo documento rappresenta un gesto collettivo volto a tutelare la qualità della formazione degli insegnanti di sostegno e a evitare l’attivazione di percorsi formativi emergenziali che potrebbero compromettere il sistema scolastico inclusivo.
Il contesto della richiesta e le motivazioni principali
Il movimento associativo MUISS (Movimento Unitario per l’Inclusione Scolastica e Sociale) ha diffuso una nota ufficiale attraverso la piattaforma Superando, rivolta ai membri della VII Commissione Cultura del Senato e ai firmatari degli emendamenti alla legge del 29 luglio 2024, n. 106. La richiesta centrale è il ritiro immediato delle proposte di nuovi corsi straordinari di specializzazione sul sostegno, destinati a docenti con almeno tre anni di servizio su posti di sostegno, ma senza qualifiche specifiche.
Analisi dei dati sul fabbisogno di docenti specializzati
Il MUISS basa la propria opposizione sull’analisi dei dati ufficiali contenuti nel DM del 24 aprile 2025, n. 75. Secondo questa documentazione:
- Scuola dell'infanzia: su 3.000 posti autorizzati, solo 1.006 sono stati coperti;
- Scuola primaria: su 12.300 posti, sono stati formati 4.084 docenti;
- Scuola secondaria di primo grado: i posti autorizzati non sono stati tutti coperti;
- Scuola secondaria di secondo grado: su 1.800 posti, 1.798 docenti sono stati iscritti.
Questi dati mostrano come il fabbisogno di docenti di sostegno sia in larga misura soddisfatto, sollevando la questione se sia ancora necessaria l’attivazione di nuovi corsi emergenziali.
I rischi di una trasformazione permanente del sistema di formazione
Il principale timore espressoci riguarda il rischio che questi corsi straordinari possano evolvere in una modalità strutturale di reclutamento, minando la qualità della specializzazione professionale. Il MUISS teme che l’attuale ciclo di corsi TFA, già avviato, possa essere svilito come strada preferenziale, lasciando decadere le modalità di formazione stabilite dal DM del 30 settembre 2011, che garantiscono standard rigorosi e qualifiche riconosciute.
Il ruolo della formazione professionale e le nuove competenze
Nel documento, l’associazione evidenzia come la figura del docente di sostegno debba essere qualificata attraverso un percorso di formazione approfondito, che integri esperienza, studio e sviluppo di competenze nel tempo. Questa prospettiva si inserisce nel quadro del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) sottoscritto il 18 gennaio 2024, che sottolinea l’importanza di un continuo miglioramento professionale come base fondamentale per un’educazione inclusiva di qualità.
La richiesta di confronto e dialogo
Il MUISS conclude la sua comunicazione sottolineando la disponibilità a incontrare i senatori, con un team di esperti, insegnanti e genitori, per chiarire le motivazioni pedagogiche e giuridiche che sostengono la posizione contraria all’attivazione improvvisata di corsi di formazione emergenziali. Questo confronto mira a preservare la qualità e l’inclusività del sistema formativo italiano.
Conclusioni: un appello alla prudenza e alla qualità
In definitiva, l’appello del MUISS rappresenta un segnale forte contro l’attivazione di corsi Indire per il sostegno senza un’attenta analisi delle reali esigenze del sistema scolastico. La richiesta di fermare questi percorsi emergenziali si fonda sulla necessità di mantenere elevati standard di qualità e di garantire un’inclusione scolastica efficace e duratura, evitando che soluzioni temporanee compromettano la formazione professionale degli insegnanti di sostegno.
Domande frequenti su “Fermate i corsi Indire per il sostegno”
La richiesta si basa sulla preoccupazione che i corsi emergenziali possano compromettere la qualità della formazione degli insegnanti di sostegno, attraverso un rischio di trasformazione permanente di percorsi di formazione qualificanti in modalità di reclutamento strutturale meno rigorose, come evidenziato dal documento firmato da oltre 3.300 cittadini. Inoltre, si sottolinea la necessità di mantenere gli standard professionali già stabiliti dal DM del 2011 per garantire un’educazione inclusiva di qualità.
I firmatari includono una vasta rappresentanza di genitori, dirigenti scolastici, insegnanti e docenti universitari, che insieme costituiscono un Movimento Unitario impegnato a tutelare la qualità della formazione degli insegnanti di sostegno e l’inclusione scolastica.
La petizione conta oltre 3.348 firme di cittadini, insegnanti, dirigenti scolastici e docenti universitari, che si sono uniti per chiedere il blocco dei corsi emergenziali e la tutela della qualità della formazione professionale.
Il MUISS si oppone fermamente all’attivazione dei nuovi corsi di specializzazione emergenziali, chiedendo il ritiro immediato delle proposte e sostenendo che questi percorsi possano erodere gli standard di formazione stabiliti dal DM del 2011, compromettendo la qualità e l’efficacia dell’inclusione scolastica.
Secondo il DM del 24 aprile 2025, meno della metà dei posti autorizzati è coperta, con alcune scuole di grado primario e secondario che mostrano un fabbisogno già soddisfatto o quasi. Questa analisi suggerisce che la creazione di nuovi corsi emergenziali potrebbe essere superflua, dato che il sistema si sta già adeguando alla domanda di insegnanti di sostegno qualificati.
I principali rischi includono la trasformazione di corsi di formazione temporanei in modalità strutturale, che potrebbe compromettere la qualità e la professionalità degli insegnanti di sostegno, riducendo il valore delle qualificazioni ufficiali e rischiando di generare un sistema di reclutamento meno rigoroso e più continuo nel tempo.
Per garantire un’educazione veramente inclusiva, è fondamentale che i docenti di sostegno siano adeguatamente qualificati attraverso percorsi formativi approfonditi, integrando esperienza, studio e sviluppo continuo di competenze, come previsto anche dal CCNL sottoscritto nel 2024.
Il MUISS chiede di sospendere i corsi emergenziali e di rispettare le modalità di formazione già stabilite, investendo in percorsi di qualificazione professionale che siano approfonditi, riconosciuti e che rispondano alle esigenze reali del sistema scolastico inclusivo.
L’obiettivo è creare un dialogo tra rappresentanti delle istituzioni, insegnanti, genitori e esperti, per condividere le motivazioni pedagogiche e giuridiche contro l’attivazione dei percorsi formativi emergenziali, garantendo così l’inclusione scolastica di qualità.
Attraverso il rispetto delle normative vigenti, il riconoscimento di percorsi di formazione approfonditi e qualificati, e un dialogo continuo tra le parti interessate, si può garantire che la formazione degli insegnanti di sostegno mantenga alti standard di qualità e risposta alle esigenze del sistema scolastico.
L’appello chiede di sospendere immediatamente i corsi emergenziali Indire, per preservare gli standard di qualità e garantire un sistema di formazione degli insegnanti di sostegno che sia coerente, riconosciuto e inclusivo, evitando che soluzioni temporanee compromettano la preparazione professionale.