Situazione attuale e principali criticità
I vincitori del concorso ordinario per dirigenti scolastici si trovano ad affrontare un panorama incerto, aggravato da recenti interrogativi legislativi. Una proposta di modifica normativa, rappresentata dall’emendamento n. 4.15 – testo 2 al Disegno di Legge (DDL) n. 1634, potrebbe mettere in discussione i loro diritti acquisiti e le aspettative legittime di assunzione. Il problema principale riguarda il mancato raggiungimento del contingente di posti previsto dal bando ufficiale (Decreto di Governo n. 2788 del 18 dicembre 2023) e l’ennesima gestione discutibile delle assunzioni attraverso procedure riservate.
I dati sui posti e le assunzioni
Analizzando i dati disponibili, si evidenzia:
- Il bando ordinario stabiliva 587 posti da coprire con assunzioni nel 2025.
- Ad oggi, tale obiettivo appare ancora lontano dall’essere raggiunto.
- Nel 2024, le assunzioni riservate hanno superato le disponibilità: sono stati assunti 519 dirigenti rispetto ai 392 posti messi a bando.
- Questo ha comportato il riempimento di 127 posti in più rispetto alle assegnazioni iniziali, sottraendoli ai vincitori del concorso e creando così conflitti legali sulle assegnazioni effettuate.
Implicazioni normative e rischi per i diritti dei vincitori
Una minaccia significativa deriva dalla proposta di eliminazione di due norme fondamentali contenute nel Decreto Legge 198/2022, le quali garantiscono la tutela dei vincitori del concorso ordinario:
- Comma 11-septies, ultimo periodo: consente il reintegro dei posti in eccesso utilizzati nelle procedure straordinarie nelle assunzioni successive.
- Comma 11-septies 1, secondo periodo: stabilisce che tali posti devono essere reintegrati nel contingente del concorso ordinario negli anni scolastici successivi.
Se tali norme venissero cancellate, si rischia di perdere automaticamente i posti non ancora assegnati ai vincitori, violando le previsioni del bando e il diritto dei partecipanti di accedere alle assunzioni in base ai contingenti stabiliti. Tale situazione potrebbe comportare una riduzione definitiva del contingente disponibile, trasformandosi in una vera beffa a livello nazionale per gli aspiranti dirigenti.
Impegni e richieste per la tutela dei vincitori
Le rappresentanti Vittoria Bevilacqua e Teresa Bressan evidenziano che:
- Eliminare le norme di reintegro significherebbe compromettere i diritti e le aspettative legittime dei partecipanti.
- È fondamentale mantenere in vigore i commi 11-septies e 11-septies 1, affinché i posti sottratti alle procedure riservate siano restituiti nel contingente del concorso ordinario per gli anni successivi.
- Solo così si potranno salvaguardare la validità delle procedure e il rispetto degli impegni assunti nei confronti dei vincitori del concorso.
Appello al legislatore e conclusioni
Si chiede che il Parlamento e il Governo garantiscano il rispetto della normativa vigente, in particolare del DL 198/2022 e del DDG n. 2788/2023, tutelino i diritti degli aspiranti dirigenti e adottino tutte le misure necessarie per reintegrare i posti sottratti nel contingente del concorso in futuro. La corretta attuazione di queste norme è essenziale per evitare una «beffa» che si ripercuoterebbe negativamente sulla credibilità delle procedure concorsuali e sul merito degli aspiranti dirigenti scolastici.
Domande frequenti sul Concorso per dirigenti scolastici: i vincitori rischiano di essere beffati
La preoccupazione principale riguarda il rischio che, a causa di modifiche normative e gestione discutibile delle assunzioni, i loro diritti acquisiti e le aspettative di assunzione possano essere compromessi, portandoli a una possibile "beffa" a livello nazionale.
Il decreto stabilisce un contingente di 587 posti da coprire con assunzioni nel 2025, ma attualmente si evidenzia un ritardo nel raggiungimento di questo obiettivo, con assunzioni che superano le disponibilità previste.
Se approvato, l’emendamento potrebbe eliminare norme chiave che tutelano i vincitori, rischiando di compromettere il rispetto dei contingenti stabiliti e di indebolire i diritti acquisiti, portando a una riduzione dei posti disponibili.
Le norme principali sono il comma 11-septies, che consente il reintegro dei posti in eccesso nelle assunzioni straordinarie, e il comma 11-septies 1, che stabilisce che tali posti devono essere reintegrati nel contingente del concorso ordinario negli anni successivi.
Il rischio è di perdere automaticamente i posti non ancora assegnati ai vincitori, creando una riduzione definitiva del contingente e provocando una "beffa" per gli aspiranti dirigenti, oltre a violare le previsioni del bando.
Le rappresentanti Vittoria Bevilacqua e Teresa Bressan hanno sottolineato l'importanza di mantenere le norme di reintegro per proteggere i diritti e le aspettative legittime dei partecipanti, chiedendo un intervento forte da parte del legislatore.
Si raccomanda di garantire il rispetto della normativa vigente, di tutelare i diritti dei vincitori e di adottare tutte le misure necessarie per reintegrare nel contingente del concorso i posti sottratti, evitare così di compromettere la credibilità delle procedure e il merito degli aspiranti dirigenti.
Rispetto delle norme garantisce trasparenza, correttezza e meritocrazia nelle assunzioni, rafforzando la fiducia dei partecipanti e la credibilità delle procedure concorsuali, essenziali per un sistema equo e affidabile.
Una "beffa" potrebbe portare a una perdita di fiducia nel sistema di reclutamento, a ricorsi legali, e a un indebolimento della credibilità delle procedure, con ripercussioni negative sull'immagine delle istituzioni scolastiche.
I partecipanti devono monitorare attentamente le eventuali modifiche normative, partecipare alle iniziative di tutela dei propri diritti e chiedere chiarimenti alle autorità competenti per garantire che le regole siano rispettate.