Contesto e motivazioni della mobilitazione del 18 ottobre
Il prossimo 18 ottobre rappresenta una data cruciale per il mondo della scuola italiana. Le organizzazioni sindacali e associative, tra cui i Cobas e il Cesp, scendono in piazza per manifestare contro le Nuove Indicazioni Nazionali 2025 introdotte dal Ministro Valditara. Questi documenti, in vigore dal marzo 2025, sono stati accusati di rappresentare un grave arretramento rispetto ai principi di libertà, inclusione e democrazia che dovrebbero contraddistinguere il sistema scolastico.
Le criticità delle NIN di Valditara
Le Indicazioni Nazionali (I.N.) 2025 sono state considerate da molti come una svolta regressiva, focalizzata su un modello scolastico trasmissivo, autoritario e poco inclusivo. Si sostiene che favoriscano:
- Un’educazione centrata sull’identità nazionale e sull’Occidente
- Una visione gerarchica e obbediente della scuola
- La riduzione dell’importanza della cittadinanza planetaria e dei valori di pace
La decisione ha suscitato forti critiche anche da parte del Consiglio di Stato, che ha evidenziato questioni di costituzionalità e coerenza con le normative europee, segnalando inoltre alcuni aspetti incompleti rispetto alle versioni precedenti del 2012.
Il tavolo di confronto e la protesta nazionale
Per rispondere a questa situazione, si è formato il Tavolo Nazionale per la Scuola Democratica coinvolgendo oltre venticinque organizzazioni e sigle del settore. La mobilitazione del 18 ottobre prevede diverse iniziative in tutta Italia, tra cui sit-in, presidi e assemblee in circa 40 città.
Il sit-in di Roma presso il Ministero dell’Istruzione
Al centro della giornata di protesta vi è un sit-in organizzato davanti al Ministero dell’Istruzione in Viale Trastevere, a Roma, dalle ore 10 alle 13. La manifestazione coinvolge cittadini, studenti, insegnanti, famiglie e rappresentanze culturali, uniti per richiedere:
- Una scuola inclusiva, partecipata e laica
- Un sistema scolastico che promuova il pensiero critico e non solo l’obbedienza
- Una scuola che costruisce il futuro, non che lo elimina
Organizzatori, sostenitori e come partecipare
Tra i principali promotori del sit-in romano ci sono Cobas, Cesp, ActionAid, Legambiente, Unione degli Studenti Medi e altre organizzazioni impegnate nella difesa della scuola pubblica e democratica. La manifestazione mira a sensibilizzare l’opinione pubblica e a chiedere al governo di rivedere le linee guida sulle Indicazioni Nazionali, favorendo un’educazione più equa, libera e aperta.
Le 10 domande frequenti sul sit-in del 18 ottobre organizzato da Cobas e Cesp contro le NIN di Valditara
Cobas e Cesp organizzano il sit-in del 18 ottobre per opporsi alle Nuove Indicazioni Nazionali 2025 di Valditara, ritenute regressivamente gravose per i principi di libertà, inclusione e democrazia nella scuola italiana, promuovendo una manifestazione di protesta pacifica e condivisa.
L’obiettivo principale è richiedere al governo una revisione delle Indicazioni Nazionali 2025, promuovendo un sistema scolastico inclusivo, partecipato e che favorisca il pensiero critico, contrastando il modello autoritario e trasmissivo proposto.
Tra gli organizzatori principali figurano Cobas e Cesp, insieme a ActionAid, Legambiente, Unione degli Studenti Medi e altre organizzazioni impegnate nella difesa della scuola pubblica e democratica. Il coordinamento mira a coinvolgere cittadini, studenti, insegnanti e famiglie.
Il sit-in si terrà davanti al Ministero dell’Istruzione, in Viale Trastevere, a Roma, dalle ore 10 alle 13, coinvolgendo cittadini, studenti, insegnanti e famiglie in una forma di protesta pacifica e simbolica.
Le richieste fondamentali includono una scuola più inclusiva, partecipata e laica, un sistema in grado di promuovere il pensiero critico e non solo l’obbedienza, e una scuola che costruisca il futuro invece di eliminarlo.
Le NIN di Valditara sono viste come un arretramento rispetto ai principi democratici, favorendo un modello autoritario, trasmissivo e poco inclusivo. Critiche riguardano anche aspetti di costituzionalità e coerenza normativa, oltre a una visione scolastica troppo centrata sull’identità nazionale.
Per partecipare è possibile recarsi davanti al Ministero dell’Istruzione in Viale Trastevere tra le 10 e le 13, portando simboli o materiali di protesta. È possibile anche seguire aggiornamenti attraverso i canali delle organizzazioni promotrici.
Il Tavolo Nazionale per la Scuola Democratica coordina e promuove la mobilitazione del 18 ottobre, coinvolgendo oltre venticinque sigle di settore per garantire una risposta unitaria e forte contro le indicazioni di Valditara.
Una mobilitazione forte come quella del 18 ottobre può aumentare la pressione sull’esecutivo, spingendo a una revisione delle linee guida sulle Indicazioni Nazionali e contribuendo a un dibattito pubblico più consapevole e partecipato sulla scuola del futuro.