Situazione attuale delle infrastrutture scolastiche e disuguaglianze territoriali
Un approfondimento condotto dalla piattaforma InClasse della Fondazione Articolo 49 evidenzia criticità significative nelle infrastrutture scolastiche italiane. La carenza di servizi come mense, palestre e spazi digitali si traduce in forti disparità tra Nord e Sud del Paese, aggravando le disuguaglianze educative.
Disparità nell'accesso ai servizi essenziali
Le differenze nell'erogazione di servizi fondamentali sono evidenti:
- Tempo pieno: soltanto il 40% dei bambini della scuola primaria può usufruire di questa modalità didattica.
- Mensa scolastica: meno della metà degli studenti delle scuole primarie e secondarie accede regolarmente al servizio di ristorazione scolastica.
- Dati nazionali: il 55,2% degli studenti delle scuole primarie statali frequenta la mensa, mentre solo il 10,5% delle scuole secondarie di primo grado offre questo servizio.
- Criticità nel Mezzogiorno: in sette scuole primarie su dieci, manca un locale adatto a fungere da refettorio, con la Toscana che raggiunge il 90% di scuole dotate di tale servizio.
Disparità geografiche e localizzazioni
Denunce di disuguaglianze territoriali sono allarmanti:
- Il 47,6% delle scuole primarie (circa 7.147 istituzioni) non dispone di spazi dedicati al refettorio.
- Nel Nord e nel Centro, molte province superano il 50% di accesso a mense e tempo pieno, con punte del 70% e oltre in regioni come Biella, Monza e della Brianza. La regione Trentino vanta una percentuale del 91,3%.
Presenza e distribuzione delle palestre e spazi sportivi
La dotazione di strutture sportive appare disomogenea:
- Solo il 38% degli edifici scolastici è equipaggiato con una palestra, sebbene questa voce sia in crescita.
- In totale, circa 16.000 scuole su circa 40.000 dispongono di spazi dedicati allo sport.
- Nel Mezzogiorno, solo il 29% delle scuole ha palestre, contro il 39% di Nord e Centro, che comunque restano sotto la media nazionale.
Investimenti pubblici e risorse destinate alle infrastrutture sportive e digitali
Gli interventi governativi prevedono:
- Circa 921 milioni di euro stanziati dal Ministero dell'Istruzione e del Merito per infrastrutture sportive.
- Di questi, circa 600 milioni provengono dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
- Altri 76 milioni sono destinati a interventi di riqualificazione nelle aree meno sviluppate.
Innovazione digitale e investimenti del PNRR nelle scuole
Riguardo agli investimenti in strutture digitali:
- Le aule informatiche sono presenti nel 63% delle scuole, mentre gli spazi polifunzionali e le aule tecniche sono rispettivamente al 56% e al 52%.
- Malgrado un investimento di oltre 17 miliardi di euro, la distribuzione dei fondi del PNRR risulta disomogenea e spesso insufficiente a garantire servizi essenziali.
- Circa 1.800 interventi, con un totale di 1,07 miliardi di euro, hanno portato alla creazione di nuove mense e all’ampliamento del tempo pieno, concentrando il 62% di tali investimenti nel Mezzogiorno.
Impatto sulla dispersione scolastica e disuguaglianze sociali
La qualità e la disponibilità delle strutture sono fattori chiave nel contrasto all’abbandono scolastico:
- Località svantaggiate, in particolare nel Sud Italia, risultano più vulnerabili al fenomeno della dispersione, anche in presenza di investimenti pubblici.
- Le disuguaglianze infrastrutturali contribuiscono ad aggravare le disparità sociali e a ostacolare un’uguaglianza di opportunità nel percorso formativo.
In **conclusione**, l’analisi di Inclasse mette in evidenza che le infrastrutture delle scuole italiane versano in condizioni critiche, contribuendo a rafforzare le disparità regionali e penalizzando gli studenti in aree già svantaggiate. È urgente un impegno strategico per migliorare qualità e quantità di servizi essenziali, garantendo a tutti un ambiente di apprendimento dignitoso e inclusivo.
Domande frequenti sulle infrastrutture scolastiche al collasso: mense e palestre negate a metà degli studenti italiani. L’analisi di Inclasse
Le criticità principali riguardano la carenza di servizi essenziali quali mense, palestre e spazi digitali, con forti disparità tra Nord e Sud, che contribuiscono ad aggravare le disuguaglianze educative nel paese.
Le differenze sono evidenti nel fatto che, ad esempio, solo il 55,2% degli studenti delle scuole primarie frequenta la mensa, mentre al sud, molte scuole mancano di spazi adeguati per il servizio. Inoltre, molte regioni del Mezzogiorno presentano una minore dotazione di strutture sportive e spazi digitali rispetto al Nord e al Centro.
Solo meno della metà degli studenti delle scuole primarie e secondarie ha accesso regolare alla mensa, con il 55,2% nelle scuole primarie e solo il 10,5% nelle scuole secondarie di primo grado, e in molte aree del Sud, manca un locale adeguato per il refettorio.
Nel Nord e nel Centro, molte province superano il 50% di scuole dotate di palestre, con punte anche oltre il 70%, mentre nel Mezzogiorno solo il 29% delle scuole dispone di queste strutture, creando un gap evidente nella qualità delle infrastrutture sportive.
Sono stati stanziati circa 921 milioni di euro dal Ministero dell'Istruzione e del Merito, di cui circa 600 milioni tramite il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), oltre a 76 milioni per interventi nelle aree meno sviluppate.
Le aule informatiche sono presenti nel 63% delle scuole, ma la distribuzione dei fondi, anche grazie agli oltre 17 miliardi di euro investiti, risulta disomogenea e spesso insufficiente per garantire servizi digitali di qualità.
La qualità e la disponibilità delle strutture sono fattori chiave nel prevenire l'abbandono scolastico, soprattutto nelle aree svantaggiate del Sud, dove le disuguaglianze infrastrutturali contribuiscono ad aumentare il fenomeno della dispersione e ostacolano l'uguaglianza di opportunità.
Per affrontare le criticità, è necessario investire in interventi di riqualificazione e costruzione di nuove strutture, con particolare attenzione alle zone più svantaggiate, e promuovere politiche di innovazione digitale e sportiva, garantendo risorse adeguate e una gestione efficace.
Per garantire un ambiente di apprendimento dignitoso, equo e inclusivo, che favorisca lo sviluppo delle capacità degli studenti e riduca le disuguaglianze sociali ed educative, è fondamentale intervenire tempestivamente e con strategie mirate.