Il ruolo cruciale di educazione e cultura nel fronteggiare il cyberbullismo innovativo
Nel contesto attuale, il bullismo si è evoluto oltre i tradizionali confini scolastici, assumendo forme che sfruttano le potenzialità dell’intelligenza artificiale (IA) e dei social media. Questa nuova dimensione si manifesta tramite contenuti manipolati digitalmente, deepfake, e falsificazioni di voci e identità, rendendo più difficile individuare e contrastare atti di violenza ed emarginazione tra i giovani.
Un esempio dall’evento Didacta: l’intervento di Daniele Michienzi
Durante la manifestazione Didacta Trentino, il divulgatore digitale Daniele Michienzi, noto sui social come @loquendum e professore di latino a Milano, ha portato un messaggio forte sulla necessità di recuperare il valore della parola come strumento di contrasto al bullismo. La sua esperienza personale di vittima ha sottolineato come l’omissione degli adulti possa rappresentare una seconda violenza, accentuando il silenzio e l’isolamento.
“Il silenzio e l’indifferenza sono ciò che fanno più male. Per questo ho deciso di parlarne, per dare voce a chi non riesce ancora a trovarla.”
La preoccupante diffusione del fenomeno: dati e statistiche
Secondo il rapporto ISTAT 2023 su bullismo e cyberbullismo, il 68,5% dei giovani italiani tra gli 11 e i 19 anni ha subito almeno un episodio di offesa o vessazione, spesso amplificato dall’uso di strumenti digitali. Questi numeri evidenziano l’urgente bisogno di promuovere educazione alla responsabilità digitale e al rispetto reciproco.
Le nuove sfide del bullismo amplificato dall’IA e dai social
La tecnologia, specialmente l’intelligenza artificiale, sta contribuendo a creare un tipo di bullismo più insidioso e difficile da riconoscere. Manipolazioni di immagini, voci e identità attraverso strumenti avanzati aumentano la capacità di diffondere contenuti falsificati, rendendo più complesso il lavoro di prevenzione.
Come usare la parola come primo strumento di contrasto
Michienzi invita a superare il silenzio attraverso il potere della parola, elemento capace di rompere il muro di indifferenza e di favorire processi di sensibilizzazione. Parlarne è il primo passo per creare consapevolezza e avviare azioni di cambiamento.
“Parlarne resta il primo passo per combattere il bullismo.”
Il contributo di scuola e istituzioni nella lotta contro il bullismo digitale
Le iniziative promosse durante FuoriClasse e le testimonianze di esperti consolidano l’importanza di un impegno condiviso tra scuola, famiglia e territorio. Nicola de Cesare, CEO di Gruppo Spaggiari Parma, ha sottolineato come sia fondamentale creare ponti tra i diversi attori, favorendo spazi di dialogo e di educazione diffusa.
Risorse e impegni per una lotta continua
Le pratiche condivise durante l’evento troveranno un continuo supporto sul portale ClasseViva Extra, che mette a disposizione risorse educative, strumenti didattici innovativi e iniziative di sensibilizzazione per tutta Italia, per mantenere viva l’attenzione e rafforzare la cultura della responsabilità digitale.
Le nuove forme di bullismo sfruttano le potenzialità dell’IA, includendo contenuti manipolati digitalmente, deepfake, falsificazioni di voci e identità, che rendono più difficile riconoscere e contrastare le azioni di violenza online e di emarginazione tra i giovani.
Promuovendo una maggiore consapevolezza sulla responsabilità digitale, l’educazione può insegnare ai giovani a riconoscere e prevenire contenuti manipolati, favorendo un uso critico e responsabile delle tecnologie e dei social media.
Le scuole sono fondamentali nel creare spazi di dialogo e formazione, promuovendo valori di rispetto e responsabilità, e combattendo il silenzio che spesso accompagna il bullismo digitale con strategie di sensibilizzazione e educazione civica digitale.
I genitori possono educare i figli all’uso consapevole delle tecnologie, monitorare le attività online e promuovere un dialogo aperto, affinché i giovani si sentano sostenuti e possano condividere eventuali esperienze di bullismo digitale.
Le istituzioni devono creare politiche e programmi di sensibilizzazione, sviluppare strumenti di prevenzione e supporto, e promuovere una cultura digitale responsabile per fermare il silenzio e affrontare efficacemente le nuove forme di bullismo.
I contenuti manipolati possono diffondere false informazioni, svilire l’immagine dei giovani vittime e generare confusione, aumentando il livello di paura e isolamento, e rendendo più difficile distinguere tra realtà e finzione.
Parlare e condividere esperienze permette di rompere il muro di indifferenza, favorendo la sensibilizzazione e creando reti di supporto, affinché le vittime trovino il coraggio di chiedere aiuto e si attivino strategie di contrasto.
Risorse educative, strumenti didattici innovativi e iniziative di sensibilizzazione sono disponibili su piattaforme come ClasseViva Extra, offrendo supporti pratici e strumenti per incrementare la cultura digitale e prevenire il bullismo.
La cultura, attraverso la diffusione di valori di rispetto, di responsabilità e di dialogo, può creare consapevolezza collettiva, rompendo il silenzio e favorendo l’attivazione di comunità e istituzioni per contrastare il bullismo digitale.
Didacta lancia un forte appello affinché la cultura e il dialogo siano strumenti fondamentali per rompere il silenzio sul bullismo provocato dall’IA, creando una società più consapevole, responsabile e inclusiva.