Analisi della posizione della FLC CGIL sulla Manovra Finanziaria 2026
La FLC CGIL, principale sindacato del comparto della conoscenza, ha evidenziato come la Legge di Bilancio 2026 non abbia previsto risorse adeguate per il rinnovo degli stipendi e il rinnovo contrattuale del personale che lavora nella scuola, nell’università, nella ricerca e nelle istituzioni AFAM (Alta formazione artistica, musicale e coreutica). Questa mancanza di investimenti ha suscitato forti critiche e ha motivato l’annuncio di una mobilitazione nazionale.
Critiche Mosse dalla FLC CGIL sulla Manovra del 2026
Nel comunicato ufficiale, la sigla sindacale sottolinea:
- La totale assenza di interventi strutturali sugli stipendi dei lavoratori della conoscenza.
- La mancanza di fondi dedicati al rinnovo contrattuale 2022–2024.
- L’assenza di misure per la stabilizzazione del personale precario, soggetto a continui incarichi a termine.
Dettaglio delle Politiche e Servizi Mancanti
Le anticipazioni della legge di bilancio ribadiscono la scarsità di risorse specifiche per il settore, lasciando inevase questioni fondamentali quali:
- Incrementi salariali reali.
- Risoluzione della precarietà del personale.
- Rinnovo dei contratti pubblici con risorse adeguate.
Impatto delle Agevolazioni Fiscali nel Pubblico Impiego
Le misure fiscali adottate, come la detassazione dello straordinario e i premi di produttività, sono principalmente rivolte al settore privato. La CGIL evidenzia che un’estensione di tali benefici al settore pubblico non avrebbe un impatto significativo sul potere d’acquisto dei lavoratori della conoscenza, in quanto il salario accessorio costituisce una quota marginale della retribuzione complessiva.
La Mobilitazione del 25 Ottobre: La Risposta dei Lavoratori
Per rispondere alla mancanza di risorse economiche e a ciò che viene percepito come uno scippo salariale, la CGIL ha ufficialmente convocato una manifestazione nazionale prevista per il 25 ottobre.
Gli operatori scolastici, universitari e i ricercatori sono chiamati a scendere in piazza con l’obiettivo di:
- Richiedere una legge di bilancio che valorizzi il lavoro pubblico.
- ottenere risposte concrete sul piano salariale.
La mobilitazione mira a denunciare come la manovra finora approvata abbia escluso il settore pubblico, aumentando le disuguaglianze sociali e lasciando indietro quei lavoratori che ogni giorno contribuiscono alla crescita del sistema nazionale della conoscenza.
Domande frequenti sulla Legge di Bilancio 2026 e la mobilitazione della FLC CGIL
La FLC CGIL denuncia l'assenza di risorse dedicate al rinnovo degli stipendi e a interventi strutturali nel settore scuola, università e ricerca, annunciando una mobilitazione nazionale per il 25 ottobre.
Perché non sono state previste risorse adeguate per aumentare gli stipendi, stabilizzare il personale precario e rinnovare contratti, lasciando irrisolte questioni fondamentali del settore.
La FLC CGIL critica l'assenza di interventi strutturali sugli stipendi, la mancanza di fondi per il rinnovo contrattuale 2022–2024 e l'inesistenza di misure per la stabilizzazione dei lavoratori precari.
Le principali questioni irrisolte riguardano gli incrementi salariali reali, la stabilizzazione del personale precario e il rinnovo dei contratti pubblici con risorse adeguate.
La CGIL sottolinea che le agevolazioni come la detassazione dello straordinario e i premi di produttività sono rivolte principalmente al settore privato e che un’estensione di tali benefici al pubblico non avrebbe impatto significativo sul potere d’acquisto dei lavoratori pubblici.
Per rispondere alla mancanza di risorse economiche, denunciare lo scippo salariale percepito e chiedere maggior valorizzazione del lavoro pubblico e risposte concrete sul piano salariale.
Chiedere una legge di bilancio che valorizzi il lavoro pubblico e ottenere risposte concrete sui salari, evidenziando come il settore pubblico sia stato escluso dalla manovra e contribuendo alle disuguaglianze sociali.
I lavoratori sono chiamati a scendere in piazza per chiedere maggiori investimenti e risposte alle loro richieste salariali e di stabilizzazione, contribuendo a denunciare le disuguaglianze generate dalla manovra.
Chiede che il governo stanzia risorse sufficienti per il rinnovo contrattuale, una valorizzazione del settore pubblico e interventi concreti contro le disuguaglianze sociali nel settore dell’istruzione e della ricerca.