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Landini e la CGIL puntano il dito sulla Manovra 2026: assenza di investimenti nel settore scuola

Landini e la CGIL puntano il dito sulla Manovra 2026: assenza di investimenti nel settore scuola

Analisi delle principali critiche di Landini alla legge di bilancio 2026

Il segretario generale della CGIL, Maurizio Landini, nel corso del programma “24 Mattino” su Radio 24, ha espresso dure riflessioni sulla manovra economica del 2026, evidenziando come il settore scolastico sia stato completamente ignorato in termini di risorse aggiuntive.

Limitata misura di detassazione e omissione degli investimenti pubblici

Landini ha evidenziato che l’unica iniziativa adottata riguarda la detassazione degli aumenti salariali per i lavoratori privati con redditi fino a 28.000 euro. Tuttavia, questa misura è limitata e non coinvolge il comparto pubblico, in particolare la scuola.

Il sindacalista sottolinea come il governo non abbia stanziato fondi aggiuntivi per il settore scolastico, contribuendo così a mantenere sotto finanziamento un settore cruciale per il futuro del paese.

Mancanza di interventi contro il drenaggio fiscale

Un altro punto centrale dell’intervento di Landini riguarda l’assenza di azioni contro il drenaggio fiscale, fenomeno che ha portato, a suo avviso, alla perdita di oltre 25 miliardi di euro negli ultimi anni a causa di pratiche elusive e di ottimizzazione fiscale illegale di dipendenti pubblici e pensionati.

La CGIL chiede di recuperare queste risorse e di inserire meccanismi automatici di aggiornamento delle detrazioni e degli scaglioni IRPEF per prevenire ulteriori perdite fiscali.

Il settore scuola escluso dalle risorse aggiuntive

In particolare, Landini ha rimarcato come il comparto scolastico sia stato escluso da ogni incremento di fondi:

  • Non sono previsti fondi supplementari per le strutture e il personale scolastico.
  • Il solo intervento riguarda un aumento salariale del 6%, ritenuto insufficiente dall'inflazione attuale che si aggira intorno al 18%.
  • Le misure di detassazione sono applicabili solo ai lavoratori privati e non vengono estese al settore pubblico, inclusa la scuola.

Per quanto riguarda gli enti locali, le risorse sono programmate solo per il 2027 e 2028, creando un ritardo di anni rispetto alle reali esigenze di rinnovo contrattuale e investimenti.

Reazioni e prossime azioni sindacali

La CGIL ha annunciato la volontà di continuare la mobilitazione, coinvolgendo le piazze e le istituzioni con obiettivi chiari:

  • Restituzione delle circa 25 miliardi di euro legati al cosiddetto “fiscal drag”.
  • Implementazione di un sistema automatico di adeguamento fiscale per prevenire il drenaggio fiscale.
  • Incremento delle risorse per tutti i settori pubblici e privati, essenziali per il rinnovo dei contratti.

La mobilitazione punta a esercitare pressioni affinché il governo modifichi le proprie scelte, recuperando fondi anche tramite profitti, rendite, salari e pensioni sottratti con pratiche di elusione fiscale.

In conclusione, Landini ribadisce l’esigenza di una manovra più equa e investimenti concreti nel settore scuola e più in generale nel pubblico, per rispondere alle crescenti esigenze sociali ed economiche del paese.

Domande frequenti sulla Manovra 2026 e l'intervento di Landini della CGIL

Qual è la principale critica di Landini alla Manovra 2026 riguardo alla scuola? +

Landini critica il fatto che la Manovra 2026 non preveda un aumento di fondi specifici per la scuola, né quote aggiuntive né misure di defiscalizzazione dedicate al settore, mantenendo quindi il settore scolastico sotto finanziamenti attuali.


Perché Landini sottolinea l’assenza di investimenti pubblici nella scuola? +

Landini evidenzia che il governo non ha stanziato fondi aggiuntivi per il settore scolastico, contribuendo a mantenerlo sotto finanziato, nonostante l'importanza cruciale di investimenti per il futuro del paese.


Cosa evidenzia Landini riguardo alla detassazione e agli aumenti salariali? +

Landini riconosce che, sebbene ci sia una misura di detassazione degli aumenti salariali per i lavoratori privati con redditi fino a 28.000 euro, questa misura è limitata e non riguarda il settore pubblico, compresa la scuola.


Quale problema solleva Landini riguardo al drenaggio fiscale? +

Landini denuncia la perdita di oltre 25 miliardi di euro negli ultimi anni a causa di pratiche di elusione e ottimizzazione fiscale illegale di dipendenti pubblici e pensionati, chiedendo misure per recuperare queste risorse.


Quali sono le conseguenze dell'esclusione della scuola da fondi aggiuntivi? +

L'esclusione porta a un mancato incremento di risorse per strutture e personale scolastico, con un aumento salariale considerato insufficiente rispetto all'inflazione e all'esigenza di investimenti strutturali nel settore.


Quali sono le richieste principali di Landini e della CGIL? +

Chiedono la restituzione delle risorse sottratte dal drenaggio fiscale, l’implementazione di sistemi automatici di aggiornamento fiscale e un aumento delle risorse per tutti i settori pubblici e privati, con l’obiettivo di rinnovare contratti e migliorare le condizioni di lavoro.


Come intende la CGIL esercitare pressione sul governo? +

La CGIL ha annunciato una mobilitazione nuovamente coinvolgendo manifestazioni pubbliche e azioni di pressione, puntando a convincere il governo a modificare le sue scelte di finanziamento e a recuperare fondi attraverso pratiche di elusione fiscale.


In che modo la Manovra 2026 influisce sulla riqualificazione del personale scolastico? +

Poiché la manovra non prevede fondi specifici per la scuola, la possibilità di interventi sulla riqualificazione del personale e sui contratti resta limitata, lasciando sospese importanti opportunità di miglioramento delle condizioni lavorative.


Quali alternative propone la CGIL per finanziare il settore scuola? +

La CGIL propone di recuperare risorse attraverso maggiori entrate derivanti da profitti, rendite, salari e pensioni, combattendo le pratiche di elusione fiscale e redistribuendo i fondi in modo più equo al settore pubblico, in particolare alla scuola.


Qual è l’obiettivo finale della mobilitazione della CGIL? +

L’obiettivo è esercitare pressione sul governo affinché effettivamente investa di più nel settore pubblico e, in particolare, nella scuola, assicurando risorse adeguate per rispondere alle crescenti esigenze sociali ed economiche del paese.

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