La contestazione del Cidi alle recenti linee guida del primo ciclo scolastico
Il Centro di Iniziativa Democratica degli Insegnanti (Cidi), rappresentato dalla presidente nazionale Valentina Chinnici, ha manifestato una ferma opposizione alle recenti nuove indicazioni nazionali adottate per il primo ciclo dell'istruzione in Italia. La protesta, svolta davanti al Ministero dell'Istruzione di Viale Trastevere, ha visto la collaborazione con la Confederazione Generale Italiana del Lavoro (Cgil) e altre associazioni di categoria.
Le motivazioni alla base della critica del Cidi
Chinnici afferma che le nuove indicazioni sono puramente solo slogan superficiali, caratterizzati da una visione eurocentrica selettiva e da una inesistente attenzione alla didattica pedagogica.
Queste linee guida, secondo la presidente del Cidi, sostituiscono le precedenti del 2012, che si basavano sul paradigma della complessità pedagogica, elaborato anche dall’esperto Mauro Ceruti. La nuova impostazione, invece, elimina la complessità, prediligendo un approccio lineare, sequenziale e privo di profondità, andando così a compromettere l’efficacia della formazione degli studenti.
Le criticità relative alla prospettiva eurocentrica e l’omissione internazionale
Chinnici sottolinea che le nuove indicazioni favoriscono una prospettiva esclusivamente occidentale, eludendo qualsiasi riferimento internazionale e l’importanza di una scuola inclusiva. La Costituzione italiana, di contro, afferma chiaramente che la scuola deve essere aperta a tutti i cittadini, indipendentemente dalle origini o dalle differenze.
Le affermazioni sulla visione dell’alunno e le accuse di selettività
Le dichiarazioni del Cidi evidenziano un’eccessiva enfasi sui talenti, interpretata come un’impostazione troppo selettiva e competitiva. Chinnici insiste sulla necessità di promuovere le potenzialità di ogni studente, inclusi quelli con disabilità, favorendo diversità e convivialità in classe.
La critica si rivolge anche a un orientamento meritocratico che, secondo il Cidi, alimenta un modello nazionalista e basato sulla competizione, valori che non trovano spazio nelle prospettive pedagogiche condivise dall’associazione.
Chiedere il ritiro delle nuove indicazioni
Valentina Chinnici e il Cidi pongono formalmente la richiesta di ritiro immediato delle nuove indicazioni nazionali, considerate ideologicamente scorrette e inutile. L’attuale posizione del Consiglio di Stato ha ribadito che le linee guida del 2012 sono ancora rilevanti e condivise, e che le revisioni proposte non sono state ritenute sufficienti a cambiare il quadro pedagogico originale.
Viene contestato il carattere di passo indietro delle nuove indicazioni rispetto a una pedagogia più approfondita, inclusiva e rivolta allo sviluppo delle potenzialità di tutti gli alunni.
Considerazioni finali sulle linee guida e l’innocuità delle vecchie indicazioni
Il Cidi sostiene che non sia necessario adottare nuove indicazioni, in quanto le linee del 2012 rappresentano ancora un punto di riferimento autorevole e condiviso. Ritirare le nuove indicazioni, quindi, sarebbe un passo fondamentale per ritornare a un’approccio pedagogico rigoroso, inclusivo e rispettoso delle diversità.
Risorse e aggiornamenti sulla questione scolastica
Per approfondimenti e aggiornamenti sulla situazione delle indicazioni nazionali e delle politiche educative, si consiglia di consultare le fonti ufficiali e i canali di informazione specializzati, mantenendo alta l’attenzione sulle evoluzioni future del panorama scolastico.
Chinnici e il Cidi ritengono che le nuove indicazioni siano populistici slogan con una visione eurocentrica selettiva, segnate dalla scomparsa della didattica pedagogica e della complessità educativa, chiedendo il loro ritiro immediato.
Perché, secondo il Cidi, queste linee guida privilegiano una visione superficiale e eurocentrica, eliminando la pedagogia della complessità e favorendo un approccio lineare che compromette l'efficacia della formazione degli studenti.
Il Cidi sottolinea che la pedagogia della complessità, sviluppata anche dall’esperto Mauro Ceruti, rappresenta un paradigma fondamentale per un'educazione inclusiva e profonda, che viene eliminato dalle nuove indicazioni.
Il Cidi evidenzia che le nuove indicazioni favoriscono una visione esclusivamente occidentale, ignorando il valore di una scuola inclusiva e internazionale, contraria ai principi costituzionali italiani.
Il Cidi ritiene che questa enfasi crea un modello selettivo e competitivo, trascurando le potenzialità di ogni studente, inclusi quelli con disabilità, cui bisogna promuovere diversità e convivialità.
Perché le considera ideologicamente scorrette e inutili, affermando che le linee guida del 2012 siano ancora un punto di riferimento condiviso e più efficiente per un’educazione pedagogicamente approfondita e inclusiva.
Il Cidi promuove un approccio pedagogico rigoroso, inclusivo e che valorizzi le diversità, auspicando il mantenimento delle linee del 2012, considerate più pertinenti e profonde.
Il Cidi le considera slogan superficiali, prive di una reale base pedagogica, che sacrificano la pedagogia della complessità e della diversità, e chiedono invece di ritirarle per salvaguardare un modello educativo più ricco e inclusivo.
Il Cidi suggerisce di consultare le fonti ufficiali e i canali di informazione specializzati, per rimanere aggiornati sulle evoluzioni dell'educazione e delle politiche scolastiche italiane.