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Open the Whistle: come l’ANAC coinvolge i giovani nella lotta alla corruzione

Open the Whistle: come l’ANAC coinvolge i giovani nella lotta alla corruzione

Una giornata formativa a Pietralunga: obiettivi e contesto

Il 18 ottobre scorso, l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha preso parte a un evento formativo a Pietralunga, in provincia di Perugia, all’interno del progetto Open the Whistle. La iniziativa si è svolta presso l’ex convento di Sant’Agostino, sede della Scuola Common, una piattaforma di formazione nazionale promossa da Libera, Gruppo Abele e dal Master Anticorruzione e Protezione dei Romanzi (APC) dell’Università di Pisa.

Obiettivo dell’evento: sensibilizzare gli studenti su anticorruzione e whistleblowing

Lo scopo principale era coinvolgere i giovani, attraverso approfondimenti sulla pratica del whistleblowing, cioè la segnalazione di illeciti da parte di dipendenti o collaboratori. L’iniziativa ha avuto come focus la normativa che regola questa procedura e il suo ruolo determinante nel favorire comportamenti etici sia nel settore pubblico che in quello privato.

Partecipazione e interventi dell’ANAC

La delegazione dell’ANAC composta dalle funzionarie Giulia Cossu e Valentina Tomassi ha illustrato agli studenti le modalità di funzionamento del whistleblowing, evidenziando come la normativa italiana protegga chi decide di denunciare comportamenti illeciti, contribuendo così a una cultura di trasparenza e responsabilità.

Metodi didattici: attività coinvolgenti e role play

Per rendere l’apprendimento più efficace, è stato adottato un approccio interattivo attraverso giochi di ruolo e simulazioni pratiche. I partecipanti, circa sessanta studenti, hanno affrontato scenari ipotetici riguardanti la segnalazione di irregolarità, rafforzando la comprensione delle dinamiche e della protezione del segnalante, con l’assistenza dell’ANAC.

Il valore etico della denuncia e il ruolo della comunità

Durante il dibattito finale, si è sottolineata l’importanza di costruire una comunità responsabile e solidale, pronta a opporsi all’indifferenza e a rafforzare la cultura della denuncia etica. La discussione ha evidenziato come il gesto di denunciare illeciti rappresenti un elemento centrale per il mantenimento della legalità e della trasparenza nel tessuto sociale.

Domande frequenti su "Open the Whistle: l’ANAC incontra gli studenti per parlare di anticorruzione"

Cos’è il progetto "Open the Whistle" e qual è il suo scopo principale? +

Il progetto "Open the Whistle" mira a coinvolgere i giovani nella lotta alla corruzione attraverso incontri formativi, focalizzandosi sul whistleblowing come strumento per segnalare comportamenti illeciti e promuovere una cultura della trasparenza e dell’etica.


Qual è il ruolo dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) nell’ambito di questo progetto? +

L’ANAC partecipa come relatore e facilitatore, illustrando agli studenti le modalità di funzionamento del whistleblowing, le normative di tutela e l’importanza di denunciare comportamenti illeciti per rafforzare la trasparenza nel settore pubblico e privato.


Come vengono coinvolti gli studenti durante gli eventi di "Open the Whistle"? +

Gli studenti partecipano attivamente tramite attività interattive, come giochi di ruolo e simulazioni, che consentono loro di comprendere meglio le dinamiche del whistleblowing e le procedure di segnalazione sicure e protette.


Quali strumenti pratici vengono utilizzati durante le sessioni formative? +

Vengono utilizzati metodi didattici coinvolgenti, come role play, simulazioni di segnalazioni e discussioni di casi pratici, per favorire una maggiore comprensione e partecipazione degli studenti.


Perché è importante parlare di anticorruzione ai giovani? +

Educare i giovani sull’anticorruzione favorisce lo sviluppo di una cultura etica e responsabile fin dalla giovane età, creando cittadini consapevoli e pronti a opporsi a comportamenti illeciti, contribuendo così a una società più trasparente.


In che modo la normativa italiana protegge chi decide di denunciare illeciti? +

La normativa italiana prevede specifiche protezioni per i whistleblower, garantendo loro l’anonimato, la tutela da ritorsioni e discriminazioni, e sostenendoli nel processo di denuncia, al fine di favorire comportamenti etici e trasparenza.


Qual è il valore etico del gesto di denunciare comportamenti illeciti? +

Denunciare comportamenti illeciti rappresenta un atto di responsabilità civica, contribuendo a mantenere l’ordine sociale, rafforzare la legalità e promuovere una cultura di integrità all’interno della comunità.


Come si costruisce una comunità responsabile e solidale in questo contesto? +

Attraverso l’educazione, il dialogo e l’esempio, si promuove una cultura di responsabilità collettiva che valorizza il ruolo di ciascuno nel mantenimento della legalità, rafforzando la solidarietà e la capacità di opporsi all’indifferenza.


Quali sono le sfide principali nel promuovere la cultura del whistleblowing tra i giovani? +

Tra le principali sfide vi sono la paura di ritorsioni, la mancanza di consapevolezza sui propri diritti e la diffidenza verso le istituzioni, elementi che richiedono strategie di sensibilizzazione efficaci e di supporto continuo.


In che modo le attività di "Open the Whistle" contribuiscono alla lotta contro la corruzione? +

Le attività di "Open the Whistle" educano i giovani sui rischi e le conseguenze della corruzione, promuovendo comportamenti etici e responsabilizzando le nuove generazioni a diventare attori attivi nella prevenzione e nell’abbattimento di pratiche corrotte.


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