Situazione attuale e motivazioni della richiesta
Il presidente di Anief, Marcello Pacifico, ha rimarcato durante un incontro a Palazzo Chigi la necessità di intervenire sui salari dei docenti italiani. La richiesta principale riguarda un aumento di 150 euro mensili per ogni insegnante, da erogarsi per un periodo di cinque anni. Questa misura è fondamentale per recuperare il divario economico con il pubblico impiego e colmare il gap di circa 10.000 euro annui rispetto ad altri dipendenti pubblici.
Il divario salariale nel settore pubblico
Secondo il rapporto OECD "Education at a Glance 2025", gli stipendi dei docenti italiani sono inferiori del 33% rispetto alla media europea degli altri lavoratori pubblici. Inoltre, questa divergenza si traduce in un ritardo di circa due decenni rispetto ai livelli retributivi di circa vent’anni fa, nel 2001. La differenza si evidenzia in particolare tra insegnanti e personale tecnico-amministrativo, con una rimodulazione necessaria per riavvicinare le retribuzioni agli standard europei.
Le strategie contrattuali e le risorse disponibili
Nel contesto delle trattative contrattuali CCNL 2022-2024, si auspica un aumento complessivo superiore al 6%. L’Aran ha annunciato che comunicherà già le risorse economiche disponibili per il rinnovo contrattuale 2025-2027, un passo che rappresenta un innovazione rispetto al passato.
Le risorse stanziate dal governo ammontano a circa 500 euro complessivi fino al 2030, con l’obiettivo di evitare il blocco dei fondi. Per realizzare questi interventi, è necessario investire circa 3-4 miliardi di euro all’anno per cinque anni, per recuperare il gap economico del settore.
Le questioni del personale ATA e le prospettive di assunzione
Il personale ATA, elemento cruciale per il funzionamento delle scuole, continua a rappresentare un punto critico. Pacifico denuncia come spesso siano ignorate le loro richieste. Nonostante le recenti battaglie sindacali e le nuove figure professionali introdotte mediante accordi contrattuali, i compensi rimangono insufficienti.
Le modalità di assunzione attuali si limitano a coprire i posti disponibili e garantiscono solo il turn-over. Anief chiede che tutte le posizioni vacanti siano occupate con assunzioni al 100%. La Commissione Europea potrebbe intervenire per sostenere queste richieste e modificare le politiche italiane del personale ATA precario.
Formazione e riconoscimento professionale
Per l’aggiornamento professionale dei docenti, Pacifico ha annunciato che un emendamento approvato estenderà la carta del docente anche ai precari con contratti fino al 30 giugno. Tuttavia, ha espresso disappunto per il mancato allargamento di questa misura anche al personale ATA e agli educatori, considerati altri pilastri della scuola.
Il sindacato Anief si impegna affinché le risposte politiche e contrattuali siano più concrete e durature, portando a miglioramenti reali nelle condizioni di lavoro e nelle retribuzioni dei lavoratori scolastici.
Pacifico sostiene che un incremento di 150 euro al mese, mantenuto per cinque anni, è essenziale per recuperare il divario economico con il pubblico impiego e ridurre lo svantaggio di circa 10.000 euro annui rispetto ad altri dipendenti pubblici.
Secondo il rapporto OECD "Education at a Glance 2025", gli stipendi dei docenti italiani sono inferiori del 33% rispetto alla media europea dei lavoratori pubblici, con un ritardo di circa vent’anni rispetto ai livelli retributivi del 2001.
Pacifico propone di aumentare gli stipendi dei docenti di 150 euro mensili per cinque anni, combinando questa misura con risorse rafforzate e negoziati contrattuali più ambiziosi, al fine di avvicinare le retribuzioni agli standard europei.
Le risorse disponibili ammontano a circa 500 euro complessivi fino al 2030, con l’obiettivo di evitare blocchi dei fondi e garantire interventi significativi, stimando un investimento di 3-4 miliardi di euro all’anno per cinque anni.
Pacifico denuncia che le richieste del personale ATA sono spesso ignorate e che le attuali modalità di assunzione coprono solo il turn-over. Chiede che tutte le posizioni vacanti siano occupate al 100%, sostenuta anche da possibili iniziative europee.
Un emendamento approvato estende la carta del docente anche ai precari con contratti fino al 30 giugno, anche se Pacifico esprime delusione per l’esclusione del personale ATA e degli educatori dal provvedimento.
Perché aumenti salariali adeguati sono fondamentali per valorizzare il lavoro degli insegnanti, ridurre il gap con il pubblico impiego e garantire condizioni di lavoro più dignitose, rendendo il settore più attrattivo e competitivo.
Recuperare il gap retributivo contribuirebbe a migliorare la qualità dell’istruzione, a valorizzare i docenti e a favorire un più efficace reclutamento e mantenimento del personale scolastico qualificato.
Le istituzioni europee potrebbero intervenire sostenendo le richieste di Pacifico, favorendo politiche di rafforzamento del personale scolastico e favorendo un'armonizzazione delle condizioni salariali con gli standard europei.
Per attuare concretamente la proposta di Pacifico, è necessario negoziare aumenti salariali di 150 euro mensili per cinque anni, con il supporto di risorse adeguate, in collaborazione con le istituzioni e attraverso accordi contrattuali che prevedano interventi strutturali e duraturi.