Introduzione
Recentemente, si è assistito a discussioni sulla modalità di svolgimento dei periodi di valutazione degli studenti nelle istituzioni scolastiche italiane. In particolare, emerge che l'imposizione di un unico periodo di valutazione durante l’anno, come nel caso di un liceo in provincia di Lecce che ha adottato un monomestre con valutazione finale a giugno, può rappresentare una soluzione problematica dal punto di vista normativo. Tale scelta, infatti, può essere soggetta a contestazioni legali e ricorsi al TAR.
Quadro normativo relativo ai periodi di valutazione
Principi fondamentali stabiliti dalla normativa
La regolamentazione dei periodi di valutazione scolastica si basa principalmente sul Testo Unico dell’istruzione (d.lgs. 297/1994), sul DPR 122/2009 e sul d.lgs. 62/2017. Tali norme precisano che:
- Art. 7, comma 2, lettera c) del Testo Unico stabilisce che il Collegio dei docenti delibera la suddivisione dell’anno in due o tre periodi.
- Questi periodi devono coprire l’intero anno scolastico, normalmente da metà settembre a metà giugno.
- La normativa consente un massimo di tre periodi e un minimo di due.
Modalità di suddivisione dell’anno scolastico
Le pratiche più comuni sono:
- Due quadrimestri, con verifiche intermedie a febbraio e valutazioni finali a giugno.
- Tre trimestri, con verifiche a dicembre/gennaio, marzo/aprile e scrutinio a giugno.
Nuove disposizioni normative
In base a d.lgs. 62/2017 (art. 2) e DPR 122/2009 (art. 4), le valutazioni nel primo ciclo di istruzione devono essere periodiche e finali, a testimonianza della loro importanza e obbligatorietà, e vengono effettuate dal Consiglio di Classe.
Perché un singolo periodo di valutazione rischia di essere illegittimo e fonte di ricorsi
La normativa indica chiaramente che la divisione dell’anno scolastico in due o tre periodi è un presupposto obbligatorio. La proposta di adottare un solo periodo di valutazione, specialmente se presentata in fase avanzata dell’anno, può essere ritenuta illegittima.
In caso di un solo periodo, se un alunno non supera le verifiche, potrebbe ricorrere al TAR sostenendo che l’assenza di valutazioni intermedie ha compromesso il diritto a un processo di valutazione equo e trasparente. Ricorsi di questo tipo potrebbero portare all’annullamento dell’esito dello scrutinio o della valutazione finale.
Esempi pratici di contestazione
Ad esempio, se durante un unico periodo di valutazione l’alunno risulta bocciato, egli può contestare la regolarità della valutazione presso il TAR, considerando che mancano le verifiche intermedie che garantiscano un controllo più frequente e approfondito del rendimento.
Un eventuale ricorso ha buone possibilità di successo se si dimostra che la modalità di valutazione adottata viola le norme vigenti e il diritto allo studio.
Raccomandazioni per le scuole e gli istituti scolastici
- Attuare una pianificazione che preveda due o tre periodi di valutazione durante l’anno scolastico.
- evitare di instaurare un periodo unico che potrebbe essere facilmente contestato e portare a problematiche legali.
- Assicurarsi che le pratiche di valutazione siano conformi alla normativa vigente, per tutelare l’istituzione e gli studenti.
Conclusioni
La corretta applicazione dei principi normativi riguardo ai periodi di valutazione degli studenti rappresenta un elemento chiave per garantire la liceità delle decisioni e prevenire eventuali ricorsi al TAR. Prediligere una suddivisione in più di un periodo non solo rispetta la legislazione, ma tutela le istituzioni scolastiche da contestazioni legali che potrebbero ledere la validità delle valutazioni e la serenità del contesto scolastico.
Domande frequenti sulla valutazione degli studenti e i ricorsi al TAR
In base alla normativa vigente, la suddivisione dell’anno scolastico in almeno due o tre periodi rappresenta un presupposto obbligatorio. Questa regolamentazione garantisce un processo di valutazione più equo e trasparente, evitare eventuali contestazioni legali e tutelare il diritto allo studio degli studenti.
L’adozione di un solo periodo può portare a contestazioni legali, con possibili ricorsi al TAR. Gli studenti o le loro famiglie potrebbero sostenere che la mancanza di verifiche intermedie ha compromesso il diritto a una valutazione più frequente e approfondita, con il rischio di annullamento delle valutazioni finali.
Se il TAR accoglie un ricorso, può dichiarare illegittima una valutazione basata su un singolo periodo, portando all’annullamento dell’esito dello scrutinio o della valutazione finale. Questo può anche influire sulla credibilità dell’istituzione scolastica e sulla validità complessiva del percorso formativo.
La normativa prevede principalmente due modalità: due quadrimestri, con verifiche intermedie a febbraio e valutazioni a giugno, oppure tre trimestri con verifiche distribuite a dicembre/gennaio, marzo/aprile e scrutinio a giugno. Entrambe rispettano le disposizioni di legge e garantiscono un adeguato processo di valutazione.
Rispetto delle norme assicura la legittimità delle valutazioni e riduce il rischio di contestazioni legali. Inoltre, promuove un processo trasparente e giusto, fondamentale per tutela degli studenti e della credibilità dell’istituzione scolastica.
Secondo le norme vigenti, l’adozione di un solo periodo di valutazione può essere considerata illegittima, soprattutto se deliberata in fase avanzata dell’anno. Solo in casi eccezionali e correttamente motivati potrebbe esserci una qualche deroga, ma generalmente non è conforme alla normativa.
Gli studenti o le loro famiglie possono presentare ricorso al TAR sostenendo che la mancanza di verifiche intermedie viola il diritto a una valutazione più frequente e trasparente. La contestazione può essere fondata sulla non conformità alle norme e sulla potenziale lesione dei diritti del studente.
L’annullamento delle valutazioni o degli esiti dello scrutinio può comportare una revisione del processo valutativo, con possibili ripetizioni di verifiche o nuove valutazioni. Di conseguenza, l’istituzione scolastica deve adeguarsi alle indicazioni del TAR per garantire la legittimità futura delle decisioni.
Il Consiglio di Classe ha il compito di effettuare le valutazioni periodiche e finali, assicurando che queste siano conformi alla normativa. La corretta pianificazione e attuazione delle verifiche è fondamentale per prevenire future contestazioni legali.
Le scuole devono pianificare accuratamente le verifiche e le valutazioni rispettando le disposizioni normative, documentando ogni fase del processo, e garantendo trasparenza nelle decisioni. Questo approccio riduce il rischio di ricorsi e tutela sia gli istituti che gli studenti.