Il dibattito sui punteggi nelle Graduatorie Provinciali e di Istituto (GPS) 2026/28 riguarda la valorizzazione dei titoli di studio, in particolare delle lauree affini rispetto ai dottorati di ricerca. La proposta mira a equiparare il valore di una seconda laurea affine a quello di un dottorato, migliorando equità e meritocrazia nel sistema di valutazione. Questa iniziativa si rivolge a insegnanti e candidati coinvolti nelle procedure concorsuali, con l’obiettivo di migliorare la riconoscibilità dei percorsi formativi più pertinenti e coerenti con le discipline di insegnamento.
- La proposta di revisione mira alla valorizzazione delle lauree affini rispetto ai dottorati di ricerca
- Intende ridurre la disparità di punteggio tra titoli di studio con impegni formativi simili
- Propone la distinzione tra titoli affini e non affini alle discipline di insegnamento
- Si basa su una petizione aperta per sostenere la causa
Come funzionano i punteggi GPS 2026/28 e perché è importante una rivalutazione
I punteggi GPS 2026/28 rappresentano un elemento cruciale per la commissione delle graduatorie provinciali e di istituto, influenzando direttamente le possibilità di collocamento dei docenti nelle supplenze e nelle assunzioni a ruolo stabile. Questi punteggi vengono attribuiti in base a vari criteri, tra cui titoli di studio, abilitazioni, esperienze di supplenza e ulteriori crediti formativi. Tuttavia, il sistema attuale spesso valuta in modo non del tutto equo i titoli di studio, attribuendo punteggi sproporzionati rispetto all'effettivo valore e alla pertinenza delle qualifiche rispetto alle discipline insegnate.
Una delle criticità principali riguarda la differenza tra i punteggi assegnati a diversi percorsi di formazione. Ad esempio, i dottorati di ricerca ricevono fino a 14 punti, mentre lauree triennali affini alle discipline di insegnamento ottengono solamente 1,5 punti. Questa disparità non solo penalizza le lauree più pertinenti ma rischia di creare una sorta di monopolio delle qualifiche accademiche più avanzate, senza considerare il reale impatto e la competenza delle altre qualifiche. Per questo motivo, una revisione approfondita di questi criteri di assegnazione si rende ormai necessaria. Riconoscere un valore pari a quello di un dottorato di ricerca anche per una laurea affine, ad esempio con una lettera di valutazione o una petizione, contribuirebbe a realizzare un sistema più giusto ed equilibrato. Tali misure incentiverebbero percorsi formativi più coerenti alle esigenze del mondo scolastico e riconoscerebbero adeguatamente il impegno e le competenze acquisite lungo vari percorsi di formazione accademica.
Quali sono le criticità delle attuali valutazioni
Queste criticità evidenziano come il sistema di valutazione attuale, in particolare riguardo ai Punteggi GPS 2026/28, necessiti di una revisione più equa e trasparente. La crescente richiesta di riconoscere titoli affini come equivalenti a un dottorato di ricerca si rispecchia anche nella raccolta di lettere e petizioni da parte di professionisti e accademici che chiedono di riconsiderare le modalità di attribuzione dei punteggi. La distinzione rigida tra diversi livelli di formazione spesso non valorizza adeguatamente le competenze acquisite attraverso percorsi alternativi, creando un divario ingiustificato tra esperienze e qualificazioni. Questa situazione può disincentivare ulteriormente gli studi avanzati e limitare le opportunità di carriera per chi ha seguito percorsi qualificanti ma meno riconosciuti formalmente. Per rendere il sistema più giusto ed equilibrato, si propone di considerare titoli affini, come una seconda laurea affine, con il medesimo valore di un dottorato di ricerca, riconoscendo così la complessità e la qualità delle competenze acquisite. Sollecitare una revisione delle linee guida attraverso petizioni e lettere aperte può contribuire a sensibilizzare le istituzioni e a promuovere un processo di valutazione più equo e meritocratico, che valorizzi realmente il percorso formativo di ogni professionista o accademico.
Case study: valutazione delle lauree affini e non affini
Un'altra proposta importante riguarda la considerazione delle lauree affini e non affini nel calcolo dei Punteggi GPS 2026/28. Attualmente, le seconde lauree sono valutate in modo uguale, indipendentemente dal loro grado di affinità con il settore di insegnamento. Tuttavia, un trattamento più equo potrebbe prevedere che le lauree affini, in particolare le seconde lauree in discipline vicine a quella di insegnamento, ricevano un punteggio pari a quello di un titolo altamente qualificato, come un dottorato di ricerca. Questa modalità rifletterebbe più fedelmente il valore accademico e professionale di tali titoli, riconoscendo non solo la specializzazione approfondita, ma anche l’impegno personale e la competenza acquisita. Inoltre, come parte della proposta, si è avanzata una lettera e petizione rivolta alle istituzioni competenti, affinché venga riconsiderato il sistema di valutazione, in modo tale che i punteggi attribuiti alle lauree affini siano integrati nel più ampio quadro di valorizzazione delle qualifiche. Si ritiene che questa soluzione possa incentivare la formazione continua e la specializzazione coerente, favorendo una distribuzione più equilibrata delle opportunità di candidatura tra i diversi titoli di studio. Implementare questa revisione rappresenterebbe un passo verso un sistema più meritocratico, che valorizza davvero la qualità e la pertinenza dei titoli rispetto alle discipline di insegnamento.
Valutare correttamente le lauree affini
Per garantire una valutazione equa e trasparente delle lauree affini, è importante considerare diversi fattori che permettano di assegnare un punteggio proporzionato al loro valore formativo e professionale. Una proposta concreta è l'inserimento di una "lettera e petizione" che sostenga questa prioritaria rivisitazione, coinvolgendo gli atenei e le associazioni professionali. Tali iniziative potrebbero facilitare la creazione di criteri uniformi, riconoscendo ufficialmente le competenze acquisite e il livello di approfondimento raggiunto dai laureati in percorsi similari. Approcci del genere contribuirebbero a migliorare la mobilità e a valorizzare le qualifiche di chi intraprende studi affini, promuovendo una maggiore equità nel sistema di valutazione e nei punteggi GPS 2026/28. In questo modo, una seconda laurea affine assumerebbe un peso e un riconoscimento più adeguato rispetto a quello attuale, avvicinandosi alla posizione di un dottorato di ricerca in termini di valore accademico e professionale.
Proposta concreta
Si suggerisce che, per le doppie lauree triennali e magistrali affini, vengano attribuiti punteggi almeno uguali a quelli dei dottorati di ricerca, premiando così la formazione multidisciplinare e l’impegno accademico più vario.
Petizione pubblica e impegno nel cambiamento
Per sostenere questa iniziativa, è stata aperta una petizione online, accessibile al link https://c.org/NKhYhLwnWF. L’obiettivo è coinvolgere docenti, candidati e stakeholders nel promuovere un sistema di valutazione più trasparente, meritocratico e in linea con le reali competenze richieste dalle discipline scolastiche.
Come aderire alla petizione
Le persone interessate possono firmare online e condividere l’appello per sensibilizzare le istituzioni e chiedere un cambiamento nei criteri di valutazione dei titoli di studio nelle GPS.
FAQs
Punteggi GPS 2026/28: una seconda laurea affine dovrebbe valere quanto un dottorato di ricerca. Lettera e petizione — approfondimento e guida
Per riconoscere il valore delle lauree affini, migliorando equità e meritocrazia nel sistema di valutazione dei titoli, e sostenendo la formazione continua e specifica.
I dottorati di ricerca ricevono fino a 14 punti, mentre le lauree affini ottengono solo 1,5 punti, creando una disparità che penalizza titoli più pertinenti.
Attraverso la raccolta di firme e lettere di supporto, si può sensibilizzare le istituzioni a rivedere i criteri di valutazione e assegnare maggior peso alle lauree affini.
Rispetto dei percorsi formativi più coerenti con le discipline di insegnamento e valorizzazione delle competenze acquisite, favorendo una maggiore meritocrazia.
Una lettera di valutazione può attestare la pertinenza, la qualità e il livello di approfondimento della laurea affine, rafforzando la richiesta di riconoscimento paritario.
Fattori come la pertinenza del percorso, il livello di approfondimento, le competenze acquisite e eventuali riconoscimenti ufficiali o lettere di valutazione.
Riconoscendo maggior valore alle lauree affini, si stimola la formazione specifica e si valorizzano percorsi coerenti con le esigenze delle discipline di insegnamento.
Attribuire punteggi almeno uguali a quelli dei dottorati di ricerca, riconoscendo così la multidisciplinarietà e l’impegno in percorsi vari.
Fornendo supporto numerico e pubblico, una petizione può sensibilizzare le istituzioni a rivedere i criteri di valutazione e a promuovere un sistema più equo.