Studio evidenzia limiti e potenzialità dei purificatori nelle aule scolastiche
Una ricerca di rilievo pubblicata su JAMA Network Open
Un importante studio condotto dal team di Mass General Brigham, nell’ambito del progetto SICAS-2 (Studio sulle Infezioni Respiratorie in Ambienti Scolastici), ha analizzato l’efficacia dei purificatori d’aria con filtri HEPA nelle scuole primarie del Nordest statunitense. La ricerca ha evidenziato che, sebbene questi dispositivi possano contribuire a migliorare la qualità dell’aria, non sono sufficienti per ridurre in modo significativo l’esposizione ai virus respiratori.
Risultati principali dello studio
Su un campione di 200 classi, si è rilevato che ogni aula conteneva, in media, fino a tre virus respiratori diversi. Tra questi, il virus sinciziale (RSV) e diversi ceppi influenzali. I campioni d’aria raccolti hanno mostrato la presenza di virus nel 98,4% dei casi, indipendentemente dall’uso di purificatori HEPA.
Il ruolo dei purificatori d’aria
Se da un lato i purificatori hanno moderatamente ridotto la varietà di virus (circa il 32,8%), non sono stati in grado di diminuire in modo consistente l’esposizione totale ai patogeni. Di conseguenza, questa limitata efficacia non si traduce in una significativa diminuzione delle assenze scolastiche dovute a malattie.
Influenza delle condizioni ambientali
Un’altra scoperta importante riguarda il ruolo dell’umidità ambientale. Livelli di umidità bassi favoriscono la trasmissione del virus. Gli esperti consigliano di mantenere l’umidità tra il 40% e il 60%, come strategia complementare alle misure di prevenzione.
Consigli per le scuole: più di semplici filtri HEPA
Secondo gli esperti, affidarsi esclusivamente ai purificatori HEPA non basta per tutelare la salute dei studenti e degli insegnanti. Peggy S. Lai, autrice principale dello studio, sottolinea:
“Per le scuole, sono necessarie strategie integrate che comprendano la gestione dell’umidità e il miglioramento della ventilazione delle aule.”
Gli interventi più efficaci combinano filtri HEPA, sistemi di ventilazione efficienti e il controllo ambientale per creare un ambiente scolastico più sicuro e salutare, riducendo i rischi di trasmissione dei virus respiratori nelle aule.
Domande frequenti sui purificatori d’aria nelle scuole e la loro efficacia contro i virus respiratori
Stando ai recenti studi, sebbene i purificatori HEPA possano contribuire a migliorare la qualità dell’aria, non sono sufficienti da soli a ridurre significativamente la presenza di virus respiratori nelle aule scolastiche, rendendo necessarie misure complementari.
I principali limiti riguardano la loro capacità di ridurre solo parzialmente la presenza di virus nell’aria (circa il 32,8%) e l’impossibilità di eliminare completamente l’esposizione ai patogeni nelle classi.
Perché, nonostante la loro presenza, i purificatori HEPA non affrontano completamente i fattori di trasmissione virale, come la variabilità delle condizioni ambientali e la densità di persone nelle aule.
L’umidità bassa (inferiore al 40%) favorisce la trasmissione dei virus, mentre mantenere un livello compreso tra il 40% e il 60% può contribuire alla prevenzione, integrando altre strategie di sicurezza.
Le strategie più efficaci comprendono ventilazione migliorata, il controllo costante dell’umidità e l’uso di sistemi di filtraggio dell’aria integrati, creando un ambiente più sicuro e riducendo la trasmissione virale.
Una buona qualità dell’aria, anche grazie all’uso di sistemi di filtrazione e alla gestione corretta dell’ambiente, può ridurre significativamente il rischio di malattie respiratorie e migliorare il benessere generale degli studenti.
No, i purificatori HEPA riducono parzialmente la presenza di virus, ma non garantiscono l’eliminazione totale di tutti i patogeni presenti nell’aria.
La ventilazione efficiente, combinata all’uso di purificatori e all’umidità controllata, rappresenta una delle strategie più efficaci per ridurre la presenza di virus e migliorare la qualità dell’aria in aula.
Tuttavia nessuna strategia può garantire l’eliminazione totale del rischio. La combinazione di misure, tra cui purificatori, ventilazione e norme di comportamento, è essenziale per ridurre al minimo i pericoli.
Lo studio evidenzia che, sebbene i purificatori HEPA possano contribuire a migliorare la qualità dell’aria, non sono sufficienti da soli a garantire la protezione completa dagli infezioni virali, rendendo fondamentali strategie integrative.