Introduzione alla nuova riforma dell’esame di maturità
La riforma dell’esame di Maturità 2026 è stata recentemente approvata al Senato attraverso modifiche al decreto legge n. 127 del 9 settembre 2023. Questa innovazione normativa, conosciuta anche come Dl Maturità, porta importanti novità alle modalità di svolgimento dell’esame di Stato del secondo ciclo di istruzione, con l’obiettivo di semplificare il processo e ridurre gli oneri amministrativi per studenti e scuole.
Cosa prevede la riforma in sintesi
Il nuovo testo introduce misure volte a rendere più snelle le procedure di valutazione finale, con una particolare attenzione alla composizione delle commissioni, alle prove e all’organizzazione complessiva dell’esame. Tra le modifiche principali troviamo la riduzione dei commissari, la modifica di alcune denominazioni e il rafforzamento dell’obbligatorietà del colloquio orale.
Riduzione del numero di commissari e nuovi criteri di composizione
- Da sei a quattro commissari: La composizione delle commissioni di maturità vede una significativa semplificazione. Prima: tre commissari interni e tre esterni, più il presidente. Ora: due commissari interni e due esterni, più il presidente.
- Organizzazione delle sessioni: Le commissioni saranno dedicate a due classi, semplificando la gestione e il coordinamento delle prove d’esame.
Ripristino della denominazione tradizionale
Un’altra novità riguarda il cambiamento della terminologia ufficiale: si torna a chiamare ufficialmente "Esame di Maturità", lasciando da parte l’attuale denominazione di "Esame di Stato", simbolo di un ritorno alle radici storiche dell’esame finale.
Obbligatorietà del colloquio orale e discipline coinvolte
- Prova orale obbligatoria: D’ora in avanti, il superamento del colloquio orale diventa un requisito imprescindibile per superare l’esame. Nessun risultato positivo potrà essere conseguito senza sostenere questa prova.
- Selezione delle discipline: Il Ministero dell’Istruzione ha indicato, già a gennaio, le quattro discipline che comporranno il colloquio orale, contribuendo a limitare la varietà di argomenti e a focalizzare le sessioni.
- Risposta alle proteste studentesche: Questa misura mira anche a contenere le proteste degli studenti, che durante le prove dell’anno precedente avevano manifestato il proprio disappunto rifiutando di parlare o mettendo in discussione l’intera sessione.
Considerazioni finali sulla riforma
Le modifiche approvate rappresentano un tentativo di semplificazione e di miglioramento dell’efficienza delle prove finali. Riducendo il numero di commissari e rendendo il colloquio orale obbligatorio, si intende offrire un percorso meno stressante e più trasparente per gli studenti, oltre a rendere più agevole l’organizzazione delle attività scuola-stato.
Per rimanere aggiornati sulle evoluzioni della riforma esame di Maturità 2026, si consiglia di seguire le fonti ufficiali e i canali di comunicazione delle istituzioni scolastiche e ministeriali.
Domande frequenti sulla Riforma dell'Esame di Maturità 2026 approvata al Senato
La riforma ha ridotto il numero di commissari da sei a quattro, con due interni e due esterni, più il presidente, semplificando così la gestione delle sessioni e alleggerendo il carico di lavoro.
Le sessioni saranno dedicate a due classi, migliorando la gestione delle prove e semplificando il coordinamento tra gli istituti e le commissioni, con l’obiettivo di rendere l’esame più snello.
Il ritorno al nome storico rappresenta un segnale di rispetto per la tradizione e una volontà di valorizzare la storia dell’esame finale, tornando alle radici che lo hanno caratterizzato per decenni.
Il superamento del colloquio orale diventa requisito imprescindibile per superare l’esame, eliminando la possibilità di ottenere il diploma senza sostenere questa prova, contribuendo così a una valutazione più completa delle competenze degli studenti.
Il Ministero ha stabilito che saranno quattro le discipline coinvolte nel colloquio, selezionate per concentrare le possibilità di argomenti e rendere le sessioni più mirate ed efficaci.
Limitando la varietà di argomenti e standardizzando il processo di colloquio, la riforma mira a ridurre lo stress e le contestazioni, favorendo un ambiente più equo e trasparente durante l’esame finale.
Lo scopo principale è semplificare e snellire le procedure, riducendo gli oneri organizzativi per le scuole e offrendo agli studenti un percorso meno stressante e più trasparente, mantenendo comunque un livello di valutazione rigoroso e giusto.
Semplificando le prove e concentrando l’attenzione sulle discipline coinvolte nel colloquio, gli studenti potranno prepararsi in modo più mirato, riducendo ansie e incertezze legate all’imprevedibilità delle prove.
Le nuove modalità si applicheranno a partire dall’esame di Maturità del 2026, con tutte le modifiche che saranno implementate ufficialmente nelle sessioni successive.
Le differenze principali includono la riduzione del numero di commissari, l’obbligatorietà del colloquio orale, il ritorno alla denominazione tradizionale e una maggiore semplificazione delle procedure organizzative rispetto al passato.
Consigliamo di concentrarsi sulle discipline principali coinvolte nel colloquio e di seguire le indicazioni delle scuole e dei docenti, attraverso simulazioni e studi mirati, per affrontare con sicurezza le nuove modalità d’esame.