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Le priorità per l'educazione affettiva nelle scuole: il ruolo di Save the Children e le proposte di modifica

Le priorità per l'educazione affettiva nelle scuole: il ruolo di Save the Children e le proposte di modifica

Il valore dell’educazione affettiva e sessuale secondo Save the Children

Giorgia D’Errico, rappresentante di Save the Children, sottolinea con forza quanto sia essenziale integrare l’educazione affettiva e sessuale nei programmi scolastici. Questa formazione precocemente impartita è fondamentale per prevenire la violenza di genere, promuovendo la conoscenza del rispetto, del consenso e delle relazioni sane tra giovani. La loro posizione evidenzia che l’educazione affettiva a scuola rappresenta uno degli strumenti più efficaci per contrastare stereotipi e comportamenti a rischio.

La proposta di modifica all’emendamento sul tema

Nel contesto delle recenti discussioni parlamentari, Save the Children esprime il desiderio che si modifichi l’emendamento approvato dalla Commissione Cultura alla Camera. Attualmente, tale emendamento limita le attività didattiche sulla sessualità esclusivamente alle scuole di secondo grado, con il consenso dei genitori. Tuttavia, l’associazione raccomanda di estendere questa formazione anche alle scuole di primo grado (scuole elementari e medie inferiori), riconoscendo l’importanza di un intervento precoce.

Perché l’educazione affettiva deve partire dai primi anni

Il focus di Save the Children è sulla creazione di percorsi obbligatori e adattati all’età. Questi percorsi devono essere:

  • Inseriti nei piani formativi scolastici ufficiali
  • Guidati dalle Linee guida UNESCO e dagli Standard dell’OMS
  • Progettati per favorire un’educazione alla cultura del rispetto e del consenso

Obiettivo principale è intervenire precocemente sugli stereotipi di genere e sulla violenza, garantendo ai giovani strumenti di consapevolezza e maturità relazionale.

Risultati e dati sulla reale applicazione dell’educazione sessuale

Una ricerca di Save the Children evidenzia che nel nostro Paese solo il 47% degli adolescenti ha ricevuto un’educazione sessuale formale a scuola. La percentuale scende ulteriormente al 37% nel Sud e nelle Isole. La stessa indagine rivela che il 91% dei genitori è favorevole all’introduzione di percorsi obbligatori sull’educazione affettiva e sessuale.

Questi dati sottolineano come l’educazione affettiva a scuola possa contribuire a creare giovani più consapevoli e pronti a stabilire relazioni rispettose e paritarie, riducendo i rischi di abuso e violenza.

Considerazioni finali e prospettive future

È imperativo che il sistema scolastico italiano integri l’educazione affettiva in modo omogeneo e obbligatorio, fornendo strumenti concreti a tutte le studentesse e studenti. Solo così si potrà garantire un futuro in cui rispetto, consenso e salute relazionale siano valori condivisi e praticati quotidianamente nelle giovani generazioni.

Domande frequenti su Save the Children e l’educazione affettiva a scuola

Perché Save the Children sostiene con forza l'educazione affettiva nelle scuole? +

Save the Children ritiene che l’educazione affettiva sia fondamentale per promuovere il rispetto, il consenso e relazioni sane tra i giovani, aiutando a prevenire violenza di genere e stereotipi fin dai primi anni di vita scolastica.


Qual è la proposta di modifica all’emendamento sulla didattica della sessualità? +

Save the Children propone di estendere l’educazione affettiva e sessuale dalle scuole di secondo grado a tutte le istituzioni scolastiche di primo grado, come elementari e medie inferiori, favorendo un intervento precoce e integrato.


Perché è importante iniziare l’educazione affettiva dai primi anni di scuola? +

L’introduzione precoce di percorsi educativi permette di formare una cultura del rispetto e del consenso fin dai primi anni, contribuendo a contrastare stereotipi di genere e comportamenti a rischio prima che si consolidino.


Come devono essere strutturati i percorsi di educazione affettiva nelle scuole? +

Deve trattarsi di percorsi obbligatori, adattati all’età degli studenti, inseriti nei programmi ufficiali, e guidati dalle linee guida UNESCO e dagli standard dell’OMS, che promuovano rispetto, consenso e consapevolezza.


Quali sono i dati sulla diffusione dell’educazione sessuale nelle scuole italiane? +

Secondo una ricerca di Save the Children, solo il 47% degli adolescenti in Italia riceve un’educazione sessuale formale, con percentuali ancora più basse nel Sud e nelle Isole. Tuttavia, il 91% dei genitori è favorevole all’introduzione di percorsi obbligatori.


In che modo l’educazione affettiva contribuisce a migliorare il rapporto tra giovani e adulti? +

Favorendo la comprensione del rispetto reciproco e delle norme del consenso, l’educazione affettiva aiuta a consolidare relazioni più mature e consapevoli tra giovani e adulti, riducendo rischi di abuso e incomprensioni.


Quali sfide ostacolano l’implementazione dell’educazione affettiva nelle scuole italiane? +

Le principali difficoltà sono legate a resistenze culturali, alle incomprensioni sulla scuola come luogo di educazione, e a oscillazioni nelle decisioni politiche, che spesso rallentano l’introduzione di programmi specifici e strutturati.


Come può la società favorire l’educazione affettiva nelle scuole? +

Attraverso campagne di sensibilizzazione, coinvolgendo genitori, insegnanti e comunità, e adottando politiche scolastiche che integrino l’educazione affettiva come parte integrante del curriculum, è possibile creare un ambiente più inclusivo e rispettoso.


Qual è il ruolo delle istituzioni nel promuovere l’educazione affettiva? +

Le istituzioni devono sviluppare e supportare linee guida chiare, finanziare programmi educativi e garantire che l’educazione affettiva sia parte integrante del percorso scolastico, promuovendo un cambio culturale nel sistema educativo.


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