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Innovazioni e sfide dell'identità digitale in Italia: evoluzione, costi e prospettive tra wallet europeo e sostenibilità

Innovazioni e sfide dell'identità digitale in Italia: evoluzione, costi e prospettive tra wallet europeo e sostenibilità

Il ruolo cruciale di SPID nell’ecosistema digitale italiano

Il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) è il cuore della trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione italiana. Attraverso questa piattaforma, milioni di cittadini possono accedere con un’unica credenziale sicura a servizi pubblici e privati, semplificando le procedure burocratiche e migliorando l’efficienza.

Ad oggi, l’Italia vanta oltre 41 milioni di utenti attivi di SPID, con più di 1,2 miliardi di autenticazioni annuali. Secondo l’Osservatorio Digital Identity del Politecnico di Milano, circa il 90% degli italiani connessi internet possiede un’identità digitale SPID che utilizza per servizi pubblici, banche, compagnie assicurative e utilities.

Gli operatori e il sistema di supervisione

La gestione di SPID coinvolge operatori certificati come:

  • Poste Italiane
  • Aruba
  • InfoCert
  • Register.it

Questi attori sono affiliati all’Assocertificatori e soggetti alla supervisione dell’Agenzia per l’Italia Digitale (Agid). La regolamentazione garantisce standard elevati di sicurezza, con livelli di autenticazione che vanno dalla semplice username-password all’autenticazione forte e multifattoriale.

Costi e problemi di sostenibilità

Uno dei nodi principali di SPID è rappresentato dal fattore economico. La manutenzione e la sicurezza delle infrastrutture richiedono ingenti investimenti. Il sostegno pubblico, pari a circa 40 milioni di euro finanziati tramite il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ha subito ritardi che hanno influito sulle risorse dei gestori. Per coprire i costi, sono stati introdotti canoni annuali per gli utenti, evidenziando una transizione dal modello di accesso gratuito di avvio.

  • Aruba: circa 4,90 euro + IVA all’anno dal secondo anno
  • InfoCert: circa 5,98 euro IVA inclusa
  • Register.it: da 9,90 a 80,85 euro più IVA, variabili in base all’utente e ai dispositivi
  • PosteID: possibile canone di 5 euro all’anno, con ricavi stimati di circa 100 milioni di euro annui

Per garantire la sostenibilità, si sta lavorando a modelli di valorizzazione commerciale della base utenti, con l’Agid che conferma contributi pubblici distribuiti in rate bimestrali, anche se la dipendenza dai fondi pubblici rappresenta un’incertezza strutturale.

Prospettive future: il ruolo del wallet digitale europeo

Il destino di SPID è intrecciato con la fase di transizione verso il wallet digitale europeo, una tecnologia sviluppata dall’Unione Europea per uniformare l’identificazione elettronica nei diversi paesi membri. Questo sistema permette di archiviare sullo smartphone documenti e credenziali ufficiali come:

  • Tessera sanitaria
  • Patente di guida
  • Attestazioni ISEE
  • Certificati di titolo di studio

Attualmente, questa tecnologia è in sperimentazione tramite l’app IO, dove è possibile caricare documenti come la patente di guida, anche se senza ancora permetterne l’utilizzo come documento di identità digitale ufficiale per l’accesso ai servizi.

Normative e sviluppi previsti

I decreti attuativi indicano l’integrazione progressiva di nuovi documenti nel wallet digitale, con l’obiettivo di rendere la patente un documento di identità più completo e facilmente riconoscibile. In futuro, gli ecosistemi di wallet privati, sviluppati da aziende italiane ed europee, arricchiranno il panorama digital, creando un ambiente più competitivo e interoperabile.

Quando il sistema europeo sarà pienamente operativo, SPID potrebbe essere integrato o avvicendato, facilitando la compatibilità e l’interoperabilità tra sistemi nazionali e europei, consolidando la cittadinanza digitale.

Strumenti complementari e alternative

Al di fuori di SPID, la Carta di Identità Elettronica (CIE) rappresenta una valida alternativa, facilmente accessibile tramite l’app CieID. Questa permette l’autenticazione ai servizi digitali utilizzando il chip integrato nella carta, garantendo sicurezza e praticità.

Verifiche e sicurezza delle credenziali

Per rafforzare la protezione, sono in atto strumenti di verifica delle identità attive, che consentono agli utenti di verificare facilmente e in modo sicuro le credenziali SPID associate al proprio codice fiscale. Questi strumenti mirano a migliorare la consapevolezza e a proteggere i cittadini da utilizzi impropri o inattivi, conformemente agli standard europei di sicurezza e tutela dei dati.

Conclusioni

Nel panorama della digital identity in Italia, l’evoluzione di SPID, l’introduzione del wallet europeo e le nuove normative rappresentano un saldo passaggio verso un’amministrazione pubblica più efficiente, trasparente e sicura. La sfida consiste nel garantire una sostenibilità economica duratura, incentivando l’adozione di strumenti innovativi e integrando gli ecosistemi locali ed europei in un sistema unificato e sostenibile.

Domande frequenti su SPID e identità digitale in Italia: evoluzione, costi e prospettive future

Come si è evoluto il sistema di identità digitale in Italia negli ultimi anni? +

L'evoluzione di SPID ha visto la sua nascita come risposta alla necessità di semplificare l'accesso ai servizi digitali pubblici e privati. Con il tempo, ha ampliato il numero di utenti, migliorando i livelli di sicurezza e introducendo nuove tecnologie, come l'autenticazione multifattoriale. La sperimentazione del wallet europeo rappresenta oggi una futura tappa di questa evoluzione, mirando a integrare e unificare le identità digitali a livello continentale.


Quali sono i principali costi legati all'implementazione e gestione di SPID in Italia? +

I costi principali derivano dagli investimenti necessari per mantenere e aggiornare le infrastrutture di sicurezza, con canoni annuali per gli utenti e spese di gestione da parte degli operatori. Per esempio, le cifre variano da circa 4,90 euro a oltre 80 euro all’anno, più IVA, a seconda del provider. Inoltre, il sostegno pubblico, finanziato dal PNRR, ricopre una parte significativa, anche se la dipendenza dai fondi statali pone sfide legate alla sostenibilità.


Qual è il ruolo del wallet digitale europeo e come si inserisce nel sistema di identità digitale italiano? +

Il wallet digitale europeo, sviluppato dall’UE, mira a standardizzare e semplificare l'identificazione elettronica tra i paesi membri. In Italia, questa tecnologia, sperimentata tramite l’app IO, permette di archiviare documenti come tessera sanitaria o patente di guida, facilitando eventuali usi come documenti di identità digitali ufficiali. La sua piena integrazione potrebbe rinnovare il panorama di SPID, rendendo il sistema più interoperabile e sicuro.


Quali sono le principali normative previste per lo sviluppo del wallet europeo? +

I decreti attuativi dell’UE indicano l’integrazione progressiva di nuovi documenti nel wallet digitale, come la patente di guida e attestazioni ISEE, con l’obiettivo di rendere i documenti più riconoscibili e utili anche come identità digitali. In futuro, si prevede che ecosistemi privati e pubblici sviluppino ulteriori strumenti interoperabili, affinché SPID diventi parte integrante di questa infrastruttura europea, facilitando la cittadinanza digitale.


Quali sono le alternative a SPID per l’identificazione digitale in Italia? +

Oltre a SPID, la Carta di Identità Elettronica (CIE) rappresenta una valida soluzione alternativa, sfruttando il chip integrato nella carta tramite l’app CieID per autenticarsi ai servizi digitali. Questa soluzione permette un accesso sicuro e pratico, spesso utilizzata in combinazione con altre credenziali digitali, e sta guadagnando popolarità come strumento di identità digitale.


Come vengono garantite la sicurezza e l'affidabilità delle credenziali SPID? +

La sicurezza delle credenziali SPID è garantita da sistemi di verifica avanzati, tra cui l’autenticazione forte e multifattoriale, conformi agli standard europei. Inoltre, strumenti di verifica delle credenziali, come apposite piattaforme di controllo, permettono agli utenti di verificare l’attivazione e lo stato delle proprie credenziali, prevenendo usi impropri e aumentando la tutela dei dati personali.


Quali sono le sfide principali per la sostenibilità di SPID in Italia? +

Le principali sfide riguardano la copertura dei costi di gestione, che dipendono fortemente dai finanziamenti pubblici e dalle tariffe applicate agli utenti. La dipendenza dal sostegno pubblico e il mantenimento di elevati standard di sicurezza comportano investimenti continui. Pertanto, è necessario sviluppare nuovi modelli di valore commerciale e collaborazioni private affinché il sistema possa garantire una sostenibilità a lungo termine.


Quali prospettive future si intravedono per l’identità digitale in Italia e in Europa? +

Le prospettive future prevedono un’integrazione sempre maggiore tra sistemi nazionale ed europeo, con SPID potenzialmente sostituito o integrato dal wallet digitale europeo. Ciò favorirà un ecosistema più interoperabile, sicuro e facile da usare, spingendo verso una cittadinanza digitale più consolidata e accessibile a tutti i cittadini europei.


Quali strumenti possono supportare la protezione e la verifica delle credenziali digitali? +

Strumenti di verifica delle credenziali, come app di autenticazione e piattaforme digitali di controllo, consentono agli utenti di monitorare lo stato delle proprie identità e di proteggersi da utilizzi impropri. Questi strumenti rafforzano la sicurezza, migliorando la consapevolezza e la fiducia nell’uso delle identità digitali, in linea con gli standard europei di sicurezza e tutela dei dati.


In che modo la digitalizzazione favorisce la sostenibilità dell’accesso ai servizi pubblici? +

La digitalizzazione riduce la necessità di documenti cartacei, semplifica le procedure burocratiche e permette un accesso più rapido e sicuro ai servizi pubblici. La decentralizzazione delle attività digitali, unita alla sicurezza rafforzata, contribuisce a rendere l’intero sistema più sostenibile, efficiente ed eco-friendly, favorendo un rapporto più responsabile tra cittadini e amministrazione.

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