Introduzione alla riforma e alle sfide presenti
La recentissima approvazione del disegno di legge (DDL) in materia di alunni plusdotati da parte del Senato ha suscitato numerosi dibattiti sulla sua reale efficacia e sull’effettivo impatto sulle pratiche scolastiche. La questione centrale riguarda se questa normativa rappresenti un reale passo avanti rispetto alle politiche già esistenti oppure si limiti a codificare prassi consolidate senza un immediato effetto pratico.
Procedura legislativa e tempistiche di implementazione
Il DDL dovrà ricevere l’approvazione anche dalla Camera dei Deputati. Per entrare legalmente in vigore, sarà necessario che il Governo adottи uno o più decreti legislativi entro 12 mesi dall’approvazione del testo di legge. Considerando le scadenze di bilancio e le pratiche amministrative, si prevede che il testo possa essere finalizzato entro gennaio 2024. Successivamente, i decreti attuativi saranno adottati, con una possibile entrata in vigore prevista per l’inizio del 2027.
- Data stimata di approvazione definitiva: gennaio 2024
- Entrata in vigore dei decreti attuativi: inizio 2027
- Anno scolastico di applicazione delle nuove norme: 2027/2028
Situazione nelle scuole prima dell’applicazione ufficiale delle nuove regole
In attesa dell’implementazione completa, le scuole continueranno a operare nel rispetto della normativa attualmente vigente. Il testo di legge ha confermato che gli alunni ad alto potenziale sono già considerati all’interno della categoria dei Bisogni Educativi Speciali (BES), con tutte le implicazioni di inclusione e personalizzazione degli interventi già previste.
Approfondimento normativo e riferimenti
Il comma 2 dell’articolo 2 del DDL sancisce chiaramente:
“Gli alunni e gli studenti ad alto potenziale cognitivo sono considerati tra coloro con bisogni educativi speciali (BES).”
Ciò significa che, anche una volta implementate le nuove disposizioni, le istituzioni scolastiche continueranno a trattare questi studenti come BES, adottando pratiche di personalizzazione e inclusione già promosse dalla normativa attuale.
Contesto storico e pratiche già in atto nelle scuole
Già nel 2019, la circolare ministeriale 562 aveva sottolineato come molte scuole considerassero gli studenti ad alto potenziale tra i BES, adottando metodologie inclusive e personalizzate. La direttiva del 2012 sui BES aveva supportato questa visione, incoraggiando l’individuazione e il sostegno di bambini dotati di talento intellettivo.
Note sulla situazione pre-legge
- Le pratiche di personalizzazione degli insegnamenti sono ormai parte della cultura scolastica.
- Le istituzioni hanno già strumenti per lavorare in modo inclusivo senza obblighi legali nuovi.
- Il riconoscimento degli alunni dotati come BES facilita interventi mirati e personalizzati.
Innovazioni previste dal nuovo disegno di legge
Il DDL approvato introduce alcune nuove direttive, tra cui la possibilità che i Consigli di Classe o i Team Docenti adottino metodologie didattiche inclusive tramite Piani Didattici Personalizzati (PDP), soprattutto in presenza di criticità o bisogni specifici.
Inoltre, un piano triennale di sperimentazione mira a strutturare azioni di formazione e programmi di inclusione nelle scuole aderenti, con un calendario che prevede:
- Primo anno: definizione delle modalità di partecipazione e formazione dei docenti;
- Secondo e terzo anno: attuazione concreta di interventi di inclusione e personalizzazione.
Limiti e considerazioni sulle azioni proposte
Perché investire in una nuova legge se molte pratiche di inclusione e supporto sono già ampiamente praticate? La normativa attuale, grazie all’autonomia scolastica, permette già di lavorare in rete e adottare strategie inclusive senza necessità di nuove norme.
Inoltre, il piano triennale prevede attività formative nel primo anno e interventi di inclusione solo a partire dal secondo, sollevando dubbi sull’effettiva possibilità di azioni concrete già nel primo anno scolastico.
Implicazioni pratiche per le scuole
Le scuole che già lavorano con studenti plusdotati o ad alto potenziale possono continuare senza interruzioni, utilizzando gli strumenti dell’autonomia scolastica. La legge, dunque, non cambierà radicalmente le modalità operative, ma potrebbe rafforzare il quadro normativo e le risorse dedicate.
Considerazioni finali sulla reale utilità della legge
La futura legge, il cui pieno recepimento è previsto non prima del 2027/2028, sembra più una formalizzazione di pratiche già esistenti. La sua efficacia sarà determinata dal livello di sostegno concreto alle scuole, in modo da rafforzare davvero interventi educativi personalizzati e inclusive per gli alunni dotati di talento.
Riflessioni conclusive
In definitiva, la speranza è che questa normativa possa rappresentare un reale valore aggiunto, se accompagnata da supporti adeguati e da una concreta volontà di promuovere l’inclusione e il successo formativo di tutti gli studenti, indipendentemente dal loro talento.
Domande frequenti sugli alunni plusdotati e sulla nuova legge approvata dal Senato
L'obiettivo principale è formalizzare e rafforzare le pratiche di inclusione e personalizzazione per gli studenti ad alto potenziale, anche se molte di queste erano già in atto tramite normative precedenti. Tuttavia, il suo impatto pratico potrebbe essere limitato fino all'entrata in vigore, prevista non prima del 2028/29.
Le tempistiche sono dovute al processo di approvazione che include anche la fase di emanazione di decreti legislativi da parte del Governo, le eventuali procedure amministrative e le scadenze di bilancio. Di conseguenza, si prevede un avvio non prima del 2028/29.
Poiché già molte scuole considerano gli alunni ad alto potenziale tra i BES, questa legge può servire più come una formalizzazione che come un cambiamento immediato. Tuttavia, il suo valore risiede nel rafforzare normative e risorse già presenti, senza modificare operativamente le pratiche quotidiane.
Le scuole già adottano pratiche di personalizzazione, come percorsi didattici differenziati e il riconoscimento degli alunni dotati come BES, supportate da circolari ministeriali e normative precedenti che favoriscono un’educazione inclusiva e personalizzata.
Un rischio è che, con un ritardo così consistente, le nuove disposizioni possano risultare poco efficaci o superate rispetto alle esigenze attuali, e che si perda un’opportunità di intervenire tempestivamente per supportare gli studenti più dotati.
Le scuole continueranno a lavorare secondo le normative attuali, utilizzando strumenti di libertà pedagogica e autonomia scolastica, come i Piani Didattici Personalizzati, per supportare gli studenti plusdotati senza attendere nuove norme.
Le normative precedenti, come la circolare 562 del 2019 e la direttiva del 2012, hanno riconosciuto gli alunni dotati come BES, promuovendo metodologie inclusive e interventi personalizzati già adottati nelle scuole.
Se pienamente implementata e supportata da risorse adeguate, la legge potrebbe contribuire a creare un quadro normativo più chiaro e strutturato, favorendo l’adozione di pratiche inclusive più sistematiche nelle scuole, anche se il suo impatto diretto potrebbe essere limitato in tempi brevi.
L’efficacia si potrà valutare solo nel tempo, analizzando concretamente l’implementazione delle misure e il supporto fornito alle scuole e agli studenti. Fino ad allora, rimane difficile prevedere i risultati immediati.