Questo articolo illustra dettagliatamente le nuove cifre, gli arretrati e le indennità per docenti e personale ATA, aggiornati al 2024. Chi lavora nelle scuole italiane può capire quando e come aumenteranno i propri salari, le somme una tantum e gli arretrati, con un approfondimento sulle variazioni previste nel contratto collettivo nazionale.
- Analisi degli aumenti stipendiali per docenti e ATA
- Dettagli sulla tantum non pensionabile
- Valori degli arretrati per il biennio 2024-2025
- Indicazioni sulle future reviste salariali dal 2026
- Valutazione delle indennità accessorie e altre voci
Aumenti salariali dei docenti e del personale ATA: cosa prevede il nuovo CCNL
Gli aumenti salariali dei docenti e del personale ATA previsti dal nuovo CCNL rappresentano una novità importante nel panorama delle retribuzioni del comparto scuola. Le cifre variano a seconda della qualifica professionale, dell’anzianità di servizio e del tipo di istituto scolastico (primaria, secondaria di primo e secondo grado). In particolare, gli incrementi mensili si sommano a una serie di benefit accessori, al fine di migliorare il livello di stabilità economica e di motivazione del personale. Oltre agli aumenti periodici, sono previsti arretrati che coinvolgono il biennio 2024-2025, calcolati in base alle nuove disposizioni contrattuali e liquidati con appositi conteggi che tengono conto del periodo maturato. A questo si aggiunge un importo una tantum destinato ai docenti e al personale ATA, che non viene inserito nel trattamento pensionistico. Questo incentivo, spesso chiamato “una tantum”, ha lo scopo di riconoscere il contributo professionale del personale durante un periodo di importanti riforme e di aumento delle responsabilità. È importante sottolineare che questi aumenti sono soggetti a eventuali modifiche o integrazioni in sede di confronto sindacale, e rappresentano un passo avanti nel miglioramento delle condizioni economiche di tutti gli operatori scolastici. La gestione di arretrati e aumenti una tantum comporta anche aspetti burocratici, con modalità di liquidazione che variano a seconda della struttura amministrativa e delle specifiche normative. In ogni caso, si tratta di un’importante opportunità di revisione retributiva che mira a valorizzare professionalmente il personale della scuola, contribuendo a migliorare la qualità del servizio offerto agli studenti.
Come funzionano gli aumenti per i docenti
Gli aumenti stipendiali dei docenti e del personale ATA sono stati stabiliti attraverso accordi e negoziati tra le parti coinvolte, tenendo conto delle disponibilità finanziarie dello Stato e delle esigenze di valorizzazione del patrimonio professionale. Il meccanismo di calcolo tiene in considerazione diversi fattori, tra cui il coefficiente di anzianità e la tipologia di scuola in cui si insegna, garantendo così una progressione equa e meritocratica. Nel dettaglio, gli incrementi vengono distinti per fasce di anzianità, con soglie e scaglioni che prevedono aumenti differenti a seconda dell’esperienza accumulated, consentendo a insegnanti più esperti di beneficiare di cifre più consistenti. Inoltre, vengono riconosciuti anche gli arretrati e l’una tantum, ovvero aumenti una tantum che vengono erogati in specifici momenti, come in occasione di rinnovi contrattuali o accordi annuali. La somma degli arretrati rappresenta una componente importante del totale degli aumenti, soprattutto per chi ha più anni di servizio, e può contribuire a migliorare significativamente il loro reddito complessivo. In questo contesto, l’attenzione è puntata anche sulle misure di tutela e trasparenza, per assicurare che gli aumenti siano certi, corretti e facilmente comprensibili per il personale scolastico.
Dettaglio degli importi per categoria di docente
- Infanzia e primaria: fino a circa 159,38 euro per oltre 35 anni di servizio
- Secondaria di II grado diplomati: tra 110,12 e 164,37 euro, con picchi tra 21 e 27 anni di anzianità
- Scuola media e insegnanti di educazione fisica: da circa 119,20 a 176,61 euro
- Laureati della secondaria: fino a 185,31 euro per più di 35 anni di servizio
Aumenti salariali per il personale ATA
Dal 1° gennaio 2024, anche il personale ATA beneficerà di aumenti mensili differenziati secondo la categoria professionale e l’anzianità di servizio. Le fasce più basse includono collaboratori scolastici con circa 85,74 euro, mentre le figure più qualificate, come i funzionari, possono arrivare fino a circa 194,50 euro mensili.
Dettaglio degli aumenti per ruolo e anzianità
- Collaboratori scolastici: fino a 110,80 euro
- Assistenti amministrativi e tecnici: fino a circa 127,95 euro
- Funzionari ed elevata qualifica (EPQ): fino a 194,50 euro
Indennità fisse e altre voci accessorie
Retribuzione Professionale Docenti (RPD)
Le cifre sono state aggiornate come segue:
- Fino a 14 anni: 205,10 euro mensili
- Da 15 a 27 anni: 252,10 euro
- Oltre 28 anni: 320,30 euro
Indennità di direzione – DSGA
Il valore dell’indennità annua, rivalutato nel 2024, è di 110,50 euro, con un incremento previsto nel 2025 di ulteriori 267,70 euro. L’importo totale annuo sarà di circa 3.031,90 euro.
Compenso Accessorio (CIA) per il personale ATA
Le cifre mensili aggiornate vanno da circa 88,80 euro per gli operatori e collaboratori, fino a 109,50 euro per i funzionari.
Una tantum per docenti e ATA: quanti sono e come vengono erogati
Per l’anno scolastico 2023-2024, è prevista una somma unica non computabile ai fini pensionistici:
- Docenti: 111,70 euro
- Personale ATA: 270,70 euro
Il pagamento avviene se il rapporto di lavoro è iniziato entro il 31 dicembre 2023 e non è stato risolto anticipatamente. La somma può essere proporzionata a contratti part-time.
Arretrati 2024-2025: quanto spettano ai docenti e al personale ATA
Per i docenti
Gli arretrati variano molto a seconda del ruolo e dell’anzianità. Per esempio, gli insegnanti con 0-8 anni di servizio possono ricevere circa 1.149 euro, mentre i laureati con più di 35 anni possono percepire fino a circa 1.917 euro.
Per il personale ATA
I valori degli arretrati sono proporzionati alle rispettive qualifiche e anzianità, con cifre che si attestano tra circa 911 euro per i collaboratori scolastici e oltre 2.300 euro per i DSGA.
Stipendio annuale previsto dal 2026
Per docenti
Dal 1° gennaio 2026, gli stipendi lordi annui saranno differenziati ulteriormente in base a scuola e anzianità. Ad esempio, per la scuola dell’infanzia e primaria, si prevedono circa 22.420 euro, mentre per la secondaria di II grado lirete circa 37.729 euro.
Per il personale ATA
Gli stipendi annuali potranno oscillare dai circa 17.457 euro fino a oltre 39.600 euro in base a qualifica e anzianità.
Risultati e prossimi sviluppi
Gli aumenti stipendiali dei docenti e del personale ATA rappresentano una tappa importante nel rafforzamento delle condizioni economiche del settore scolastico. Le cifre attuali includono aumenti percentuali concordati e importi lordi, che incidono direttamente sul salario mensile. Inoltre, sono stati riconosciuti indennizzi una tantum e arretrati per recuperare le somme non erogate in passato, migliorando così laspirale retributiva complessiva. I bonus e gli arretrati sono distribuiti in diverse tranche e coprono vari periodi, contribuendo a una più equa redistribuzione delle risorse. Per il futuro, le previsioni indicano ulteriori miglioramenti salariali per il 2026, con l'obiettivo di elevare le retribuzioni base e incrementare le indennità di servizio e le misure di sicurezza. Questi sviluppi potrebbero contribuire a una maggiore attrattività del settore e a un miglioramento complessivo delle condizioni di lavoro del personale scolastico, con ricadute positive sulla qualità dell'insegnamento e dei servizi offerti.
FAQs
Aumenti stipendiali del personale scolastico: cifre, una tantum e arretrati – Focus speciale
Gli aumenti variano a seconda delle categorie e dell’anzianità, con cifre che vanno da circa 85,74 euro per i collaboratori scolastici fino a più di 185 euro per alcuni docenti con lunga anzianità nel 2024.
L'una tantum è un pagamento una tantum non pensionabile, previsto nel 2024, di 111,70 euro per i docenti e 270,70 euro per il personale ATA, riconosciuto come incentivo professionale.
Gli arretrati sono calcolati in relazione agli aumenti contrattuali e alle somme maturate nel periodo 2024-2025, e vengono liquidati con appositi conteggi, variando a seconda delle qualifiche e dell’anzianità.
Gli insegnanti di infanzia e primaria con oltre 35 anni di servizio possono ricevere fino a circa 159,38 euro di aumento mensile nel 2024.
Per il personale ATA, i collaboratori scolastici possono ricevere fino a circa 85,74 euro di aumento mensile, mentre i funzionari possono arrivare fino a circa 194,50 euro nel 2024.
Le cifre aggiornate per il 2024 comprendono, ad esempio, la Retribuzione Professionale Docenti (RPD) fino a 320,30 euro mensili e l’indennità di direzione (DSGA) che può arrivare a circa 3.031,90 euro annui complessivi.
I bonus, di circa 111,70 euro per i docenti e 270,70 euro per il personale ATA, vengono erogati se il rapporto di lavoro è iniziato entro il 31/12/2023 e non si è interrotto anticipatamente, anche in proporzione al part-time.
Dal 2026, gli stipendi lordi annuali dei docenti di primaria e infanzia saranno circa 22.420 euro, mentre quelli del personale ATA varieranno tra circa 17.457 e oltre 39.600 euro, a seconda di qualifica e anzianità.
Gli aumenti sono stati stabiliti tramite negoziati e accordi contrattuali, con attribuzione di arretrati e bonus, distribuiti in diverse tranche per migliorare la retribuzione complessiva e le condizioni del personale.