Il film, diretto da Francesco Falaschi, sarà proiettato nelle scuole italiane fino al termine dell’anno scolastico 2025/2026, offrendo agli studenti e agli insegnanti un’occasione di riflessione sui temi della crescita, dell’appartenenza e delle scelte di vita. Questa iniziativa si rivolge a tutte le scuole secondarie di primo e secondo grado, promuovendo il dibattito sulle storie di individui che attraversano momenti di transizione personale e sociale, in un contesto di territori interni italiani.
Perché proiettare "C’è un posto nel mondo" nelle scuole?
Proiettare "C’è un posto nel mondo" nelle scuole rappresenta un’occasione preziosa per stimolare il dialogo e la riflessione tra studenti e docenti su tematiche fondamentali dell’età moderna. Il film, che sarà nelle sale dedicate alle scuole fino al termine dell’a.s. 25/26, permette di affrontare in modo coinvolgente questioni come l’identità, le scelte di vita e il senso di appartenenza. La narrazione mette in luce il delicato equilibrio tra la crescita personale e le radici culturali, accompagnando i giovani in un viaggio tra il desiderio di partire e la volontà di tornare o rimanere nel proprio territorio.
Legando le storie di personaggi come Lorenzo, Cesare e Anna a temi universali, il film favorisce l’empatia e la comprensione delle diverse prospettive in un mondo in costante evoluzione. La proiezione nelle scuole permette agli studenti di riconoscersi nelle loro esperienze, riflettere sulle proprie scelte e considerare il valore della comunità locale. Inoltre, il film si configura come uno strumento didattico per discutere delle sfide sociali e culturali contemporanee, incoraggiando un approccio critico e consapevole al proprio futuro.
In un’epoca caratterizzata da un rapido cambiamento, “C’è un posto nel mondo” si propone come un veicolo di valori, promuovendo il rispetto delle radici, la solidarietà tra generazioni e l’importanza di trovare un proprio equilibrio tra il partire, restare e tornare. La sua presenza nelle scuole consente di affrontare queste tematiche in modo coinvolgente e formativo, contribuendo alla crescita di cittadini consapevoli e responsabili.
Quando e come avviene la proiezione nelle scuole?
Le proiezioni nelle scuole si svolgono principalmente durante le mattinate dedicate alle attività culturali, offrendo agli studenti un'opportunità unica di vivere un'esperienza cinematografica in un ambiente che favorisce il apprendimento e il confronto. Questi eventi sono organizzati in modo da coinvolgere le classi, facilitando discussioni e approfondimenti successivi alla visione, con il supporto di insegnanti e figure educative appositamente preparate. La permanenza di questa iniziativa fino al termine dell’anno scolastico 2025/2026 garantisce a un numero sempre maggiore di studenti di tutto il paese di partecipare a queste proiezioni, promuovendo la condivisione di temi importanti legati alla crescita, all'identità e alle sfide dell’essere giovani o adulti. La strategia è quella di creare un ponte tra il mondo cinematografico e quello scolastico, avvicinando i giovani a storie di “partire, restare, tornare” e ad un senso di comunità attraverso il cinema. La partecipazione agli eventi è facilitata dalla distribuzione di biglietti a prezzo ridotto, che rendono accessibile questa forma di arricchimento culturale a tutti gli studenti, favorendo il dialogo tra generazioni e il rafforzamento del senso di appartenenza comune. Grazie a questa iniziativa, le scuole si trasformano in luoghi di incontro culturale, contribuendo alla formazione di cittadini più consapevoli e sensibili alle tematiche di crescita personale e collettiva.
Quali sono i vantaggi per le scuole?
Inoltre, le proiezioni nelle scuole rappresentano un’opportunità unica per coinvolgere gli studenti in discussioni approfondite sui temi presentati nei film, promuovendo il pensiero critico e la riflessione sulle proprie realtà locali e sulla situazione globale. Attraverso il materiale didattico e le attività proposte, vengono stimolate le capacità analitiche e comunicative, favorendo anche un maggior senso di appartenenza e di responsabilità sociale tra i giovani. La possibilità di partecipare a un’iniziativa che unisce il mondo della cultura cinematografica a tematiche attuali, come l’immigrazione, lo spopolamento e il valore delle comunità, contribuisce a rendere l’esperienza educativa più coinvolgente e significativa. Un’altra grande opportunità è la possibilità di rafforzare il legame tra scuola e territorio, valorizzando le storie e le tradizioni locali attraverso le narrazioni dei film, e promuovendo così un senso di identità e di appartenenza generazionale. Con “C’è un posto nel mondo” per le scuole fino al termine dell’a.s. 25/26, si crea un momento di condivisione e di crescita, dove essere giovani, essere adulti, partire, restare o tornare diventano elementi di un percorso condiviso, porando una nuova consapevolezza e un più profondo senso di comunità.
Dettagli della proposta didattica
La proposta didattica “C’è un posto nel mondo” nei cinema per le scuole fino al termine dell’anno scolastico 2025/2026 offre un percorso educativo completo e coinvolgente, dedicato alla riflessione sulle tematiche di giovinezza, crescita e inserimento sociale. La sezione “Essere giovani, essere adulti. Partire, restare, tornare. Insieme” mira a stimolare gli studenti a comprendere le sfide e le opportunità del cambiare e consolidare i propri legami nel contesto della comunità.
Il modulo didattico comprende attività di analisi delle note di regia, approfondimenti su tematiche sociali e culturali presenti nel film, oltre allo studio delle biografie degli attori coinvolti. Questi strumenti favoriscono un approccio critico e consapevole al cinema come mezzo di comunicazione e di crescita personale.
Le finalità principali sono incoraggiare il pensiero critico degli studenti, sviluppare la capacità di analisi e di riflessione sulle scelte di vita e sulle dinamiche relazionali all’interno delle comunità di appartenenza. Attraverso questa proposta, si vogliono promuovere valori di empatia, apertura e responsabilità civica.
Per supportare l’attività didattica, sono disponibili diverse risorse: un dossier dettagliato che può essere richiesto, incontri con registi e esperti del settore per approfondire i temi trattati, e attività mirate che coinvolgano gli studenti in modo attivo e partecipativo. In questo modo, la proposta mira a creare un’esperienza formativa stimolante e significativa, in linea con le esigenze educative del pubblico scolastico.
Come prenotare e partecipare
I contatti principali sono Antonella Montesi, tramite email o telefono, per organizzare le proiezioni e ricevere il materiale didattico. Le scuole interessate possono contattare direttamente gli organizzatori per concordare date e modalità di partecipazione, contribuendo così a diffondere tra i giovani la consapevolezza delle proprie radici e dei propri desideri.
Il regista Francesco Falaschi: ispirazioni e messaggi
Falaschi spiega che *C’è un posto nel mondo* nasce dall’osservazione delle aree interne italiane e dal suo precedente documentario *Lontani, vicini*. Il film mette in scena personaggi comuni che vivono in territori spesso marginali ma ricchi di storie e di energie. La narrazione sottolinea come il senso di casa possa essere una costruzione di relazioni e di esperienze condivise, più che di ubicazioni fisiche, invitando a riflettere su quanto sia importante “essere giovani” e “essere adulti”, in un percorso di crescita condivisa e di appartenenza.
Temi principali e messaggi del film
- Appartenenza e radici: La forza dei legami familiari e comunitari come base di identità.
- Decisioni di vita: Partire per cercare nuove opportunità o restare per conservare le proprie radici.
- Relazioni tra generazioni: L’insegnamento, l’affetto e le sfide tra adulti e giovani.
- Valore delle relazioni umane: L’amicizia, il confronto e la solidarietà come strumenti di crescita.
- Luoghi come riflesso dell’anima: Le aree interne come spazi di sfida e di rinascita personale.
Stile e approccio stilistico
Il film si distingue per uno stile narrativo realistico, con protagonisti ambienti naturali e luci naturali che valorizzano l’autenticità delle storie. La cinepresa si muove in modo sensibile e dinamico, creando un’osservazione autentica della quotidianità e delle emozioni, privilegiando un tono “indie” o “art house” che richiama grandi opere come *Nove Vite da Donna* e *Il male non esiste*.
Approccio tecnico e stilistico
- Stile narrativo realistico con ambientazioni naturali.
- Utilizzo di luce naturale e immagini autentiche.
- Movimenti di macchina sensibili e dinamici.
- Influenza di film indipendenti e di alta qualità estetica.
Quali iniziative per le scuole
Oltre alle proiezioni, è prevista la distribuzione di dossier didattici e incontri con registi e esperti, per approfondimenti sui temi trattati. La proposta mira a coinvolgere gli studenti in un percorso di conoscenza delle comunità locali e delle sfide dell’Italia interna, puntando anche al recupero della memoria collettiva e alla riflessione sullo spopolamento.
Perché “C’è un posto nel mondo”?
Il film affronta tematiche universali legate alla crescita, all’appartenenza e alle scelte di vita, sottolineando l’importanza di partire, restare o tornare, in un’ottica di insieme tra giovani e adulti. È un invito a riconoscere i luoghi come spazi vitali e simbolici, capaci di accogliere e di accompagnare le nostre storie di crescita, in un mondo in continuità tra passato e futuro.
FAQs
"C’è un posto nel mondo" nei cinema scolastici fino al 2026: essere giovani, essere adulti. Partire, restare, tornare. Insieme.
Il film sarà proiettato nelle scuole italiane fino al termine dell’anno scolastico 2025/2026.
Il film affronta temi come l’appartenenza, le radici, le decisioni di vita e il percorso di crescita tra giovani e adulti, in particolare nelle aree interne italiane.
Per stimolare il dialogo su crescita, appartenenza e scelte di vita, favorendo riflessioni profonde tra studenti e insegnanti sui temi delle comunità locali e delle sfide sociali odierne.
Le proiezioni avvengono principalmente durante le mattinate dedicate ad attività culturali, coinvolgendo le classi e favorendo discussioni post-visione con il supporto di insegnanti e esperti.
Favoriscono il pensiero critico, sviluppano capacità analitiche e comunicative, rafforzano il senso di comunità e promuovono una riflessione sulle sfide sociali e culturali attuali.
Le scuole possono contattare Antonella Montesi tramite email o telefono per organizzare la partecipazione e ricevere il materiale didattico.
Falaschi sottolinea l’importanza di territori marginali e delle relazioni condivise come base di identità, invitando a riflettere sul senso di casa e sull’appartenenza.
Temi come l’appartenenza, le decisioni di vita tra partire o restare, le relazioni tra generazioni, il valore delle relazioni umane e i luoghi come riflesso dell’anima.
Stile narrativo realistico con ambientazioni naturali, utilizzo di luce naturale, movimenti sensibili di macchina e influenze di film indipendenti, valorizzando autenticità ed emozioni.
Distribuzione di dossier didattici, incontri con registi ed esperti, attività di approfondimento e percorsi di conoscenza delle comunità locali e dello spopolamento.