Situazione attuale della piattaforma e impatto sugli insegnanti
La piattaforma della Carta del docente risulta ancora inattiva, con un grave ritardo che supera ormai un mese e mezzo dall’inizio dell’anno scolastico 2025/26. Questa sospensione impedisce a migliaia di insegnanti di usufruire dei fondi destinati alla formazione professionale e all’acquisto di materiali didattici. Nonostante il comunicato del Ministero dell’Istruzione e del Merito, che prevedeva una temporanea sospensione per il passaggio dall’iniziativa precedente a quella corrente, non sono state annunciate date certe di riattivazione.
Implicazioni per gli insegnanti e le conseguenze pratiche
La mancanza di accesso alla piattaforma ha causato disservizi significativi, lasciando senza fondi tanti docenti che potevano contare su un budget annuale, ora bloccato. La situazione crea tensione tra il corpo docente, che si sente abbandonato e privo di strumenti fondamentali per la propria crescita professionale.
Le critiche di Irene Manzi e le interrogazioni parlamentari
Irene Manzi, deputata del Partito Democratico e capogruppo in commissione Cultura, ha pubblicamente denunciato come questo ritardo sia inaccettabile. Ha evidenziato la mancanza di comunicazioni ufficiali da parte del Ministero, considerandolo un grave disservizio per gli insegnanti, privati di indicazioni chiare sui tempi di ripresa del servizio.
Necessità di un intervento rapido e trasparente
Manzi ha richiesto chiarimenti e un intervento immediato affinché venga ripristinato l’accesso alla piattaforma. La governabilità di una misura così importante per la formazione e l’aggiornamento dei docenti non può essere lasciata al caso o soggetta a ritardi prolungati senza spiegazioni.
Sviluppi recenti e aggiornamenti normativi
Il principale ostacolo alla riattivazione della Carta del docente è la mancata emanazione del decreto attuativo previsto dalla Legge di Bilancio 2025. Questa legge ha modificato le modalità di assegnazione del fondo, passando da un importo fisso di 500 euro a un valore determinato annualmente tramite decreto ministeriale. Attualmente, tra i 57 provvedimenti ancora in fase di definizione, manca quello riguardante appunto la Carta.
Prospettive per l’anno scolastico 2025/26
Per il nuovo anno, si prevede un importo variabile tra 400 e 500 euro per i docenti di ruolo. Per i supplenti, invece, l’assegno potrebbe essere riproporzionato in funzione della durata del contratto. L’attesa di chiarimenti sul decreto attuativo complica la pianificazione di acquisti e aggiornamenti da parte degli insegnanti.
Novità dal decreto Maturità e le richieste del Partito Democratico
Il decreto-legge n. 127/2025, noto come “decreto Maturità”, convertito in legge il 27 ottobre 2025, introduce importanti novità per la Carta del docente:
- Estende i benefici a circa 200.000 supplenti con contratto fino al 30 giugno e al personale educativo, esclusi finora.
- Permette di utilizzare la Carta anche per l’acquisto di titoli di viaggio, facilitando gli spostamenti degli insegnanti lontani da casa.
- Limita l’acquisto di hardware e software a una volta ogni quattro anni, garantendo maggior controllo e sostenibilità.
Critiche sulla risposta del Governo e vigilanza futura
La deputata Irene Manzi ha criticato la risposta ufficiale del Governo all’interrogazione parlamentare, ritenendola insoddisfacente e poco concreta. Ha inoltre affermato:
“La formazione dei docenti non può essere trattata con tanta superficialità.”
Il Partito Democratico si impegna a mantenere alta l’attenzione sulla vicenda, assicurando controlli e sollecitando risposte rapide affinché i ritardi come quello attuale non si ripetano in futuro.
Domande frequenti sulla Carta del docente ancora bloccata e le denunce di Manzi (PD)
A causa del mancato rilascio del decreto attuativo previsto dalla Legge di Bilancio 2025, che avrebbe definito le modalità di riattivazione e gestione del fondo, la piattaforma rimane inattiva, lasciando gli insegnanti senza strumenti di accesso.
Irene Manzi, deputata del PD, ha denunciato il ritardo come inaccettabile, evidenziando la mancanza di comunicazioni ufficiali e sottolineando come questa situazione penalizzi gli insegnanti privandoli di un importante strumento di formazione e aggiornamento.
Il blocco comporta la mancata possibilità per gli insegnanti di utilizzare i fondi annuali destinati alla formazione, materiali didattici e altre risorse professionali, creando disservizi e tensioni all’interno del corpo docente.
L’assenza di un decreto attuativo, che stabilisce modalità e cifre di assegnazione del fondo, impedisce di definire e avviare la riattivazione corretta della piattaforma, ritardando l’intero processo e creando incertezza tra gli insegnanti.
Il decreto Maturità estende i benefici ad altri 200.000 supplenti e personale educativo, permette l’acquisto di titoli di viaggio e limita l’uso della Carta a ogni quattro anni, apportando innovazioni che richiedono però ancora chiarimenti ufficiali.
Manzi ha criticato la risposta del Governo, definendola insoddisfacente e poco concreta, sottolineando che la formazione dei docenti non può essere trattata con superficialità.
Un ritardo prolungato potrebbe compromettere la disponibilità di fondi fondamentali per la crescita professionale degli insegnanti, creando insoddisfazione e potenzialmente influendo sulla qualità della formazione e dell’aggiornamento.
Il Partito Democratico si impegna a vigilare attentamente sull’applicazione delle norme, richiedendo controlli e risposte rapide da parte delle istituzioni per garantire una gestione più efficiente delle risorse destinate alla formazione degli insegnanti.
Attualmente, senza un decreto attuativo, non esiste una data ufficiale per la riattivazione. Manzi e altre istituzioni chiedono interventi immediati, ma il termine dipende dall’adozione di normative ufficiali.