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Il congedo straordinario di 24 mesi per i docenti: quali implicazioni su ferie, TFR e progressione di carriera

Docente al computer: implicazioni del congedo straordinario su ferie, TFR e progressione di carriera per il personale scolastico.

Introduzione

Il congedo straordinario di 24 mesi retribuiti, previsto dall'articolo 42 del Decreto Legislativo n. 151/2001, consente ai docenti di assistere un familiare con disabilità grave. Sebbene questa misura rappresenti un diritto importante in ambito di tutela familiare, presenta alcuni aspetti fondamentali riguardanti i benefici maturati e la progressione economica e di carriera dei profili professionali.

Finalità e limiti del congedo di 24 mesi

Il congedo può essere richiesto dai docenti per assistere familiari con disabilità grave, con effetto di lavoro retribuito. Tuttavia, è importante sottolineare che:

  • Non permette di maturare ferie, tredicesima mensilità, trattamento di fine rapporto (TFR) o altri benefit collegati alla carriera.
  • ai fini del computo dell’anzianità di servizio, in conformità all'articolo 42, comma 5-quinquies del D.lgs. n. 151/2001.
  • La richiesta deve essere corredata dalla documentazione necessaria e soggetta ai controlli di regolarità amministrativa e contabile da parte della Ragioneria Territoriale dello Stato (RTS).

Effetti sulla maturazione di ferie, TFR e altri benefici

Secondo il parere della Funzione Pubblica (n. 2285/2013), il periodo di congedo:

  • Richiama ai fini dell'anzianità di servizio.
  • Non contribuisce alla maturazione di ferie, tredicesima, TFR o progressione economica.

Di conseguenza, il congedo non comporta vantaggi diretti relativamente ai benefit finanziari o alle opportunità di vantaggio economico in itinere, rappresentando un costo senza benefici immediati sulla carriera.

La procedura di istruttoria e il ruolo della RTS

Per ottenere il congedo, il docente presenta domanda alla scuola che, a sua volta, inoltra la documentazione alla Ragioneria Territoriale dello Stato (RTS). La RTS:

  1. Verifica la regolarità amministrativa e contabile dell’istanza, secondo le norme del D.lgs. n. 123/2011.
  2. Accerta la conformità della richiesta alle condizioni di legge, tra cui la convivenza con il familiare disabile e la presenza di patologie invalidanti certificate da strutture sanitarie pubbliche o mediche di medicina generale.

Priorità e condizioni di beneficiari

L’assegnazione del congedo si basa su un criterio di priorità stabilito dall'articolo 42 del D.lgs. n. 151/2001:

  • La priorità spetta ai soggetti con patologie di maggiore gravità e in relazione di convivente.
  • Può essere declassata in favore di altri beneficiari solo in caso di decesso, mancanza o patologia invalidante del soggetto con priorità.

È fondamentale che le patologie riconducibili a disabilità siano certificate e documentate conformemente alle indicazioni di Circolare n. 1/2012 del Dipartimento della Funzione Pubblica e alle norme del Decreto interministeriale n. 278/2000.

Il congedo straordinario di 24 mesi permette di maturare ferie, TFR e tredicesima? +

No, il congedo di 24 mesi non consente di maturare ferie, tredicesima o trattamento di fine rapporto (TFR). Questo periodo si tratta di un diritto volto all'assistenza familiare, ma non influisce sui benefit economici collegati alla carriera.


Il congedo di 24 mesi influisce sulla progressione economica e sulla carriera dei docenti? +

Assolutamente no. Il periodo di congedo non contribuisce alla progressione economica né a eventuali avanzamenti di carriera, che dipendono da altri indicatori e criteri di valutazione.


Perché il congedo di 24 mesi non è utile per ottenere benefit come ferie, tredicesima o TFR? +

Perché la normativa stabilisce chiaramente che questo congedo non si configura come periodo utile per il maturare di ferie, tredicesima o TFR. Si tratta di un beneficio dedicato esclusivamente all'assistenza familiare, senza impatto economico diretto sulla carriera.


Come influisce il congedo di 24 mesi sull'anzianità di servizio dei docenti? +

Il periodo di congedo di 24 mesi viene conteggiato ai fini dell'anzianità di servizio, quindi contribuisce alla durata complessiva di servizio per tutte le eventuali progressioni o benefici legati alla anzianità.


Quali sono i veri limiti del congedo di 24 mesi riguardo ai benefici economici? +

I limiti principali sono che non permette di maturare benefit economici come ferie, tredicesima e TFR. Questa forma di congedo serve esclusivamente per l'assistenza e non rappresenta un'opportunità di vantaggio finanziario o di avanzamento di carriera.


Perché il congedo non si traduce in vantaggi economici sulla carriera? +

Perché la normativa specifica che il congedo è un diritto volto all'assistenza familiare e non prevede alcuna integrazione o beneficio economico aggiuntivo che possa favorire la carriera o il compenso dei docenti.


Il ruolo della RTS nel processo di richiesta del congedo di 24 mesi? +

La Ragioneria Territoriale dello Stato verifica la regolarità amministrativa e contabile delle domande e accerta la conformità alle norme di legge, senza però influire sui diritti economici o sulla carriera dei docenti.


Il congedo di 24 mesi può influire sulla priorità di assegnazione in caso di decesso o patologia invalidante? +

Sì, il congedo può essere declassato in favore di altri beneficiari solo in casi di decesso, mancanza o grave patologia invalidante del soggetto prioritario. Tuttavia, ciò non comporta vantaggi economici o benefici di carriera.


Le patologie riconducibili a disabilità influenzano l'assegnazione del congedo? +

Certamente. La presenza di patologie invalidanti certificate può influenzare l'assegnazione del congedo in base alle priorità stabilite dalla normativa e dalle certificazioni mediche ufficiali, ma non garantiscono benefit economici o avanzamenti di carriera.

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