Ivana Barbacci, segretaria generale della Cisl Scuola, denuncia come il contratto del settore scuola, scaduto da oltre un anno, contribuisca alla perdita di potere d’acquisto dei salari degli insegnanti e del personale ATA. La firma del rinnovo nel novembre 2022 ha portato a un aumento del 6%, che però risulta insufficiente rispetto all’inflazione attuale. Questo mette in evidenza le criticità della gestione delle risorse e della contrattazione nel settore pubblico, in un momento in cui le risorse vengono spesso riassorbite dal MEF senza interventi strutturali significativi.
- Contratto scuola triennale in ritardo di oltre 11 mesi.
- Aumento del 6% che non copre completamente l’inflazione.
- Risorse limitate utilizzate per evitare riassorbimenti dal MEF.
- Futuro collegato all’aggiornamento del tabellare e alle trattative di legge di bilancio.
Il Rinnovo Contrattuale: Stato Attuale e Prospettive Future
Il rinnovo contrattuale rappresenta un passo cruciale nel tentativo di recuperare parte del potere d’acquisto dei lavoratori della scuola, duramente colpiti dall’inflazione e dall’allungamento dei tempi di contrattazione. Barbacci, rappresentante della Cisl, sottolinea come la firma del contratto 2022-2024, anche se avvenuta con notevole ritardo, costituisca comunque un passo importante, in quanto segnala il ritorno a un metodo di negoziazione più stabile e strutturato. Tuttavia, egli evidenzia che l’aumento complessivo del 6% previsto dal rinnovo non è sufficiente a coprire l’inflazione accumulata negli ultimi mesi, lasciando ancora spazio a una perdita reale di potere d’acquisto per molti lavoratori. La scelta di limitarsi a questo incremento, secondo Barbacci, è motivata anche dalla volontà di evitare ulteriori sottrazioni di risorse dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), mantenendo una gestione prudente delle finanze pubbliche. La prospettiva futura, in base alla legge di bilancio, è quella di consolidare questo incremento e di avviare negoziati per un ulteriore aumento del 6% da applicarsi dal 1° gennaio 2026, che si inserisce nel quadro di un piano triennale di contrattazione tra le parti, con l’obiettivo di garantire maggiore stabilità e competitività al sistema scolastico e ai lavoratori coinvolti. È fondamentale che questa contrattazione tenga conto anche di altri aspetti, come il miglioramento delle condizioni di lavoro e l’orientamento delle risorse verso formazione e innovazione, per favorire un ambiente più efficace e meno precario nel settore dell’istruzione.
La Contrattazione e la Gestione delle Risorse
Barbacci sottolinea inoltre che la contrattazione rappresenta un momento chiave per definire non solo le retribuzioni ma anche le condizioni di lavoro e i diritti del personale scolastico. La firma di un contratto che resta scaduto da 11 mesi, come nel caso recente, evidenzia un grave problema di intermittente rapporto tra le parti e rischia di compromettere la tutela economica dei lavoratori. Un aumento del 6% pur non coprendo interamente l'inflazione non deve essere considerato sufficientemente risolutivo, poiché rischia di erodere il potere d'acquisto e di ridurre le risorse disponibili per miglioramenti strutturali. La gestione delle risorse deve essere più strategica, con una contrattazione più incisiva che possa immobilizzare parte di queste somme in incrementi salariali e miglioramenti delle condizioni di lavoro. Solo così si potrà garantire un’effettiva valorizzazione del personale scolastico e rafforzare il ruolo dei sindacati nel tutelare i diritti di chi opera nelle scuole. È quindi fondamentale insistere su una negoziazione reale e continuativa, che coinvolga tutte le parti sociali e riduca le pratiche di risparmio che, a lungo termine, danneggiano la qualità dell’istruzione e il benessere dei lavoratori.
Quali sono le prospettive per il prossimo futuro?
Le prospettive per il prossimo futuro si configurano come un banco di prova importante per il settore scuola, soprattutto alla luce delle recenti criticità legate alla contrattazione. Secondo Barbacci della Cisl, la firma di un nuovo contratto per il personale scolastico è ormai improrogabile, visto che quello attuale è scaduto da oltre 11 mesi. Questa situazione ha contribuito a una perdita significativa del potere d'acquisto degli insegnanti e del personale supporto, creando una situazione di incertezza che incide direttamente sulla motivazione e sulla qualità del lavoro. Un problema che si manifesta anche nel fatto che l’aumento del 6% proposto, sebbene rappresenti un passo avanti, non è sufficiente a coprire l’inflazione e, quindi, non riesce a evitare il riassorbimento delle risorse precedentemente allocate. La concertazione con le istituzioni governative resta fondamentale per trovare soluzioni efficaci e durature, assicurando risorse adeguate per il rinnovo contrattuale e per interventi strutturali di miglioramento. L’obiettivo principale è stabilizzare la contrattazione decentrata, consolidare l’impegno sulla valorizzazione del personale e riportare il settore scuola su un percorso di crescita che favorisca sia il benessere degli insegnanti che la qualità dell’offerta formativa.
Focus sulla legge di bilancio
Secondo Barbacci della Cisl, la firma del contratto scuola, scaduto ormai da 11 mesi, rappresenta una pessima abitudine che influisce negativamente sul potere d’acquisto dei lavoratori del settore. È importante sottolineare che l’aumento del 6% recentemente negoziato non è sufficiente a coprire l’inflazione attuale, il che comporta un reale calo del potere d’acquisto per il personale scolastico. Inoltre, questa percentuale di incremento viene considerata principalmente come una misura per evitare il riassorbimento di risorse da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), piuttosto che un reale riconoscimento delle esigenze salariali dei lavoratori. La legge di bilancio del prossimo triennio dovrà quindi puntare a garantire risorse adeguate, evitando pratiche di riassorbimento che potrebbero compromettere progressi significativi sul piano salariale e delle condizioni lavorative. Solo attraverso una gestione trasparente e mirata delle risorse si potrà assicurare un miglioramento duraturo e sostenibile delle condizioni degli operatori del settore pubblico, specialmente nel comparto scuola.
Risposte alle criticità attuali
Il percorso prioritario è quello di introdurre interventi strutturali con una pianificazione a lungo termine, per aumentare il potere di contrattazione e valorizzare realmente il capitale umano del settore scolastico.
L’importanza della Formazione e della Valorizzazione del Personale
Un elemento centrale del discorso di Barbacci riguarda la formazione in servizio. La contrattazione futura mira a introdurre interventi strutturali, in modo da migliorare la qualificazione professionale di docenti e ATA, valorizzando le competenze acquisite e favorendo un miglioramento della qualità dell’offerta formativa.
Quali sono le priorità per la formazione?
La formazione in servizio dovrà essere stabile, strutturata e accessibile a tutto il personale, sottolineando l’importanza di un continuo aggiornamento professionale e di interventi che valorizzino le competenze acquisite nel tempo.
Effetti sulla qualità dell’insegnamento
Investire nella formazione rappresenta un elemento chiave per innalzare la qualità dell’istruzione. La formazione strutturale permette di adeguare le competenze alle nuove sfide didattiche e amministrative, migliorando il funzionamento generale del sistema scolastico.
Perché è importante un supporto strutturale?
Un supporto strutturale alla formazione aiuta il personale a sviluppare competenze più solide, favorisce la crescita professionale e rafforza la motivazione, portando benefici diretti alla qualità dell’offerta educativa.
Iniziative future e strategie
La strategia futura prevede l’introduzione di strumenti stabili di formazione in servizio, con interventi dedicati e risorse dedicate, per qualificare nel tempo il personale e migliorare le condizioni di lavoro.
Questioni Normative e Controversie: il DL 36/2022
Barbacci ricorda come la CISL Scuola abbia promosso nel 2022 uno sciopero contro il Decreto Legge 36/2022, che introdusse un sistema di formazione in servizio con incentivi limitati e restrittivi. La contrattazione futura mira a rivedere le risorse e le modalità, rendendole più accessibili e coerenti con le reali esigenze del personale scolastico.
Qual è stata la principale contestazione?
Il principale motivo di contestazione riguardava un sistema di formazione complesso, con incentivi esigui e limitati a una quota ristretta di docenti, che rischiavano di limitare le opportunità di formazione per molti lavoratori.
Quali sono le azioni previste?
Ora si punta a riorganizzare le risorse e le modalità di accesso alla formazione, in modo più equo e strutturato, all’interno del ciclo negoziale 2021-2025-2027. L’obiettivo è di garantire a tutto il personale condizioni di formazione più giuste e accessibili.
Quali benefici per i lavoratori?
Una revisione di queste risorse e modalità permetterà di ampliare le opportunità di formazione, favorendo un miglioramento continuo delle competenze e un incremento della qualità del servizio offerto nelle scuole.
Importanza di un intervento strutturale
Un intervento stabile e strutturale alla formazione si configura come elemento essenziale per una gestione efficace delle risorse e un miglioramento tangibile delle condizioni lavorative.
Investimenti per il Personale ATA
Barbacci sottolinea come il rinnovo contrattuale voglia completare gli ordinamenti professionali del personale ATA, anche attraverso l’introduzione del funzionario tecnico e l’uniformamento delle condizioni tra personale a tempo determinato e indeterminato, in linea con le direttive europee. Sono stati destinati 75 milioni di euro nel precedente contratto per permessi retribuiti ai precari.
Quali sono gli obiettivi principali?
Completare gli ordinamenti con l’introduzione di ruoli specifici come il funzionario tecnico e garantire equità tra personale stabilizzato e precario, migliorando la professionalità e le condizioni di lavoro.
Quali azioni sono state intraprese?
Nel passato, sono stati investiti 75 milioni di euro per i permessi retribuiti ai precari, con l’obiettivo di valorizzare il ruolo del personale ATA e migliorare le condizioni di lavoro complessive.
Perché è importante un’approfondita riforma?
Una riforma strutturale permette di creare un sistema più equo e funzionale, rispondendo alle esigenze non solo europee, ma anche delle politiche di valorizzazione del personale pubblico.
Prospettive future
Il rinnovo contrattuale continuerà a puntare sulla valorizzazione delle figure professionali ATA, con interventi mirati a perfezionare le qualificazioni e le condizioni lavorative nel rispetto delle normative europee.
Welfare Contrattuale e Garanzie per i Lavoratori della Scuola
Barbacci evidenzia come la firma del nuovo contratto permetta di potenziare il welfare contrattuale, offrendo servizi di assistenza sanitaria che rappresentano un importante benefit non presente in altri comparti pubblici. Questa attenzione mira a garantire stabilità e tutela più efficace ai circa 1,35 milioni di lavoratori del settore scolastico.
Quali sono le principali novità nel welfare?
Tra le novità ci sono strumenti di welfare consolidati e ampliati, come la possibilità di usufruire di buoni pasto e di servizi di assistenza sanitaria più estesi, che favoriscono un miglior equilibrio tra vita privata e lavorativa.
Perché investire nel welfare?
Investire nel welfare significa migliorare la qualità della vita lavorativa, aumentare la motivazione e rafforzare il senso di sicurezza tra i lavoratori, contribuendo anche a una maggiore attrattività del settore pubblico.
Obiettivi delle nuove politiche di welfare
Garantire servizi di assistenza sanitaria di qualità, strumenti di welfare integrativi e un ambiente di lavoro più stabile e sostenibile, in modo da incrementare il benessere del personale.
Strategie future sul welfare
Le strategie prevedono di integrare ulteriormente gli strumenti di welfare, valutando anche proposte relative a buoni pasto e altri benefit, per consolidare una tutela complessiva che favorisca il clima lavorativo.
Conclusioni
Barbacci sottolinea come il rinnovo contrattuale, seppur caratterizzato da limitazioni, rappresenti un passo importante nella direzione di migliorare le condizioni lavorative e di tutela dei dipendenti scolastici. Tuttavia, ricordando che le soluzioni semplici non esistono, invita a un impegno continuo e realistico per affrontare le sfide del settore considerando le risorse disponibili e le prospettive di lungo termine.
FAQs
Barbacci (Cisl): “Il Contratto Scuola Scaduto da 11 Mesi Fa Perde Potere d’Acquisto, il 6% Non Basta a Coprire l’Inflazione”
Barbacci evidenzia che il contratto scaduto da 11 mesi crea un ritardo dannoso che fa perdere potere d'acquisto ai lavoratori, indebolendo la loro tutela economica e creando instabilità contrattuale.
No, il 6% non copre l'inflazione attuale, che in alcuni periodi ha superato questa percentuale, causando una perdita reale di potere d'acquisto per i lavoratori.
Barbacci spiega che questa strategia aiuta a mantenere sotto controllo le risorse pubbliche, evitando che il MEF riassorbi fondi che potrebbero essere destinati ad aumenti più sostanziali o a interventi strutturali.
L'obiettivo è consolidare gli incrementi salariali, avviare trattative per nuovi aumenti e migliorare condizioni di lavoro, puntando anche a interventi strutturali sulla contrattazione e sulla valorizzazione del personale.
Per garantire una contrattazione più efficace e stabile, che possa recuperare il potere d'acquisto e migliorare le condizioni di lavoro, evitando pratiche emergenziali e intermittenti.
Il ritardo genera incertezza, riduce il potere d'acquisto, limita le tutele economiche e può compromettere la motivazione e la qualità del lavoro del personale scolastico.
Un rinnovo contrattuale stabile e adeguato permette di migliorare le condizioni di lavoro e di formazione, favorendo un ambiente più motivato e qualificato, che si traduce in un’istruzione di qualità superiore.
La legge di bilancio deve assicurare risorse adeguate per il rinnovo, evitando pratiche di riassorbimento che limitano il miglioramento delle condizioni salariali e lavorative del settore pubblico.
Barbacci sottolinea l’importanza di un forte impegno sulla contrattazione stabile, sull’adeguamento delle risorse salariali, sulla valorizzazione del personale e sull’innovazione delle condizioni di lavoro.