Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI) ha approvato con parere favorevole un decreto che avvia una sperimentazione triennale a livello nazionale per integrare competenze trasversali fondamentali nelle scuole, come autoregolazione e rispetto degli altri. L'iniziativa mira a migliorare il successo educativo e ridurre la dispersione scolastica, coinvolgendo scuole statali, paritarie e centri di istruzione degli adulti a partire dal 2026, con obiettivi chiari e strumenti innovativi.
- Introduzione di competenze non cognitive e trasversali nelle scuole
- Rafforzamento del successo scolastico e contrasto alla dispersione
- Coinvolgimento di istituzioni educative e soggetti esterni
- Valutazione tramite dati INVALSI e buone pratiche
- Necessità di supporto formativo e aggiornamenti della piattaforma istituzionale
Parere del CSPI sulla sperimentazione nazionale delle competenze non cognitive e trasversali
Il CSPI ha valutato favorevolmente lo schema di decreto, evidenziando l'importanza di questa sperimentazione come strumento di innovazione didattica e di crescita personale degli studenti. In particolare, il parere sottolinea come l'integrazione delle competenze non cognitive e trasversali possa favorire uno sviluppo più equilibrato e completo delle giovani generazioni, andando oltre le mere conoscenze teoriche. Le competenze non cognitive, quali l'empatia, la resilienza, l'empowerment e la capacità di lavorare in team, sono riconosciute come elementi chiave per affrontare le sfide di un mondo in rapido cambiamento e sempre più complesso. Il CSPI propone inoltre di monitorare attentamente gli effetti della sperimentazione, affinché vengano adottate eventuali correzioni e miglioramenti nel corso degli anni. La responsabilità di formare cittadini consapevoli e preparati non si limita alle discipline tradizionali, ma si estende anche allo sviluppo di queste competenze, considerate imprescindibili per una formazione umana e professionale completa. La partecipazione di tutte le scuole e centri di formazione garantirà un approccio omogeneo e diffuso, contribuendo a diffondere una cultura educativa orientata alla personalizzazione e al benessere degli studenti. Questi elementi sono fondamentali per costruire un sistema scolastico più inclusivo e capace di rispondere alle esigenze di una società in continua evoluzione.
Come funziona la sperimentazione
La sperimentazione di sviluppo delle competenze non cognitive e trasversali rappresenta un passo importante nel rinnovamento del sistema educativo, ponendo l’accento su abilità fondamentali per la crescita complessiva degli studenti. Attraverso questo percorso, le scuole avranno l’opportunità di mettere alla prova approcci pedagogici innovativi, che vadano oltre l’insegnamento delle conoscenze tradizionali, per favorire lo sviluppo di capacità come la perseveranza, l’autonomia, l’empatia e la capacità di collaborare con gli altri. Il processo coinvolge anche momenti di formazione per gli insegnanti, al fine di adattare metodologie che facilitino l’inserimento e la valorizzazione di tali competenze nel curriculo scolastico.
Per garantire un’implementazione efficace, il decreto prevede l’adozione di strumenti di valutazione specifici e condivisi, che consentano di monitorare e misurare il progresso degli studenti in queste aree. La sperimentazione si svolge mediante bandi pubblici, ai quali le scuole interessate possono partecipare per ottenere finanziamenti e supporto logistico, spesso collaborando con altre istituzioni del territorio, come enti locali, associazioni e università. Un obiettivo chiave è anche la creazione di un network di buone pratiche, che favorisca lo scambio di esperienze e metodologie efficaci, contribuendo a un’implementazione diffusa e coordinata su tutto il sistema scolastico.
Il parere del CSPI sul decreto ha sottolineato l’importanza di valorizzare queste competenze trasversali come parte integrante dell’azione educativa, evidenziando come esse siano fondamentali non solo per il successo scolastico, ma anche per lo sviluppo personale e sociale degli studenti. La loro promozione deve essere accompagnata da un’adeguata formazione degli insegnanti e da un’attenta valutazione, anche per assicurare che le strategie adottate abbiano un impatto reale sulle abilità degli studenti. La sperimentazione rappresenta quindi un’opportunità per innovare e migliorare l’intera offerta formativa, promuovendo un’educazione più completa e preparata alle sfide del mondo contemporaneo.
Valutazione e strumenti
Il decreto dedicato alla sperimentazione dello sviluppo delle competenze non cognitive e trasversali ha suscitato un ampio dibattito tra gli operatori del settore educativo e le istituzioni scolastiche. In questo contesto, il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI) ha espresso un parere che mira a garantire un’attenta valutazione delle pratiche messe in atto, contribuendo a definire strumenti e metodologie efficaci per l’analisi delle azioni sperimentali. Secondo il CSPI, è fondamentale implementare strumenti di valutazione che siano non solo condivisi tra tutti gli stakeholder coinvolti, ma anche flessibili e adattabili alle diverse realtà scolastiche. La valutazione dovrebbe includere indicatori qualitativi e quantitativi, che permettano di monitorare l’evoluzione delle competenze trasversali e non cognitive, come la collaborazione, la resilienza e l’autonomia. Oltre ai dati INVALSI, il parere sottolinea l’importanza di strumenti di autovalutazione e di feedback da parte di studenti, insegnanti e famiglie, così da ottenere un quadro più completo e approfondito dei risultati e delle criticità. La costante raccolta e analisi di queste informazioni permetteranno di perfezionare le pratiche didattiche, di identificare le metodologie più efficaci, e di garantire un miglioramento continuo nel percorso di sviluppo delle competenze trasversali durante tutto il triennio di sperimentazione. In tal modo, si favorirà un approccio più partecipativo e orientato ai reali bisogni degli studenti, contribuendo alla crescita complessiva del sistema scolastico.
Attività di supporto e formazione
Per garantire un’efficace implementazione della sperimentazione e lo sviluppo di competenze non cognitive e trasversali, è fondamentale prevedere attività di supporto che siano sia innovative che costantemente aggiornate. Le iniziative di formazione devono essere progettate per offrire ai docenti strumenti pratici e metodologie all’avanguardia, capaci di valorizzare le capacità sociali, emotive e collaborative degli studenti. Il CSPI sottolinea inoltre l’importanza di un monitoraggio continuo e di sessioni di feedback, affinché i programmi di formazione possano adattarsi alle esigenze reali delle scuole e migliorare progressivamente. La creazione di reti di condivisone tra docenti e istituzioni scolastiche favorisce un apprendimento collaborativo e favorisce l’adozione di best practices, rendendo la sperimentazione più efficace e sostenibile nel tempo.
Tempi e scadenze
La piattaforma digitale per l’aggiornamento del Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF) sarà disponibile fino al 12 gennaio 2026, un termine considerato troppo breve. Il CSPI propone di riaprire gli aggiornamenti in modo straordinario, per favorire una piena integrazione delle attività e degli obiettivi della sperimentazione.
Raccomandazioni del CSPI
Il Consiglio suggerisce inoltre di rafforzare l’utilizzo dei dati INVALSI per analizzare i contesti più fragili e di privilegiare attività inclusive, rivolte all’intera classe, per favorire ambienti partecipativi e sostenibili. La tempestiva attivazione di un piano di formazione dei docenti è considerata cruciale per il successo dell’intero progetto.
Perché è importante
Questa sperimentazione rappresenta un’occasione unica per innovare l’offerta educativa e sviluppare competenze che vanno oltre il classroom, fondamentali per affrontare le sfide del mondo contemporaneo. Il parere del CSPI evidenzia come il successo delle iniziative dipenda da un’attenta programmazione e dalla collaborazione tra scuole, enti e docenti.
FAQs
Sperimentazione sulle competenze non cognitive e trasversali: il parere del CSPI sul nuovo decreto
È un'iniziativa triennale, approvata dal CSPI, per integrare competenze come empatia e resilienza nelle scuole italiane a partire dal 2026, al fine di migliorare l'apprendimento e ridurre la dispersione scolastica.
L'obiettivo è favorire uno sviluppo più equilibrato e completo degli studenti, promuovendo competenze trasversali fondamentali per affrontare le sfide moderne.
Il CSPI sostiene un'attenta valutazione mediante strumenti condivisi, autovalutazioni e feedback per monitorare i progressi e apportare eventuali correzioni.
Il parere del CSPI evidenzia competenze come empatia, resilienza, autonomia, capacità di lavorare in team e empowerment come fondamentali per la crescita complessiva degli studenti.
Il CSPI suggerisce attività di formazione avanzate, creazione di reti di condivisione, e l'uso di strumenti di valutazione innovativi per supportare le scuole nel percorso.
Sono previsti strumenti condivisi, indicatori qualitativi e quantitativi, oltre a autovalutazioni e feedback da studenti, insegnanti e famiglie.
Attraverso formazione mirata e attività di aggiornamento, gli insegnanti vengono preparati a integrare metodologie innovative e a valutare le competenze trasversali.
Perché rappresenta un'opportunità per innovare l'offerta educativa, sviluppare competenze fondamentali e rispondere alle sfide di una società in evoluzione.