Il Decreto-Legge approvato nel novembre 2025 rappresenta un’importante riforma del sistema scolastico italiano, coinvolgendo misure sulla maturità, formazione dei docenti, filiera tecnico-professionale e interventi nel Mezzogiorno. Questo articolo illustra le principali novità e le finalità del decreto, adottato per garantire un sistema più efficiente e inclusivo a partire dall’anno scolastico 2025/2026.
- Riforma dell’esame di Stato, con focus su competenze e obiettivi orientativi
- Inclusione della filiera tecnico-professionale e del Made in Italy
- Miglioramenti nelle risorse per la contrattazione e formazione docenti
- Norme di sicurezza nei trasporti per uscite didattiche
- Interventi dedicati al Mezzogiorno e all’inclusione scolastica
Riforma dell’Esame di Maturità e innovazioni per i docenti
Con l’approvazione del Decreto scuola diventa legge, tutte le misure che interessano la scuola secondaria superiore, dall’esame di maturità all’Agenda Sud, sono state definite attraverso un articolato insieme di disposizioni volte a migliorare la qualità dell’istruzione e l’accessibilità. In particolare, le innovazioni riguardano non solo la procedura dell’esame di Stato, ma anche le modalità di preparazione, il ruolo dei docenti e le strategie di orientamento degli studenti. La riforma introduce nuovi criteri di valutazione, più orientati alle competenze acquisite e alla capacità di applicarle in contesti reali, con l’obiettivo di rendere più efficace il percorso formativo e di favorire un metodo di apprendimento più pratico e laboratoriale. Per i docenti, vengono previste nuove opportunità di formazione e aggiornamento per meglio affrontare le sfide di un sistema scolastico in continuo cambiamento. Tali interventi sono parte integrante di un piano più ampio che mira a rafforzare l’intero comparto educativo, con un’attenzione particolare ai territori del Sud, attraverso iniziative dedicate nell’ambito dell’Agenda Sud, che puntano a ridurre le disparità e a favorire eccellenze e innovazione nelle scuole di tutto il Paese.
Obiettivi e metodologia dell’esame
Il Decreto scuola diventa legge, tutte le misure dalla Maturità all’Agenda Sud, rappresenta un insieme di innovazioni che mirano a rinnovare profondamente il sistema di valutazione e di formazione degli studenti. L’obiettivo principale dell’esame, in questo contesto, è di offrire una panoramica più completa e realistico del percorso educativo di ciascun alunno, andando oltre il semplice riscontro delle nozioni teoriche. Nel dettaglio, l’esame si concentra sulla capacità dello studente di applicare le conoscenze acquisite, di risolvere problemi complessi e di lavorare in modo collaborativo, inserendosi così in un quadro di competenze più ampio e trasversale. La metodologia adottata prevede strategie di valutazione continue durante tutto l'anno scolastico, con l’obiettivo di monitorare costantemente lo sviluppo delle competenze chiave. Viene incoraggiata anche una maggiore integrazione tra formazione in aula e attività pratiche di scuola-lavoro, per favorire l’acquisizione di competenze professionali e di esperienza concreta. Inoltre, si presta particolare attenzione alla crescita personale e alla maturità emotiva degli studenti, valutando capacità di autonomia, responsabilità e partecipazione attiva alla vita scolastica e civile, in linea con le nuove indicazioni del Decreto scuola diventa legge.
Svolgimento e composizione della commissione
Svolgimento e composizione della commissione
Le commissioni che partecipano all'esame di stato sono strutturate per garantire un processo equo e trasparente, in linea con quanto previsto dal Decreto scuola diventa legge. La composizione della commissione vede la presenza di membri interni, costituiti da docenti delle discipline oggetto dell'esame, e membri esterni, scelti tra esperti o figure qualificate di altre istituzioni. La presenza di un presidente, nominato dal Ministero dell'Istruzione, insieme a due membri esterni, assicura che l'esame sia condotto nel rispetto delle norme e delle procedure stabilite. Il Ministero stabilisce con appositi decreti le discipline coinvolte, come la seconda prova e eventuali prove aggiuntive, e definisce le modalità di svolgimento del colloquio e le aree disciplinari interessate. È prevista inoltre una pianificazione dettagliata delle sedute, con tempistiche chiare e gli strumenti necessari per assicurare un esame strutturato e uniforme su tutto il territorio nazionale. Questa organizzazione mira a garantire l'equità tra studenti e a valorizzare le competenze acquisite, mantenendo un'elevata qualità nella valutazione finale.
Il colloquio di maturità
Il colloquio di maturità rappresenta un momento fondamentale per valutare non solo le conoscenze acquisite durante tutto il percorso scolastico, ma anche le capacità critiche, comunicative e di problem solving degli studenti. La discussione si svolge in modo dialogico, permettendo ai candidati di dimostrare la loro comprensione delle materie e di esporre idee e riflessioni in modo chiaro ed esaustivo. Recentemente, con l'entrata in vigore del Decreto scuola che diventa legge, sono state introdotte nuove misure e linee guida che coinvolgono anche la modalità di esame di maturità, compresi dettagli sulla prova orale. Tra le novità si annoverano disposizioni relative alle modalità di valutazione, all'organizzazione delle prove e alle agevolazioni per specifiche categorie di studenti, come ad esempio l'Agenda Sud, un intervento volto a ridurre le disparità e favorire l'inclusione. La preparazione al colloquio richiede quindi una buona padronanza delle discipline, capacità di collegare i vari argomenti e di argomentare con coerenza, oltre a una corretta gestione dello stress e della comunicazione orale, elementi fondamentali per ottenere un punteggio elevato. La recente normativa mira a valorizzare la preparazione complessiva degli studenti, premiando più di ogni altra cosa la qualità e l'approfondimento delle argomentazioni presentate durante l'esame.
Formazione dei docenti e punti di forza
La formazione specifica delle commissioni è rafforzata con risorse aggiuntive, e costituisce titolo preferenziale per la nomina. La formazione rappresenta un elemento chiave per migliorare la qualità dell’esame e valorizzare il ruolo dei docenti coinvolti.
Nuove opportunità formativa e filiera tecnico-professionale
Dal 2026/2027, i percorsi della filiera tecnologico-professionale saranno ufficialmente inclusi nel sistema educativo nazionale, ampliando le opportunità per gli studenti. Questi percorsi sono pensati per promuovere le competenze tecniche e professionali, in linea con l’obiettivo di rafforzare il Made in Italy e le competenze industriali.
Integrazione nel sistema e estensione del progetto “Imprese e competenze per il Made in Italy”
La legge estende la collaborazione tra scuola e imprese anche ai licei e agli istituti tecnici, favorendo l’orientamento e lo sviluppo di competenze specifiche. L’obiettivo è creare un sistema formativo più connesso alle esigenze del mercato del lavoro e della produzione nazionale.
Impatti sulle risorse e sull’offerta formativa
Vengono destinati fondi per sostenere lo sviluppo di percorsi innovativi, inserendo unità di apprendimento legate alle competenze tecniche e professionali, e valorizzando le eccellenze nel settore industriale, artigianale e commerciale.
Applicazione dal 2026/2027
La frequentazione di percorsi tecnici e professionali sarà valutata nel sistema di istruzione superiore, offrendo nuove prospettive di sviluppo e specializzazione per gli studenti italiani.
Filiera “Made in Italy” e formazione di qualità
Il decreto favorisce – tramite nuove partnership e il coinvolgimento di imprese e ITS – la formazione di giovani con competenze elevata nel settore produttivo nazionale.
Contrattazione e strumenti per l’aggiornamento docenti
Il decreto rafforza le risorse allocate per la contrattazione collettiva, con fondi dedicati per migliorare l’offerta formativa e incentivare la formazione del personale scolastico. La Carta Docente viene estesa anche ai docenti assunti con supplenze temporanee, con l’obiettivo di migliorare aggiornamento e competenze professionali.
Risorse economiche e utilizzo della Carta elettronica
Vengono stanziati fondi per la contrattazione in un triennio, e si definiscono nuove modalità di utilizzo della Carta Docente, che può essere impiegata per trasporti, hardware e software, in conformità alle normative di sicurezza vigenti.
Formazione e valorizzazione dei docenti
Il decreto prevede un incremento delle risorse e delle iniziative formative, con l’obiettivo di migliorare le competenze e la qualità dell’insegnamento, oltre ad incentivare le attività di aggiornamento professionale.
Sicurezza e modernizzazione del trasporto scolastico
Per garantire la sicurezza durante uscite didattiche e viaggi di istruzione, il decreto attribuisce alle norme sui contratti pubblici un ruolo più strategico, richiedendo agli enti pubblici di valorizzare elementi qualitativi e tecnici nella gestione dei trasporti, rafforzando le competenze dei conducenti e la sicurezza complessiva.
Normativa applicata e requisiti di sicurezza
Le norme di sicurezza sono riconducibili al Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. 36/2023), che definisce le modalità di affidamento e le caratteristiche qualitative richieste per i servizi di trasporto dedicati alle attività didattiche.
Interventi per il Sud e inclusione scolastica
Per sostenere le scuole dell’area meridionale, il decreto prevede un finanziamento di 3 milioni di euro per il 2026, dedicato a sussidi didattici, dispositivi digitali e attrezzature sportive. L’obiettivo è migliorare le condizioni di apprendimento e promuovere l'inclusione sociale e scolastica nelle regioni del Mezzogiorno.
FAQs
Decreto scuola diventa legge: tutte le novità dal rafforzamento dell’esame di Maturità all’Agenda Sud
Le principali novità includono la riforma dell’esame di Stato, nuove modalità di valutazione, interventi sul Mezzogiorno e l'inclusione scolastica, oltre a misure sulla formazione dei docenti e sull'Agenda Sud.
La riforma introduce una valutazione più orientata alle competenze, con focus su capacità pratiche, collaborazione e crescita personale, riducendo il peso delle nozioni teoriche.
Vengono aumentate le risorse per la formazione continua, con nuove opportunità di aggiornamento, anche in relazione alla digitalizzazione e alle nuove metodologie didattiche.
L'Agenda Sud prevede interventi dedicati con risorse specifiche, mirati a ridurre le disparità regionali, favorire l'inclusione e migliorare le infrastrutture nelle scuole meridionali.
Le modalità di valutazione si concentrano su prove che testano le competenze pratiche, di problem solving e di collaborazione, con un approccio più integrato e continuo nel corso dell’anno.
Le commissioni sono formate da membri interni, docenti delle discipline, e membri esterni scelti tra esperti o figure qualificanti, con un presidente nominato dal MIUR, garantendo trasparenza e equità.
Le norme, basate sul Codice dei Contratti Pubblici, rafforzano la sicurezza e qualità dei servizi di trasporto, con attenzione a competenze dei conducenti e sistemi di sicurezza, per uscite didattiche più sicure.
Vengono stanziati circa 3 milioni di euro nel 2026 per sussidi, dispositivi digitali e attrezzature sportive, mirati a migliorare le condizioni di apprendimento e promuovere l'inclusione sociale nelle regioni meridionali.