La Fondazione “I figli degli altri”, presieduta dalla psicologa Rosa Cappelluccio, si impegna sin da novembre nelle scuole di Napoli e Caserta con progetti innovativi di prevenzione del disagio giovanile, della violenza e dei pericoli connessi all’uso delle tecnologie digitali. Questi interventi mirano a sostenere i giovani, promuovendo spazi di ascolto e rafforzando competenze emotive fondamentali per un loro sviluppo equilibrato.
Presentazione dei progetti della Fondazione “I figli degli altri”
Tra i principali progetti della Fondazione “I figli degli altri” nelle scuole di Napoli spiccano iniziative volte a prevenire il disagio giovanile e promuovere un ambiente scolastico più sicuro e inclusivo. Sono stati sviluppati programmi di educazione digitale che insegnano ai giovani un uso consapevole e responsabile delle tecnologie, riducendo così il rischio di coinvolgimento in comportamenti rischiosi come cyberbullismo e dipendenza dai social media. Inoltre, vengono organizzati laboratori di ascolto e supporto psicologico, pensati per aiutare gli studenti a esprimere le proprie emozioni e affrontare le difficoltà quotidiane. La Fondazione collabora con gli istituti scolastici per formare figure di riferimento e operatori educativi, affinché possano intervenire efficacemente nel prevenire situazioni di disagio e violenza tra i giovani.
Un altro aspetto fondamentale dei loro progetti consiste nel promuovere attività di formazione per insegnanti e genitori, con l’obiettivo di sensibilizzarli sui segnali di disagio giovanile e sulle strategie di intervento precoce. Questi interventi sono particolarmente importanti in un contesto come quello di Napoli, dove spesso il disagio giovanile si traduce in episodi di esclusione sociale, violenza o abitudini dannose legate al mondo digitale. La maggiore consapevolezza e formazione di tutti gli attori coinvolti permette di creare un network di supporto più efficace, in grado di intervenire tempestivamente e prevenire l’aggravarsi di situazioni di rischio.
In sintesi, i progetti della Fondazione “I figli degli altri” rappresentano un potente strumento di contrasto al disagio giovanile nelle scuole napoletane, dando ai giovani e alle comunità strumenti concreti per affrontare le sfide del mondo contemporaneo e favorire uno sviluppo che sia sano, consapevole e rispettoso delle differenze.
Punti di ascolto e supporto psicologico nelle scuole
Questi punti di ascolto rappresentano un pilastro fondamentale nell’ambito dei progetti promossi nelle scuole di Napoli dalla fondazione “I figli degli altri”, rivolti a prevenire il disagio giovanile e ridurre i rischi legati ai media digitali. Attraverso incontri periodici e supporto personalizzato, gli operatori offrono uno spazio sicuro e confidenziale dove gli studenti possono condividere le proprie difficoltà, sentirsi ascoltati e ricevere consigli utili. La presenza di professionisti della psicologia e del counseling nelle scuole aiuta a individuare tempestivamente situazioni di disagio, prevenendo sviluppi più gravi come atti di violenza o isolamento sociale. I progetti includono anche attività di sensibilizzazione e formazione, rivolte sia agli studenti che ai docenti, per migliorare la comprensione dei segnali di disagio e favorire un ambiente scolastico più inclusivo e sicuro. Particolare attenzione viene data ai rischi digitali, come cyberbullismo e dipendenza da internet, offrendo strumenti pratici per affrontare e gestire questi fenomeni in modo efficace. Attraverso questi interventi integrati, si mira a promuovere il benessere psicologico dei giovani, rafforzando il loro senso di sicurezza e autonomia nel contesto scolastico e sociale.
Risultati di uno studio sul disagio giovanile in Campania
Lo studio condotto dalla Fondazione “I figli degli altri” ha evidenziato un preoccupante livello di disagio giovanile in Campania, con particolare attenzione alle situazioni che si manifestano nelle scuole di Napoli. Il progetto, volto alla prevenzione della violenza e dei rischi digitali, ha coinvolto circa 1.300 giovani tra i 14 e i 18 anni, emergendo dati significativi che richiedono interventi mirati. La recente ricerca rivela che il 90% dei ragazzi ha manifestato bisogno di aiuto riguardo a chat pedopornografiche, un fenomeno che rappresenta un grave rischio sulla sicurezza dei giovani online. Inoltre, quasi un terzo di loro ha espresso il desiderio di entrare in una baby gang, spesso con richieste provenienti da giovani donne, indicando vulnerabilità specifiche e il bisogno di strutture di supporto adeguate.
Le manifestazioni di disagio vanno oltre il contesto digitale, coinvolgendo comportamenti più evidenti come vandalismo (16%) e risse (30%). La presenza di bande criminali tra i minori, che interessa il 6,5% degli intervistati, rappresenta un segnale di allarme sulla diffusione di dinamiche di marginalità e devianza tra i giovani. Per affrontare questa realtà complessa, i progetti nelle scuole di Napoli si concentrano su iniziative di educazione sensibile ai temi della legalità, del rispetto reciproco e dell’uso consapevole delle tecnologie digitali. Attraverso attività di formazione e di ascolto, si mira non solo a prevenire comportamenti a rischio, ma anche a rafforzare il senso di appartenenza e di responsabilità tra i giovani, contribuendo così a ridurre i livelli di disagio e promuovere un clima scolastico più sicuro e inclusivo.
Tra le cause principali del disagio giovanile
Il disagio giovanile è spesso legato a vari fattori come la mancanza di un’adeguata figura di riferimento, l’insoddisfazione rispetto alla propria identità e le influenze negative provenienti dall’ambiente digitale. Per affrontare questi problemi, i progetti nelle scuole di Napoli della fondazione “I figli degli altri” assumono un ruolo fondamentale. Questi programmi mirano a promuovere la consapevolezza sui rischi digitali e a prevenire comportamenti violenti o autodistruttivi, offrendo ai giovani strumenti per una gestione più consapevole delle proprie emozioni e delle interazioni online. Attraverso attività di sensibilizzazione e formazione, si cerca di ridurre il senso di insicurezza e di isolamento che spesso alimenta il disagio giovanile, rafforzando il senso di comunità e il supporto tra coetanei ed adulti di riferimento.
Obiettivi degli incontri nelle scuole
Le attività prevedono l’utilizzo di filmati, questionari anonimi e tavoli di confronto con professionisti, per stimolare un ambiente empatico e di fiducia. Grande attenzione è rivolta in particolare ai temi di privacy e fiducia, elementi imprescindibili per facilitare la comunicazione tra studenti e educatori.
Interventi nelle scuole primarie: educare alle emozioni
Per la prima volta, i progetti si estendono anche alla scuola primaria, adottando metodi di educativa emotiva basati sulla Dialectical Behavior Therapy (DBT). Questa tecnica, riconosciuta per migliorare il controllo emotivo, si adatta alla fascia più giovane, dove ansia, depressione e comportamenti aggressivi sono in aumento. L’obiettivo è di insegnare ai bambini a gestire le emozioni attraverso il gioco e attività interattive, rafforzando la resilienza e contribuendo a un clima scolastico più sano.
Benefici della metodologia DBT con i più piccoli
Attraverso attività ludiche e relazionali, i bambini imparano a riconoscere e modulare le proprie reazioni emotive, sviluppando capacità di autoregolazione. Ciò facilita anche il lavoro degli insegnanti, che si avvalgono di strumenti più efficaci per un approccio emotivamente competente in classe, creando un ambiente più inclusivo e protetto.
Riconoscimenti e impegni futuri
La Fondazione “I figli degli altri” è stata premiata recentemente dalla Società Italiana di Pediatria, riconoscendo il suo contributo nel promuovere spazi di ascolto e prevenzione, particolarmente necessari nel contesto attuale. L’impegno è continuare a rafforzare queste iniziative, con interventi mirati alle fasce più giovani e alla formazione degli operatori scolastici.
Prospettive di rafforzamento e sviluppo delle attività
Il progetto mira ad ampliare i programmi di prevenzione, coinvolgendo più istituti e promuovendo sinergie con altri enti e professionisti. La finalità è di contrastare efficacemente lo spettro del disagio giovanile, fornendo strumenti concreti a ragazzi, insegnanti e genitori per fronteggiare le sfide emergenti.
Rafforzare il ruolo delle scuole e delle famiglie
In sinergia con le famiglie e la scuola, le attività della Fondazione intendono creare un percorso condiviso di educazione emozionale, volto a costruire un ambiente scolastico più sicuro e accogliente per tutti.
FAQs
Interventi nelle scuole di Napoli della Fondazione “I figli degli altri” per affrontare il disagio giovanile e i rischi digitali
Gli obiettivi principali sono prevenire il disagio giovanile, promuovere un ambiente scolastico più sicuro e inclusivo, e sensibilizzare sui rischi digitali attraverso attività di educazione, ascolto e supporto psicologico.
Si utilizzano metodologie come la Dialectical Behavior Therapy (DBT), che attraverso attività ludiche e interattive aiuta i bambini a riconoscere e gestire le proprie emozioni, favorendo la resilienza e un clima più sano in classe.
Vengono organizzati laboratori di educazione digitale, incontri di sensibilizzazione e attività formative rivolte studenti, insegnanti e genitori, focalizzati su uso responsabile delle tecnologie e riconoscimento dei segnali di disagio online.
I punti di ascolto offrono uno spazio sicuro dove gli studenti possono condividere difficoltà e ricevere supporto, contribuendo a individuare tempestivamente situazioni di disagio e prevenire episodi di violenza o isolamento sociale.
Lo studio ha evidenziato che il 90% dei giovani tra 14 e 18 anni ha bisogno di aiuto riguardo chat pedopornografiche, e un terzo desidera entrare in una baby gang, indicando vulnerabilità e richieste di supporto specifiche.
Vengono adottati metodi di educativa emotiva basati sulla Dialectical Behavior Therapy (DBT), che insegnano ai bambini, attraverso giochi e attività, a riconoscere e gestire le proprie emozioni, migliorando il loro benessere emotivo.
La formazione di insegnanti e genitori permette di riconoscere precocemente segnali di disagio, creando un network di supporto efficace e contribuendo alla prevenzione di comportamenti a rischio tra i giovani.
Gli obiettivi futuri includono l’ampliamento delle iniziative di prevenzione, coinvolgendo più istituti e rafforzando collaborazioni con enti e professionisti per contrastare efficacemente il disagio giovanile.