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Promuovere la cultura della pace: oltre 20 scuole italiane si riuniscono a Perugia per costruire un futuro di solidarietà

Promuovere la cultura della pace: oltre 20 scuole italiane si riuniscono a Perugia per costruire un futuro di solidarietà

Il significato dell’Incontro Nazionale delle Scuole di Pace e i suoi obiettivi fondamentali

Oltre 700 studenti e studentesse provenienti da più di 20 scuole di pace di tutto il territorio nazionale, da Milano a Catania, si sono radunati presso l’Auditorium di San Francesco al Prato a Perugia per partecipare al Meeting Nazionale delle Scuole di Pace. Questo importante evento, che si svolge in concomitanza con la tradizionale Marcia della Pace Perugia-Assisi, punta a favorire lo scambio di esperienze, idee e speranze tra gli studenti, in un momento storico segnato da conflitti e tensioni globali.

Il principale obiettivo è nutrire la consapevolezza che la pace non è soltanto un ideale astratto, ma richiede azioni quotidiane concrete e un impegno condiviso tra le giovani generazioni.

Messaggi di speranza e testimonianze per un mondo migliore

Discorsi di apertura e call to action

Il meeting è stato inaugurato da Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della Pace, che ha sottolineato: “La guerra è mostruosa. Noi siamo qui per dire no alla guerra e ai responsabili. Vogliamo lavorare per la pace e impedirne le guerre.” Lo slogan del meeting, "Sbellichiamoci! Togliamo la guerra dalla testa e ridiamola", invita a riflettere con ironia e determinazione sul coinvolgimento attivo per la pace.

Iniziative artistiche e pratiche di cura collettiva

Tra momenti artistici e riflessioni, sono state protagoniste l’Orchestra della Pace Aldo Capitini e il coro dell’Istituto Comprensivo di Locate di Triulzi. Queste esibizioni hanno rilanciato il messaggio che la vita è un diritto di tutti e che con piccoli gesti si può contribuire a un mondo più pacifico.

Particolare attenzione è stata dedicata anche ad azioni simboliche, come il restauro della scritta “Pace”, e alla diffusione di messaggi di speranza e collaborazione tra le generazioni.

La partecipazione di scuole e rappresentanti delle istituzioni

Le scuole di Napoli, Milano, Roma, Firenze, Cosenza e altre regioni hanno portato il loro saluto e testimonianze di impegno civile. Guidati da Aluisi Tosolini, hanno partecipato a presentazioni, canti e attività simboliche di pace come gli origami realizzati dall’I.C. Riccardo Massa di Milano.

Tra i simboli di resistenza, il Liceo Scientifico Bottoni di Milano ha presentato un’opera ispirata alla Global Sumud Flotilla, mentre il comprensivo Madonna Assunta di Pozzuoli ha sottolineato il ruolo del mare come simbolo di incontro tra civiltà diverse.

Un’attesa domanda posta da un bambino, “Che cos’è la pace?”, ha ricevuto una risposta implicita: “Per me, è la giustizia”.

Testimonianze di impegno e speranza

Yara Abushab e le sue parole di solidarietà

Yara Abushab, ventiquattro anni, studentessa di medicina originaria di Gaza, ha condiviso la sua dolorosa esperienza di lives with conflict, ricordando la distruzione della sua regione e i numerosi morti tra cui molti familiari. Ha affermato: “Non ci sarà pace finché ci sarà occupazione”, evidenziando come libertà e pace siano strettamente collegate.

Un messaggio di fraternità e cooperazione tra territori differenti

Gli studenti di Gorizia hanno interpretato l’Inno alla GIOIA in più lingue – italiano, tedesco e sloveno – simbolizzando la fratellanza europea e l’interculturalità. Nicholas Marzolino, rappresentante di un’associazione di vittime civili di guerra, ha ricordato come le guerre non si vincono con i trattati, ma con pazienza e coerenza.

Riflessioni sul valore della memoria e della pace duratura

Studenti e relatori hanno citato e condiviso frasi significative, tra cui le parole di Concetto Marchesi del 1945: “In questo mondo dilaniato dalla guerra c’è oggi più che mai una trepida attesa di vita che nascerà da un odio smisurato”.

Pratiche quotidiane di pace: un nuovo impegno per le scuole

Il meeting ha sottolineato l’importanza di praticare ogni giorno azioni di cura e rispetto, proponendo 15 esercizi di pace da integrare nelle attività scolastiche quotidiane, come strumenti concreti per coltivare la cultura del dialogo e della convivenza pacifica.

Momenti simbolici e la conclusione dell’evento

La manifestazione si è conclusa con una coreografia di colori e gesti di solidarietà, rafforzando l’idea che solo attraverso l’impegno collettivo si può uscire dalla logica della guerra. Gli studenti, portando con sé sogni, parole e colori, si preparano a partecipare alla Marcia della Pace, con la convinzione che “la guerra è mostruosa, ma la pace siamo noi”.

Promuovere la cultura della pace: oltre 20 scuole italiane si riuniscono a Perugia per costruire un futuro di solidarietà

Il significato dell’Incontro Nazionale delle Scuole di Pace e i suoi obiettivi fondamentali

Oltre 700 studenti e studentesse provenienti da più di 20 scuole di pace di tutto il territorio nazionale, da Milano a Catania, si sono radunati presso l’Auditorium di San Francesco al Prato a Perugia, partecipando al Meeting Nazionale delle Scuole di Pace. Questo importante evento, che si svolge in concomitanza con la tradizionale Marcia della Pace Perugia-Assisi, mira a favorire lo scambio di esperienze, idee e speranze tra i giovani, in un momento storico segnato da conflitti e tensioni globali. Attraverso questa riunione, si intende trasformare le parole in azioni concrete, rafforzando il ruolo delle scuole come laboratori di pace e di dialogo.

Prendendo spunto da questa esperienza, si vuole sottolineare come il principale obiettivo sia nutrire la consapevolezza che la pace non rappresenta soltanto un ideale astratto, bensì richiede azioni quotidiane condivise e un impegno collettivo tra le giovani generazioni, affinché possano essere trasformatori di un domani più armonioso.

Messaggi di speranza e testimonianze per un mondo migliore

Discorsi di apertura e call to action

Il meeting è stato inaugurato da Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della Pace, che ha sottolineato: “La guerra è mostruosa. Noi siamo qui per dire no alla guerra e ai responsabili. Vogliamo lavorare per la pace e impedirne le guerre.” Lo slogan del meeting, "Sbellichiamoci! Togliamo la guerra dalla testa e ridiamola", invita a riflettere con ironia e determinazione sul ruolo attivo di ciascuno per la costruzione di un mondo più pacifico, superando incertezze e apatie.

Iniziative artistiche e pratiche di cura collettiva

Tra momenti artistici e riflessioni profonde, sono state protagoniste l’Orchestra della Pace Aldo Capitini e il coro dell’Istituto Comprensivo di Locate di Triulzi. Queste esibizioni hanno rilanciato il messaggio secondo cui la vita è un diritto di tutti e che, anche con piccoli gesti di solidarietà, si può contribuire a un mondo più pacificato e rispettoso delle diversità.

Particolare attenzione è stata dedicata ad azioni simboliche, come il restauro della scritta “Pace”, e alla diffusione di messaggi di speranza e collaborazione tra le varie generazioni, affinché il cammino verso la pace sia condiviso e sostenuto.

La partecipazione di scuole e rappresentanti delle istituzioni

Le scuole di Napoli, Milano, Roma, Firenze, Cosenza e di altre regioni italiane hanno portato il loro saluto e condiviso testimonianze di impegno civico. Guidate da Aluisi Tosolini, hanno partecipato a presentazioni, canti e attività simboliche di pace come gli origami realizzati dall’I.C. Riccardo Massa di Milano. Queste iniziative dimostrano come l’educazione al rispetto e alla tolleranza possa germogliare all’interno delle attività scolastiche, creando un senso di comunità tra i giovani.

Tra i simboli di resistenza e speranza, il Liceo Scientifico Bottoni di Milano ha presentato un’opera ispirata alla Global Sumud Flotilla, mentre il comprensivo Madonna Assunta di Pozzuoli ha evidenziato il ruolo del mare come simbolo di incontro tra civiltà diverse, sottolineando come l’interculturalità possa diventare ponte di pace.

Un’interessante domanda posta da un bambino, “Che cos’è la pace?”, ha ricevuto come risposta implicita: “Per me, è la giustizia”. Questa riflessione ci invita a considerare che la pace si costruisce attraverso la giustizia sociale e il rispetto reciproco.

Testimonianze di impegno e speranza

Yara Abushab e le sue parole di solidarietà

Yara Abushab, ventiquattro anni, studentessa di medicina originaria di Gaza, ha condiviso la sua dolorosa esperienza di vita in zone di conflitto, ricordando la distruzione della sua regione e i numerosi morti, tra cui molti familiari. Ha affermato: “Non ci sarà pace finché ci sarà occupazione”, evidenziando come libertà e pace siano strettamente collegate. La sua testimonianza rappresenta un forte appello a riconoscere che la vera pace si costruisce anche attraverso la giusta libertà e l’autodeterminazione dei popoli.

Un messaggio di fraternità e cooperazione tra territori differenti

Gli studenti di Gorizia hanno interpretato L’Inno alla GIOIA in diverse lingue – italiano, tedesco e sloveno – simbolizzando la fratellanza europea e l’interculturalità. Nicholas Marzolino, rappresentante di un’associazione di vittime civili di guerra, ha ricordato come le guerre non si vincono con i trattati, ma con pazienza e coerenza, sottolineando l’importanza di un impegno duraturo e quotidiano per la pace.

Riflessioni sul valore della memoria e della pace duratura

Relatori e studenti hanno condiviso e citato frasi significative, tra cui le parole di Concetto Marchesi del 1945: “In questo mondo dilaniato dalla guerra c’è oggi più che mai una trepida attesa di vita che nascerà da un odio smisurato”. Questi pensieri ci guidano a valorizzare il ruolo della memoria storica come strumento di speranza e costruzione di un futuro di pace.

Pratiche quotidiane di pace: un nuovo impegno per le scuole

Il meeting ha evidenziato l’importanza di praticare ogni giorno azioni di cura e rispetto, proponendo 15 esercizi di pace da integrare nelle attività scolastiche. Questi strumenti concreti mirano a coltivare nel cuore dei giovani la cultura del dialogo, della tolleranza e della convivenza pacifica, affinché la pace possa diventare un’abitudine quotidiana.

Momenti simbolici e la conclusione dell’evento

La manifestazione si è conclusa con una coreografia di colori e gesti di solidarietà, rafforzando l’idea che solo attraverso l’impegno collettivo si può uscire dalla logica della guerra. Gli studenti, portando con sé sogni, parole e colori, si preparano a partecipare alla Marcia della Pace, con la convinzione che “la guerra è mostruosa, ma la pace siamo noi”. Queste iniziative rappresentano un passo concreto verso il futuro di una società fondata sui valori di solidarietà e rispetto reciproco.

Domande frequenti su "Educare alla pace: più di 20 scuole d’Italia riunite a Perugia per progettare il futuro"

Perché è importante educare le giovani generazioni alla pace? +

Educare alla pace permette di costruire una società più giusta, tollerante e rispettosa delle diversità, sviluppando nei giovani la consapevolezza che la convivenza pacifica è il fondamento di un futuro sostenibile e solidale.


Quali sono gli obiettivi principali dell’Incontro Nazionale delle Scuole di Pace? +

L’obiettivo principale è promuovere il dialogo, lo scambio culturale e la coesione tra le scuole, sensibilizzando le nuove generazioni sui valori di pace e solidarietà, contribuendo a creare un futuro più tranquillo e equo.


Come partecipano le scuole italiane all’evento di Perugia? +

Le scuole partecipano attraverso sessioni di discussione, spettacoli, attività simboliche e azioni collettive come il restauro simbolico della scritta “Pace”, condividendo testimonianze e iniziative di impegno civico finalizzate alla promozione della pace.


Quali iniziative artistiche sono state proposte durante l’evento? +

Durante l’evento, si sono esibite l’Orchestra della Pace Aldo Capitini e il coro dell’Istituto Comprensivo di Locate di Triulzi, che hanno rappresentato la speranza e l’unione tra diverse culture attraverso musica e arte.


Qual è il ruolo delle iniziative simboliche, come il restauro della scritta “Pace”? +

Le iniziative simboliche, come il restauro della scritta “Pace”, hanno lo scopo di rafforzare il messaggio di speranza e di impegno concreto, rendendo visibile l’aspirazione condivisa di un mondo senza conflitti.


Come vengono coinvolte le istituzioni e le scuole nelle attività di promozione della pace? +

Le istituzioni e le scuole vengono coinvolte attraverso presentazioni, testimonianze, eventi simbolici e iniziative artistiche, creando un momento di condivisione e di impegno condiviso per il futuro della pace.


Quali sono alcuni esempi pratici di attività di pace nelle scuole? +

Esempi pratici includono la realizzazione di origami di pace, il restauro di simboli di speranza, attività di discussione sui diritti umani, esercizi quotidiani di rispetto e collaborazione tra studenti.


Qual è il messaggio principale che si vuole trasmettere con l’evento di Perugia? +

Il messaggio principale è che solo attraverso l’impegno collettivo e quotidiano è possibile uscire dalla logica della guerra, costruendo un futuro basato sui valori di solidarietà, rispetto e convivenza pacifica.


In che modo le scuole contribuiscono a instillare valori di pace nella società? +

Le scuole contribuiscono attraverso progetti educativi, attività simboliche, incontri con testimonianze di pace, e l’integrazione di pratiche quotidiane di rispetto e tolleranza, formando così cittadini consapevoli e promotori di un mondo più pacifico.

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