La posizione della Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica sulle recenti proposte legislative
La Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica (FISS) si è espressa con fermezza contro il disegno di legge sul consenso informato preventivo, attualmente in discussione presso la Commissione Cultura della Camera dei Deputati. La FISS evidenzia come questa normativa rischi di compromettere seriamente l’integrazione di programmi di educazione sessuale a scuola, essenziali per la formazione dei giovani e per promuovere una corretta consapevolezza nell’età dell’adolescenza.
Motivazioni e preoccupazioni principali della contrarietà
Secondo la FISS, l’Italia è già in ritardo rispetto agli standard europei per quanto riguarda l’educazione sessuale obbligatoria, raccomandata da enti internazionali come ONU, UNESCO e OMS. Il presidente della federazione, Salvo Caruso, definisce il disegno di legge come un "grave passo indietro" nel settore.
Le principali preoccupazioni riguardano il possibile limitare l’efficacia dei programmi di prevenzione contro infezioni sessualmente trasmesse, violenza di genere, abuso e comportamenti a rischio tra i giovani. La scienza evidenzia che un’adeguata educazione sessuale favorisce una maggiore conoscenza, atteggiamenti responsabili e competenze utili a ridurre gravidanze indesiderate, aborti e infezioni, oltre a promuovere il rispetto dei diritti umani e della parità di genere.
Le evidenze internazionali e le raccomandazioni
Organismi come UNESCO e OMS sottolineano l’importanza di inserire l’educazione sessuale obbligatoria fin dalla scuola dell’infanzia. L’OMS, in particolare, raccomanda linee guida specifiche per l’Europa, ancora non adottate ufficialmente in Italia, che potrebbero essere fondamentali per migliorare la tutela dei giovani.
Critiche alla proposta di legge e rischi connessi
Il vicepresidente della FISS, Piero Stettini, sottolinea come il testo legislativo contrasti con le raccomandazioni internazionali e con progetti di successo sostenuti dal Ministero della Salute, come EduforIST. Quest’ultimo ha ottenuto risultati positivi nel coinvolgimento di studenti, genitori e insegnanti, in particolare nelle scuole secondarie di primo grado. La nuova normativa potrebbe invece mettere a rischio queste iniziative e creare un vuoto nella formazione sessuale dei giovani.
Il ruolo dei genitori e l’importanza della collaborazione
La FISS ribadisce come i genitori rappresentino un elemento chiave nel percorso di educazione sessuale di qualità. La collaborazione tra scuola, famiglia, servizi sanitari e professionisti è considerata prioritaria per tutelare il superiore interesse dei minori. Roberta Giommi, membro del direttivo, evidenzia che l’accesso a interventi formativi rispettosi e qualificati sia un diritto fondamentale per la crescita sana, consapevole e responsabile dei giovani.
Garantire la qualità e la professionalità degli interventi formativi
Per assicurare la serietà delle iniziative di educazione sessuale, la FISS ha istituito un Registro nazionale che raccoglie esclusivamente professionisti qualificati, garantendo così la corretta realizzazione di programmi educativi basati su evidenze scientifiche e competenze specialistiche.
Appello finale e prospettive future
La FISS conclude formulando un appello alle forze politiche affinché adottino misure di tutela del benessere e del diritto alla salute dei giovani. È indispensabile evitare derive ideologiche che, ignorando le evidenze scientifiche e le esigenze sanitarie attuali, rischiano di compromettere la formazione di una generazione più consapevole e protetta.
FAQs
Opposizione della FISS all'Controverso Disegno di Legge sul Consenso Preventivo nell’Educazione Sessuale a Scuola
Domande frequenti sull'educazione sessuale a scuola e la posizione della FISS
La FISS si oppone fermamente al disegno di legge sul consenso preventivo, definendolo un grave passo indietro per la salute, l’educazione e la tutela dei giovani, poiché rischia di compromettere programmi fondamentali di educazione sessuale a scuola.
Perché limiterebbe l’efficacia dei programmi di prevenzione contro infezioni, violenza e comportamenti a rischio, compromettendo la formazione di una coscienza responsabile tra i giovani.
L’Italia è in ritardo rispetto agli standard europei e raccomandazioni di enti come l’ONU, l’UNESCO e l’OMS, che sottolineano l’importanza di programmi di educazione sessuale fin dalla scuola dell’infanzia.
La scienza dimostra che un’adeguata educazione sessuale favorisce conoscenza, atteggiamenti responsabili, riduce gravidanze indesiderate, infezioni e promuove il rispetto dei diritti umani e della parità di genere.
Organismi come UNESCO e OMS raccomandano di inserire l’educazione sessuale obbligatoria fin dalla scuola dell’infanzia, adottando linee guida specifiche per garantire la tutela dei giovani.
Potrebbe mettere a rischio iniziative di successo, come EduforIST, e creare un vuoto nella formazione, impedendo il loro sviluppo nelle scuole secondarie.
Perché l’educazione sessuale di qualità si basa sulla collaborazione tra scuola, famiglia, sanitari e professionisti, garantendo interventi rispettosi, qualificati e orientati all’interesse del minore.
Ha istituito un Registro nazionale di professionisti qualificati, che garantisce la qualità e la scientificità dei programmi di educazione sessuale, assicurando interventi basati su evidenze e competenze specialistiche.
La FISS chiede alle forze politiche di adottare misure di tutela del benessere e della salute dei giovani, evitando derive ideologiche che possano compromettere la formazione di una generazione più consapevole e protetta.