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Expo Training Milano sotto i riflettori: polemiche scoppiano per dimostrazione di armi allo stand delle forze dell’ordine

Dimostrazione di armi e idranti delle forze dell'ordine durante Expo Training Milano: polemiche e contestazioni in primo piano

La manifestazione e il ruolo dello stand dei Baschi Azzurri

Expo Training Milano, che si è svolto presso la Fiera di Rho nei giorni 30 e 31 ottobre, rappresenta uno degli eventi di formazione professionale più rilevanti in Italia, raggiungendo circa 30.000 metri quadrati dedicati a orientamento, formazione e incontro tra giovani e aziende. Tra gli espositori, spiccavano enti pubblici, istituti scolastici, enti di formazione e, non ultima, la presenza della Polizia Penitenziaria, conosciuta come “Baschi Azzurri”.

Lo stand di questa forza di polizia ha attirato particolare attenzione per le attività interattive e dimostrative, tra cui l’esposizione di armi da esercitazione – tra cui pistole e mitragliette – e la riproduzione di ambienti carcerari, come celle di massima sicurezza. Tra le attrazioni anche un servizio di fotosegnalamento d’ordinanza per i visitatori.

La dimostrazione delle armi: contenuti, modalità e reazioni

Una clip video, diffusa dall’agenzia Lapresse, mostra una sessione formativa in cui un agente della Polizia Penitenziaria illustra il funzionamento di una mitraglietta Beretta M12. La pistola, presentata come oggetto non funzionante, viene mostrata su un tavolino insieme a un giubbotto antiproiettile. Durante la dimostrazione, l’agente dice:

“Una volta che uno si accerta che l’arma è scarica, con maneggi complicati che non sto qui a spiegare, si può maneggiarla.”

Successivamente, l'agente consegna l'arma a uno studente, fornendogli istruzioni tecniche come:

  • “Il dito medio della mano destra andrà a premere la sicura automatica.”

In un tentativo di coinvolgere i giovani, l’agente fa anche un paragone con i videogiochi:

“Guarda in giù, premi il grilletto, così vedrai come spara… non siamo a Fortnite.”

Alcuni studenti manifestano vivo interesse, chiedendo di poter provare a maneggiare realmente l’arma, con commenti come:

  • “Posso provare? No, dopo ci sono io, ma sono qua da mezz’ora.”

Polemiche e reazioni istituzionali

La presenza di questa dimostrazione ha suscitato immediate reazioni critiche da parte di esponenti politici e sindacali. In primo piano Marco Grimaldi, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, che ha espresso preoccupazione:

“Profondamente a disagio nel vedere studenti manipolare armi in un evento pubblico. Il ruolo della Polizia Penitenziaria è principalmente quello di garantire l’ordine in carcere e tutelare i diritti delle persone recluse, non di effettuare dimostrazioni di armi in eventi di orientamento.”

Interessante anche il commento di Leo Beneduci, segretario dello Osapp (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria), che ha espresso perplessità circa le modalità della dimostrazione e ha ricordato che l’uso di armi da parte degli agenti è riservato esclusivamente a specifici contesti, e mai in attività di orientamento scolastico.

Precedenti e controversie passate

Questo episodio si inserisce in una serie di occasioni simili, come quanto avvenuto nel 2024, quando uno stand della stessa Polizia Penitenziaria fu al centro di polemiche per aver mostrato dimostrazioni pratiche sull’uso di manganelli e Taser, e per aver riprodotto una cella penitenziaria chiamata “Alcatrazland”. In quell’occasione, sono emersi anche commenti sessisti e sensibilità politiche da parte degli agenti, generando un dubbio sulla coerenza di tali attività di fronte a un pubblico giovanile in fase di orientamento.

Conclusioni e spunti di riflessione

Entrambi gli episodi, quello del 2024 e quello attuale, portano a riflettere sulla pertinenza e sull’opportunità di mostrare armi e strumenti di intervento in eventi rivolti a giovani studenti. Si solleva inoltre il tema riguarda l’immagine delle forze dell’ordine e il modo in cui si interagisce con il pubblico, ponendo interrogativi fondamentali sulla comunicazione istituzionale e sulla tutela dei valori civili.

FAQs
Expo Training Milano sotto i riflettori: polemiche scoppiano per dimostrazione di armi allo stand delle forze dell’ordine

1. Cos'è Expo Training Milano e perché è importante nel settore della formazione professionale? +

Expo Training Milano, tenutosi presso la Fiera di Rho, rappresenta uno degli eventi più significativi in Italia dedicati alla formazione professionale, offrendo un'ampia piattaforma di orientamento, networking e aggiornamento per giovani e aziende, coprendo circa 30.000 metri quadrati di esposizioni e attività formative.


2. Qual è stato il ruolo dello stand dei Baschi Azzurri durante Expo Training Milano? +

Lo stand dei Baschi Azzurri ha svolto un ruolo di esposizione e dimostrazione delle attività della Polizia Penitenziaria, includendo simulazioni di ambienti carcerari e attività interattive come la dimostrazione di armi, volte a mostrare il ruolo e le capacità di questa forza di polizia.


3. Cosa è successunto durante la dimostrazione sulla mitraglietta allo stand dei Baschi Azzurri? +

Durante la dimostrazione, un agente ha illustrato il funzionamento di una mitraglietta Beretta M12, presentandola come oggetto non funzionante e mostrando un paragone con i videogiochi, suscitando reazioni di interesse da parte dei giovani, ma anche critiche da parte di esponenti istituzionali.


4. Quali sono state le reazioni politiche e istituzionali alla dimostrazione di armi allo stand? +

Le dimostrazioni hanno suscitato critiche da parte di politici come Marco Grimaldi, che ha espresso preoccupazione riguardo alla manipolazione di armi da parte di studenti in un evento pubblico, e di rappresentanti sindacali come Leo Beneduci, che ha ricordato che l’uso di armi da parte delle forze dell’ordine è riservato a contesti specifici e non appropriato in eventi di orientamento.


5. Come si inserisce questo episodio nel contesto delle esposizioni passate delle forze dell'ordine? +

Questo episodio si aggiunge a precedenti contestazioni, come nel 2024, quando stand della Polizia Penitenziaria furono criticati per dimostrazioni di uso di manganelli e Taser, e per rappresentazioni di ambienti carcerari, sollevando questioni sulla pertinenza e sensibilità di tali attività in eventi rivolti ai giovani.


6. Quali sono le implicazioni delle dimostrazioni di armi in eventi rivolti ai giovani? +

Le dimostrazioni di armi in eventi per i giovani pongono interrogativi sulla pertinenza di mostrare strumenti di intervento, rischiando di normalizzare o banalizzare l’uso di armi, e sulla possibilità di trasmettere un’immagine più istituzionale e educativa delle forze dell’ordine.


7. In che modo la gestione di tali dimostrazioni può influenzare l’immagine delle forze dell’ordine? +

La gestione di dimostrazioni di armi e strumenti di intervento può influenzare positivamente o negativamente l’immagine delle forze dell’ordine, formando opinioni pubbliche sulla professionalità, responsabilità e sensibilità istituzionale, a seconda di come vengono condotte e percepite dal pubblico.


8. Qual è il ruolo dei media nel coprire eventi come Expo Training Milano? +

I media svolgono un ruolo fondamentale nel mettere in evidenza sia gli aspetti positivi sia le criticità degli eventi di formazione come Expo Training. La copertura può influenzare l’opinione pubblica, amplificando o moderando le polemiche riguardo alle dimostrazioni di armi e alle scelte comunicative delle forze dell’ordine.


9. Ci sono precedenti di controversie simili in altri eventi di formazione o esposizioni? +

Sì, come ricordato, nel 2024, la Polizia Penitenziaria affrontò polemiche per dimostrazioni pratiche e rappresentazioni di ambienti carcerari, evidenziando una tendenza alla discussione pubblica circa l’appropriatezza di tali attività in eventi rivolti ai giovani.


10. Quali riflessioni possiamo trarre sul modo in cui le forze dell’ordine si comunicano con il pubblico durante eventi di questo genere? +

È fondamentale che le forze dell’ordine adottino strategie di comunicazione responsabili e sensibili, valutando attentamente quali attività siano appropriate per instaurare fiducia e trasmettere un’immagine rispettosa e professionale, evitando dimostrazioni che possano generare polemiche o fraintendimenti.

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