Analisi della posizione della UIL Scuola sulle recenti riforme della filiera tecnico-professionale
La UIL Scuola RUA ha espresso in più occasioni una posizione decisa contro le recenti riforme della filiera tecnico-professionale. Durante le sedute della Commissione di Studio per l'Istruzione e la Formazione Professionale (CSPI), la federazione ha sottolineato come il modello 4+2 (quattro anni di diploma seguiti da due di specializzazione) rischi di compromettere valori fondamentali quali la continuità didattica, la pari dignità dei saperi e il diritto all'istruzione di qualità. La UIL ritiene che questa impostazione tenda a subordinare l'offerta formativa alle esigenze di un mercato del lavoro che privilegia logiche utilitaristiche, riducendo il ruolo dell'autonomia scolastica e la missione educativa dei percorsi tecnici e professionali.
Critiche alla nuova impostazione formativa
Secondo la UIL, il modello attuale rischia di creare una segmentazione netta tra i percorsi formativi, penalizzando le specificità di ogni istituto e indebolendo la qualità complessiva dell'offerta educativa. La federazione evidenzia come ogni riforma dovrebbe nascere da un confronto ampio e costruttivo con il mondo scolastico, puntando a valorizzare le peculiarità delle scuole tecniche e professionali. Investimenti stabili nelle risorse umane e materiali—come organici adeguati, laboratori moderni, formazione del personale e azioni di orientamento—sono considerati elementi essenziali per un rilancio autentico del settore, contrastando soluzioni frammentarie e sperimentali.
Il ruolo degli investimenti e del confronto strutturale
La UIL Scuola sottolinea la necessità di investimenti strutturali e di un reale confronto tra tutti gli attori coinvolti nel sistema scolastico. Solo un approccio partecipativo e stabile può garantire che le scuole mantengano la loro autonomia e il loro ruolo educativo, senza essere subordinati alle pressioni del mercato del lavoro. Pari opportunità per gli studenti e elevati standard qualitativi sono obiettivi imprescindibili per una filiera tecnico-professionale che sia al servizio dello sviluppo sociale e culturale del paese.
Conclusioni e posizionamento della UIL Scuola
La federazione ribadisce che il modello “subalterno al mercato” non può essere la base di una filiera tecnico-professionale di qualità. La UIL Scuola si oppone a ogni forma di semplificazione che consideri prioritario il mercato, a scapito di un'educazione stabile, autonoma e qualificante. La garanzia di un percorso formativo completo, valorizzando le peculiari caratteristiche dell’offerta tecnica e professionale, rimane il nostro obiettivo prioritario.
Note finali sulla visione della UIL Scuola
Questa posizione si inserisce nella strategia più ampia di tutela della filiera tecnico-professionale, ritenuta elemento chiave per un futuro sostenibile del sistema educativo italiano. La UIL Scuola continua a chiedere un impegno concreto per investimenti e confronto, affinché i percorsi formativi tecnici e professionali possano rispettare la loro funzione educativa e culturale, lontani da logiche puramente strumentali al mercato.
Perché ritiene che un modello subordinato alle esigenze di mercato possa compromettere i valori fondamentali dell'istruzione, quali la qualità, l'autonomia scolastica e l'equità, privilegiando logiche utilitaristiche a discapito di un percorso formativo completo e qualificante.
La UIL evidenzia che il modello 4+2 rischia di fragmentare i percorsi formativi, di indebolire l'identità delle scuole tecniche e professionali e di penalizzare la qualità complessiva dell’offerta educativa, privilegiando un approccio utilitaristico e mercantile.
Dovrebbe nascere da un confronto ampio e partecipativo, con investimenti stabili nelle risorse umane e materiali, valorizzando le peculiarità delle scuole e promuovendo l’autonomia didattica, al fine di garantire un percorso formativo di qualità e in tutela dei valori educativi.
Gli investimenti sono considerati essenziali per modernizzare le risorse delle scuole, migliorare la formazione del personale, adeguare i laboratori e sostenere azioni di orientamento, creando così le condizioni per una reale valorizzazione della formazione tecnica e professionale.
Un confronto strutturale tra tutti gli attori coinvolti garantirà una maggiore autonomia delle scuole, favorendo politiche di sistema che siano risposte efficaci alle esigenze educative e del mercato del lavoro, mantenendo elevati standard qualitativi.
Perché solo mantenendo la loro autonomia le scuole possono valorizzare le peculiarità del settore, rispondere alle esigenze del territorio e sviluppare percorsi formativi innovativi, assumendo un ruolo centrale nel sistema educativo.
Garantire un percorso formativo di qualità, stabile e autonomo, che rispetti le caratteristiche specifiche delle scuole tecniche e professionali, contrastando logiche mercantili e strumenti di mercato che ne minano la missione educativa.
Attraverso richieste di investimenti continui, coinvolgimento di tutti gli attori e un approccio a lungo termine, affinché i percorsi tecnici e professionali possano mantenere la loro funzione educativa e culturale, lontani da logiche puramente strumentali.
Perché favorisce un'ottica di breve termine, riduce l’autonomia delle scuole e rischia di compromettere la qualità educativa, rendendo i percorsi troppo subordinati alle logiche di mercato e di profitto.
Promuovendo politiche di investimento, confronto e autonomia delle scuole, affinché i percorsi tecnici e professionali possano svilupparsi in modo stabile, qualificante e in linea con i valori educativi fondamentali, contrastando logiche mercantili e privilegiare un’offerta formativa di qualità.