La partecipazione dei docenti alla mobilitazione romana
Sabato 25 ottobre, centinaia di insegnanti provenienti da tutta Italia si sono radunati a Roma per partecipare alla manifestazione organizzata dalla Confederazione Generale Italiana del Lavoro (CGIL). Oltre cinquemila docenti hanno preso parte all'evento, molti dei quali non erano iscritti a sindacati o partiti politici, ma motivati dal desiderio di migliorare le condizioni della scuola pubblica.
Tra i promotori dell'iniziativa, il gruppo coordinato dalla giornalista calabrese Francesca Gabriele ha espresso preoccupazioni riguardo alle classi sovraffollate e alle situazioni di docenti idonei ma ancora senza contratto di assunzione.
I gruppi rappresentativi e le richieste principali
Durante la manifestazione, erano presenti anche rappresentanze di gruppi come "Idonei nel doppio canale" e "Docenti lasciati soli". Quest'ultimo, diffuso principalmente tramite TikTok, si caratterizza per l'adesione trasversale di insegnanti stabilizzati e precari, vincitori di concorsi e non, uniti dalla richiesta di:
- stabilizzazione immediata del personale docente
- riduzione del numero di studenti per classe
Le istanze si concentrano sulla necessità di migliorare le condizioni lavorative e di garantire un’istruzione di qualità, alleggerendo il carico su insegnanti e studenti.
Le richieste chiave della mobilitazione
Il principale scopo della manifestazione è sottolineare l'urgenza di interventi concreti per creare condizioni di lavoro più eque e sostenibili. Gli insegnanti chiedono:
- Più stabilità nel ruolo
- Condizioni di lavoro dignitose
- Sospensione dei concorsi fotocopia, favorendo percorsi di assunzione differenziati (sì al doppio canale)
Il concetto di “sì al doppio canale”
La proposta del doppio canale riguarda l’adozione di percorsi distinti di assunzione che privilegino la stabilizzazione dei docenti già idonei e formati senza ricorrere a test uguali e ripetitivi. Questo approccio mira a valorizzare le competenze e le esperienze pregresse, garantendo un sistema più meritocratico e meno fotocopia rispetto ai tradizionali concorsi.
Dettagli sulla manifestazione del 25 ottobre
La mobilitazione ha rappresentato un momento di forte coinvolgimento del mondo della scuola, con un messaggio chiaro: “Idonei tutti in ruolo, no a concorsi fotocopia”. La protesta ha dato visibilità alle richieste di un doppio canale che possa integrare e migliorare le modalità di assunzione, portando a un nuovo metodo di reclutamento più equo e trasparente.
Domande frequenti sulla manifestazione del 25 ottobre: “Idonei tutti in ruolo, no a concorsi fotocopia” e “sì al doppio canale”
La manifestazione ha avuto come obiettivo principale sottolineare l'importanza di garantire stabilità ai docenti idonei e promuovere un sistema di assunzione più meritocratico, opponendosi ai concorsi fotocopia e sostenendo il “doppio canale” come soluzione preferibile.
Gli “idonei nel doppio canale” sono insegnanti che hanno superato una selezione e vengono proposti per percorsi di assunzione differenti rispetto ai concorsi tradizionali, favorendo la stabilizzazione attraverso canali dedicati, come richiesto durante la mobilitazione.
Si oppongono ai concorsi fotocopia perché questi sistemi tendono a riproporre modalità di selezione standardizzate e poco meritocratiche, che non valorizzano le competenze pregresse e le esperienze dei docenti, rischiando di favorire metodi superficiali e poco trasparenti.
Il “doppio canale” prevede percorsi distinti di assunzione: uno incentrato sulla stabilizzazione di docenti già idonei e formati, e un altro tradizionale. Questo sistema mira a valorizzare le competenze specifiche e a ridurre l’attuale rigidità dei concorsi standardizzati.
I partecipanti chiedono stabilità immediata per tutti gli insegnanti idonei, condizioni di lavoro più dignitose e l’adozione del “doppio canale” come metodo di reclutamento più trasparente e meritocratico.
Perché il doppio canale permette di riconoscere e valorizzare le competenze pregresse dei docenti già formati, evitando test ripetitivi e standardizzati, rendendo il processo di assunzione più equo, meritocratico e meno fotocopia.
Ha significativamente aumentato la visibilità delle richieste di stabilizzazione, meritocrazia e trasparenza, contribuendo a sensibilizzare opinione pubblica e decisori politici sull’importanza di riforme più giuste nel reclutamento degli insegnanti.
Attraverso slogan e interventi, la mobilitazione ha ribadito che tutti gli insegnanti che hanno superato le prove di idoneità devono essere stabilizzati, eliminando così il rischio di escludere professionisti qualificati e motivati dai processi di assunzione standard.
La data della prossimo evento non è ancora stata ufficialmente comunicata, ma si prevede che possa avvenire nei prossimi mesi, in base alle dinamiche delle negoziazioni e alle risposte delle istituzioni.
Il personale scolastico può sostenere la causa partecipando a proteste, sensibilizzando colleghi e genitori, e chiedendo alla politica di adottare riforme che rispettino i diritti dei docenti e migliorino le condizioni di lavoro.