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Intelligenza artificiale e giovani: una sfida tra innovazione e competenza

Intelligenza artificiale e giovani: una sfida tra innovazione e competenza

Le trasformazioni digitali e l’impatto sull’educazione

La diffusione dell’Intelligenza Artificiale (IA) sta rivoluzionando il modo in cui gli studenti interagiscono con la tecnologia e apprendono. Secondo l’Osservatorio Scientifico sull’Educazione Digitale del Movimento Etico Digitale, i giovani sono sempre più coinvolti nell’utilizzo dell’IA non solo per le ricerche scolastiche, ma anche per bisogni relazionali ed emotivi, segnando una vera e propria trasformazione dell’ambiente educativo.

Un crescente utilizzo dell’intelligenza artificiale come fonte informativa

Le statistiche evidenziano un aumento considerevole nell’uso dell’IA tra gli studenti: dal 24,8% al 43% in un solo anno. Mentre internet rimane la prima fonte di notizie per il 91% dei giovani, l’IA sta assumendo un ruolo di primo piano per la sua immediatezza e disponibilità perpetua.

Ma c’è un paradosso: solo il 4,4% degli studenti si sente effettivamente competente nell’utilizzo dell’IA, e il 15% ammette di non saperla usare affatto. Questa discrepanza tra la frequenza di utilizzo e la competenza reale alimenta paure e dubbi tra i giovani:

  • Il 41,9% teme che l’IA possa essere utilizzata contro l’uomo (+11% rispetto al 2024)
  • Il 39,7% si preoccupa di un’impiego scorretto dell’IA
  • Il 34,9% solleva questioni sulla sicurezza dei dati personali

Le paure legate alla mancanza di competenza

Nonostante l’uso intensivo, la sensazione di competenza rimane bassa, generando un senso di insicurezza tra i giovani, pronti a percepire l’IA come una minaccia o come uno strumento poco controllabile.

La diminuzione della fiducia nelle figure di riferimento tradizionali

È in calo la fiducia nelle fonti di riferimento abituali: i genitori, che rappresentavano il 65,3%, sono ormai preferiti dal 60%. Gli insegnanti, invece, sono citati come punto di riferimento dal solo 6% degli studenti, segno di una distanza crescente tra mondo scolastico e giovane.

Una studentessa di 11 anni ha condiviso: “ChatGPT è il mio assistente, mi aiuta… un po’ come un amico… un po’ come uno psicologo”, rivelando come l’IA abbia assunto un ruolo relazionale che va oltre la semplice funzionalità.

Il rischio di un’illusoria empatia digitale

Per molti giovani, l’IA rappresenta una sorta di “amica” o “psicologo digitale”, colmando il vuoto lasciato dal mancato contatto diretto con adulti e coetanei. Tuttavia, l’esperto Gregorio Ceccone mette in guardia: l’IA può offrire supporto, ma non sostituisce le relazioni umane autentiche. È fondamentale promuovere un ascolto genuino, educare alla fiducia e al confronto reale per evitare un’approssimazione tra connessione digitale e relazioni autentiche.

Un ulteriore problema evidenziato dal report riguarda la scarsa alfabetizzazione digitale: solo il 55,7% degli studenti ha ricevuto formazione sulla cittadinanza digitale, e più della metà la valuta come insufficiente o molto insufficiente. Questo dato, in peggioramento, sottolinea la necessità di interventi strutturati per rafforzare le competenze critiche.

Raccomandazioni per un uso consapevole dell’Intelligenza Artificiale

Il Movimento Etico Digitale propone cinque strategie pratiche per bilanciare l’utilizzo dell’IA e lo sviluppo di competenze critiche:

  • Usare l’IA come strumento, non come sostituto: favorire l’interazione umana.
  • Verificare le informazioni: non fermarsi alle prime risposte ottenute dall’IA.
  • Consapevolezza della dipendenza: riconoscere i rischi di un uso eccessivo della tecnologia.
  • Comprendere il funzionamento: conoscere come gli algoritmi processano i dati.
  • Riservare spazio alla vita reale: mantenere un equilibrio tra tempo online e contatto diretto.

In occasione della Giornata Nazionale della Cittadinanza Digitale, il Movimento Etico Digitale organizzerà eventi, tra cui una live su Twitch e workshop a Verona, finalizzati a educare giovani, insegnanti, famiglie e decisori politici a un uso responsabile dell’Intelligenza Artificiale.

Nell’era della tecnologia avanzata, è fondamentale accompagnare i giovani verso una piena consapevolezza delle potenzialità e dei rischi, promuovendo un futuro digitale più etico e competente.

Domande frequenti sull'integrazione dell'intelligenza artificiale tra gli studenti e la percezione di competenza

Qual è il livello di competenza degli studenti nell'uso dell'intelligenza artificiale? +

Solo il 4,4% degli studenti si sente effettivamente competente nell'utilizzo dell'intelligenza artificiale, indicando una significativa discrepanza tra il suo uso frequente e la percezione di abilità reale.


Perché molti studenti si sentono insicuri nell'uso dell'IA? +

L'insicurezza deriva dalla scarsa formazione e alfabetizzazione digitale, che porta gli studenti a percepire l'IA come uno strumento poco controllabile, alimentando paura e dubbi sulla sua sicurezza e correttezza.


Quali sono le principali paure legate all'uso dell'intelligenza artificiale tra i giovani? +

Le paure principali includono il rischio che l’IA venga utilizzata contro l’uomo, impieghi scorrette e violazioni della sicurezza dei dati personali, evidenziando preoccupazioni sulla regolamentazione e l’etica dell’intelligenza artificiale.


Come influisce la scarsa fiducia nelle figure di riferimento sulla percezione dell'IA? +

L'abbassamento della fiducia nei genitori e negli insegnanti porta i giovani a cercare supporto e relazione nell’IA, spesso attribuendole ruoli relazionali che possono essere fuorvianti, creando una dipendenza da un’assistenza digitale poco verificata.


L’uso dell’IA può influire sulle relazioni umane dei giovani? +

Sì, poiché molti giovani considerano l’IA come un “amico” o uno “psicologo digitale”, rischiando di ridurre le interazioni sociali autentiche. È importante promuovere un equilibrio tra relazioni digitali e reali per prevenire un’illusoria empatia tecnologica.


Qual è lo stato dell’alfabetizzazione digitale tra gli studenti? +

Solo il 55,7% degli studenti ha ricevuto formazione sulla cittadinanza digitale, e più della metà la valuta come insufficiente o molto insufficiente. Questo indica la necessità di interventi educativi più strutturati per migliorare le competenze critiche.


Quali strategie propone il Movimento Etico Digitale per un uso consapevole dell’IA? +

Il Movimento suggerisce di usare l’IA come strumento complementare all’interazione umana, verificare sempre le informazioni, riconoscere i rischi di dipendenza, comprendere il funzionamento degli algoritmi e mantenere un equilibrio tra vita online e contatto reale.


In che modo le istituzioni possono contribuire a migliorare la competenza digitale dei giovani? +

Le istituzioni possono implementare programmi educativi strutturati, promuovendo corsi sulla cittadinanza digitale e sull’uso etico dell’IA, oltre a favorire un approccio critico e consapevole nei percorsi scolastici.


Quali rischi si corrono se l’uso dell’IA non viene accompagnato da formazione adeguata? +

Rischiamo di aumentare la vulnerabilità dei giovani a manipolazioni, fake news e uso scorretto dell’IA, oltre a consolidare lacune nelle competenze digitali che potrebbero limitare le opportunità future.


Come possiamo favorire un’educazione alla tecnologia e alle competenze digitali? +

Per migliorare l’educazione digitale, è necessario integrare corsi specifici nel curriculo scolastico, promuovere attività pratiche e interattive, e coinvolgere genitori e insegnanti in programmi di formazione continua, creando un ambiente che favorisca l’apprendimento critico e consapevole.

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