Chi: Ivana Barbacci, Segretaria Generale della Cisl Scuola. Cosa: denuncia sulla mancanza di risorse e impegni nell’ambito dell’istruzione nella Legge di Bilancio 2026. Quando: commento pubblicato dopo il sit-in del 19 novembre 2023. Dove: Roma, durante l’evento di protesta in piazza Vidoni. Perché: richiama l’importanza di investimenti adeguati per tutelare e valorizzare il sistema scolastico nazionale.
- Il Sindacato evidenzia la necessità di maggiori risorse per l’istruzione
- Richieste di modifiche e investimenti nel testo legislativo
- Critiche all’approccio di contenimento della spesa
- Ruolo strategico dell’istruzione per lo sviluppo del Paese
Il contesto e le richieste dei sindacati sulla Legge di Bilancio 2026
Il 19 novembre 2023, i principali sindacati del settore scuola, fra cui la CISL Scuola, hanno promosso un sit-in di protesta in piazza Vidoni a Roma. L’obiettivo principale è stato sottolineare l’insoddisfazione verso le risorse stanziate nella manovra finanziaria, ritenute insufficienti rispetto alle reali esigenze del sistema scolastico. Le organizzazioni sindacali hanno consegnato una lettera ai gruppi parlamentari, proponendo integrazioni e correzioni che possano indirizzare maggiori investimenti verso l’istruzione, considerata strategica per il futuro del Paese.
In questo contesto, la discussione sulla Legge di Bilancio per il 2026 ha assunto un’importanza cruciale, poiché i sindacati continuano a richiedere maggiori risorse e un impegno concreto da parte delle istituzioni. Barbacci, segretario generale della Cisl Scuola, ha commentato in modo deciso sulla situazione attuale, affermando: “Non possiamo accettare che nel testo non ci sia contenuto alcun impegno in prospettiva di investimento e risorsa per l’istruzione”.
Le richieste dei sindacati sono chiare e mirano a garantire un percorso di crescita sostenibile per il settore scolastico, con l’obiettivo di affrontare le criticità strutturali come il sovraffollamento delle classi, la carenza di personale qualificato e le condizioni degli edifici scolastici. Per questo motivo, chiedono che la legge di bilancio includa risorse specifiche volte a migliorare la qualità dell’offerta educativa e a rafforzare il ruolo delle scuole pubbliche. La mancanza di un impegno finanziario concreto viene vista come un segnale negativo e non più tollerabile, considerando l’importanza strategica dell’istruzione per lo sviluppo sociale ed economico del Paese. La mobilitazione delle sigle sindacali continuerà fino a quando non verranno ascoltate le loro richieste, auspicando un intervento deciso e trasparente da parte delle istituzioni nel prossimo testo di legge.
Le principali richieste di modifica
Le principali richieste di modifica alla Legge di Bilancio riguardano una serie di interventi fondamentali per assicurare un sistema scolastico più efficiente, equo e sostenibile nel medio e lungo termine. Secondo Barbacci, rappresentante della Cisl Scuola, non si può accettare che nel testo attuale non siano presenti impegni concreti in prospettiva di investimenti significativi e di risorse destinate all’istruzione, fondamentale per il futuro del paese.
In particolare, i sindacati insistono sulla necessità di incrementare i finanziamenti per il rinnovo contrattuale del triennio 2025-2027, proponendo di avviare trattative entro il 2026 per migliorare le condizioni salariali e di lavoro del personale scolastico. È inoltre ritenuto essenziale promuovere la “Juventus” dell’economia del personale scolastico, ovvero un processo di rafforzamento e valorizzazione delle risorse umane, per garantire una maggiore motivazione e stabilità ai docenti e a tutto il personale scolastico.
Un’altra richiesta importante riguarda il finanziamento della carta docente anche ai precari, affinché tutte le forme di contratto siano valorizzate e possano beneficiare di strumenti di supporto economico. Tale misura mira a ridurre le disparità tra personale di ruolo e a tempo determinato, favorendo un ambiente di lavoro più equo e rispettoso dei diritti di tutti i lavoratori della scuola.
Infine, i sindacati chiedono un impegno forte per superare le disparità normative tra personale di ruolo e a tempo determinato, con l’obiettivo di creare un sistema più giusto e paritario, che favorisca pari opportunità di crescita professionale e stabile inserimento nel sistema scolastico. Tutte queste richieste rappresentano un più ampio richiamo alla necessità di investimenti mirati e di una pianificazione strategica che garantisca un sistema scolastico robusto e competitivo nel futuro.
Le risorse stanziate e le valutazioni sindacali
Le risorse stanziate dalla Legge di Bilancio sono al centro di un acceso dibattito tra le forze sindacali e le istituzioni. Come sottolineato da Barbacci, rappresentante della Cisl Scuola, “Non possiamo accettare che nel testo non ci sia contenuto alcun impegno in prospettiva di investimento e risorsa per l’istruzione”. Tale posizione evidenzia la preoccupazione dei sindacati riguardo alla quantità di fondi disponibili, che appaiono del tutto insufficienti rispetto alle esigenze del settore. Infatti, i 3 miliardi di euro confermati dalla precedente legge di Bilancio non tengono conto dell’aumento generale dei costi, causato dall’inflazione, né delle nuove sfide di un sistema scolastico chiamato a rispondere a esigenze crescenti di innovazione, inclusione e qualità dell’istruzione. Ne risulta, dunque, una valutazione negativa circa gli effetti della manovra, vista come un semplice contenimento di spese piuttosto che come una vera strategia di investimento nel futuro dell’istruzione. Gli esperti e i rappresentanti sindacali auspicano che le risorse vengano aumentate e che si istituiscano programmi concreti di sviluppo, in modo da rendere l’ambiente scolastico più equipaggiato e in grado di rispondere alle sfide sociali ed economiche dei prossimi anni. Solo con un impegno reale e risorse adeguate si potrà assicurare un rappresentante ruolo dell’istruzione nel processo di crescita e innovazione del Paese.
Le dichiarazioni di Ivana Barbacci
Le dichiarazioni di Ivana Barbacci
Ivana Barbacci ha sottolineato che la manifestazione rappresenta una richiesta responsabile di modifiche alla manovra finanziaria. Durante un’intervista a Orizzonte Scuola, ha affermato:
“Non possiamo accettare che nel testo non ci sia alcun impegno in prospettiva di investimento e risorsa per il sistema istruzione, che rafforza il sistema Paese.”
In particolare, Barbacci ha evidenziato come la Legge di Bilancio abbia trascurato le esigenze del comparto scolastico, sottolineando la necessità di un incremento delle risorse dedicate all'istruzione. Ha precisato che il settore scolastico richiede interventi strutturali, come un aumento del personale, investimenti in infrastrutture e strumenti didattici innovativi. La leader della Cisl Scuola ha aggiunto che senza un impegno concreto e tempestivo, si rischia di compromettere la qualità dell’offerta formativa e di indebolire la preparazione delle future generazioni. La sua posizione è chiara: occorre un investimento serio e stabile, che possa sostenere i progetti di crescita e miglioramento del sistema scolastico italiano.
Strategie per ottenere modifiche durante l’iter parlamentare
Barbacci ha evidenziato che la strategia più efficace consiste nel sollecitare con richieste puntuali e mirate le forze politiche, al fine di introdurre adeguati investimenti e risorse che rafforzino il ruolo fondamentale dell’istruzione in Italia.
Dettagli della proposta di modifica
Destinatari: Parlamentari, Governo, forze politiche
Modalità: Presentazione di proposte di emendamento, incontri e pressing politico
Costo: Non specificato, ma si enfatizza la necessità di maggiori risorse per l’istruzione
Link: Per ulteriori dettagli sulle proposte e sui prospetti di investimento
FAQs
Barbacci (Cisl Scuola) critica la Legge di Bilancio: assenza di impegni concreti per l’istruzione
Perché ritiene che nel testo manchino impegni concreti e risorse adeguate per l'istruzione, fondamentali per lo sviluppo del sistema scolastico.
Ha sottolineato con fermezza che non si può accettare l'assenza di impegni di investimento e di risorse per l’istruzione.
Incremento dei finanziamenti per il personale, miglioramenti salariali, investimenti in infrastrutture e risorse didattiche, oltre a risorse per precari e pari opportunità professionali.
Un processo di rafforzamento e valorizzazione delle risorse umane nel settore, per motivare e stabilizzare il personale scolastico.
Per ridurre le disparità tra personale di ruolo e precario, valorizzare tutti i lavoratori e creare un ambiente di lavoro più equo.
Barbacci le considera insufficienti, sottolineando che non riflettono le reali esigenze del settore scolastico.
Può compromettere la qualità dell’offerta educativa e indebolire la preparazione delle future generazioni, ostacolando lo sviluppo sociale ed economico.
Attraverso proposte di emendamento, incontri e pressing politico rivolti a parlamentari e ordini governativi di priorità.