Panoramica sulla Manovra 2026
La Legge di Bilancio per il 2026, approvata dal governo Meloni, introduce importanti innovazioni a favore delle famiglie e delle madri lavoratrici. Tra queste, spicca l’aumento del bonus mensile dedicato alle nuove generazioni di mamme, che passa da 40 euro a 60 euro al mese. La manovra, dal valore complessivo di 18,7 miliardi di euro, si suddivide in 137 articoli e mira a rafforzare il ruolo della famiglia nella politica economica nazionale, con un incremento di circa 1,6 miliardi di euro per le famiglie stesse.
Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha descritto questa riforma come "molto seria ed equilibrata", sottolineando che le priorità principali sono dedicated a famiglia e natalità, riduzione delle tasse, sostegno alle imprese e servizi sanitari.
Requisiti e modalità di accesso al bonus
Chi può beneficiare del bonus rinnovato
Il bonus mensile, che ora raddoppia da 40 a 60 euro, è destinato alle madri lavoratrici, sia dipendenti che autonome, con almeno due figli. Per accedere all’agevolazione, si devono rispettare le seguenti condizioni:
- Possedere almeno due figli, fino al decimo anno di età del secondogenito;
- Reddito da lavoro annuo non superiore a 40.000 euro.
Le condizioni sono estese anche alle madri con più di due figli, fino al diciottesimo anno di vita del figlio più giovane, mantenendo i medesimi limiti reddituali.
Modalità di erogazione del bonus
L’Inps, istituto competente per l’erogazione, distribuisce il bonus previo domanda formale. Questa somma, che rimane non imponibile ai fini fiscali e contributivi, viene erogata per ogni mese di lavoro o attività autonoma svolta durante l’anno. Un’aspetto innovativo del 2026 riguarda il pagamento: le mensilità accumulate da gennaio a novembre saranno saldate in un’unica soluzione nel mese di dicembre, assieme alla mensilità di dicembre.
Dettagli pratici sulla richiesta
La richiesta di bonus può essere presentata online all’INPS, tramite le consuete modalità digitali, seguendo le istruzioni fornite sul portale ufficiale. È importante rispettare i requisiti di reddito e i limiti di età per garantirne l’accesso.
Note sull’erogazione e gli esclusi
Il bonus non viene riconosciuto:
- Per le lavoratrici con formazione di lavoro domestico;
- Se il reddito deriva da attività di lavoro dipendente a tempo indeterminato.
Inoltre, le somme versate non incidono sull’ISEE, garantendo che tali benefici non influenzino l’accesso ad altre prestazioni familiari come l’Assegno unico universale, l’Assegno di inclusione o il Bonus nido.
Considerazioni sulla riforma
La manovra 2026 rappresenta un provvedimento temporaneo e di sostegno immediato alle famiglie, in attesa di una più ampia revisione dell’Assegno unico universale, prevista per il 2027. Fino a quel momento, il governo si impegna a mantenere e rafforzare gli strumenti di supporto attraverso l’aumento del bonus mensile alle madri lavoratrici.
Domande frequenti sulla Manovra 2026: bonus madri lavoratrici raddoppia, da 40 a 60 euro mensili. BOZZA
L’obiettivo principale consiste nel rafforzare il sostegno economico alle madri lavoratrici, incentivando la natalità e favorendo l’equilibrio tra vita professionale e familiare, con un incremento del bonus mensile da 40 a 60 euro.
Per accedere al bonus, le madri devono essere lavoratrici (dipendenti o autonome) con almeno due figli entro il decimo anno di età, e un reddito da lavoro annuo non superiore a 40.000 euro. Per le madri con più di due figli, i requisiti si estendono fino ai diciotto anni del figlio più giovane.
L’INPS distribuisce il bonus previa domanda online, seguendo le istruzioni sul portale ufficiale. La somma, non imponibile fiscalmente, viene erogata mensilmente, con le mensilità da gennaio a novembre pagate in un’unica soluzione a dicembre.
La principale differenza risiede nel raddoppio dell’importo mensile, passato da 40 a 60 euro, e nelle modalità di pagamento, con il pagamento cumulativo delle mensilità da gennaio a novembre in dicembre. Inoltre, sono state ampliate le condizioni di accesso per più madri e figli.
Il bonus non viene riconosciuto alle lavoratrici con formazione di lavoro domestico e a coloro che ottengono reddito da attività di lavoro dipendente a tempo indeterminato. Inoltre, le somme non influenzano l’ISEE né altre prestazioni come l’Assegno unico o il Bonus nido.
Poiché il bonus è non imponibile e non incide sull’ISEE, rappresenta un sostegno immediato senza alterare la situazione patrimoniale complessiva della famiglia, favorendo l’accesso ad altre prestazioni sociali.
Le domande per il bonus 2026 potranno essere presentate online tramite il portale dell’INPS, con modalità già dettagliate e operative, a partire dai primi mesi dell’anno, presumibilmente da gennaio.
L’INPS si occupa di ricevere le domande, verificare i requisiti e erogare le somme dovute alle beneficiarie, garantendo tempi rapidi e trasparenza nel processo di distribuzione del supporto economico alle madri lavoratrici.
La manovra 2026 rappresenta un primo passo temporaneo, con obiettivi di rafforzare il supporto finanziario alle famiglie mentre si attende una revisione più ampia dell’Assegno unico universale nel 2027, ponendo le basi per un sistema di welfare più efficace e inclusivo.