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Oltre 2 milioni di giovani in meno e il 15,2% di NEET: una generazione a rischio, ma la Lombardia rilancia con progetti e alleanze contro l’esclusione — approfondimento e guida

Giovane con felpa con cappuccio e smartphone seduto: rischio NEET e progetti Lombardia per l'inclusione giovanile
Fonte immagine: Foto di cottonbro studio su Pexels

La crisi demografica e occupazionale in Italia ha portato a una significativa perdita di giovani tra i 25 e i 34 anni, con oltre due milioni di persone scomparse negli ultimi vent'anni. Contestualmente, il fenomeno NEET interessa il 15,2% dei giovani italiani tra i 15 e 29 anni, collocando il nostro Paese al secondo posto in Europa. La regione Lombardia risponde con iniziative di rilancio, investimenti e alleanze strategiche per contrastare l’esclusione sociale e offrire nuove opportunità di formazione e inserimento lavorativo, promuovendo progetti innovativi e reti collaborative per sostenere questa generazione a rischio.

  • Declino demografico e occupazionale con perdita di oltre 2 milioni di giovani
  • Alto tasso di NEET al 15,2% in Italia e 8,9% in Lombardia
  • Progetti e collaborazioni tra istituzioni, università e terzo settore
  • Interventi di formazione, inclusione e imprenditoria giovanile
  • Strategie per rafforzare il ruolo delle comunità locali e delle reti sociali

Informazioni principali su iniziative di contrasto ai NEET in Lombardia

  • Destinatari: Giovani in condizione di fragilità, minori stranieri, giovani percorsi di inserimento lavorativo
  • Modalità: Percorsi formativi, laboratori, interventi di comunità, collaborazioni tra enti pubblici e privati
  • Progetti: Coltivare Inclusione, IntegrAzione, Un Porto Nuovo
  • Risorse: Finanziamenti regionali, fondazioni, fondi europei
  • Link: Scopri i progetti e le iniziative della Lombardia

Declino demografico e occupazionale in Italia

Il fenomeno del declino demografico si accompagna anche a un aumento degli ultimi dati riguardanti la condizione dei giovani nel mercato del lavoro, con particolare attenzione all'alto tasso di NEET (Not in Education, Employment or Training). Attualmente, circa il 15,2% delle giovani e dei giovani italiani si trova in questa condizione, indicando un isolamento dalla formazione e dall'occupazione, e rappresentando un serio rischio per lo sviluppo socio-economico del paese. La presenza di oltre 2 milioni di giovani in meno rispetto a venti anni fa ha portato a una riduzione significativa delle risorse umane disponibili per l'economia e la società. Tale situazione si traduce in minori opportunità di crescita, difficoltà nel sostenere le pensioni e servizi sociali, e in un rischio di invecchiamento precoce della popolazione attiva.

In risposta a questa emergenza, alcune regioni come la Lombardia stanno attuando progetti e strategie innovative per contrastare l'esclusione sociale e promuovere l'inclusione dei giovani. Questi interventi prevedono il rafforzamento di percorsi di formazione e riqualificazione, la creazione di alleanze tra enti pubblici, privati e del terzo settore, e l'implementazione di programmi di sostegno all'occupazione giovanile. L'obiettivo è favorire un rinトovo generazionale sostenibile, ridurre il numero di NEET, e stimolare la partecipazione attiva dei giovani alla vita economica e sociale. Solo attraverso un impegno coordinato e strutturato sarà possibile invertire questa tendenza negativa e garantire un futuro più equo e prospero per le nuove generazioni.

Impatto sulla società e sul tessuto economico

Il declino demografico si traduce non solo in una riduzione numerica, ma anche in una perdita di risorse umane fondamentali per lo sviluppo sostenibile del Paese. La diminuzione degli indicatori occupazionali tra i giovani si accompagna a una maggiore difficoltà nell’accesso all’indipendenza economica e sociale, determinando un ricorso crescente a forme di assistenzialismo e precarietà. Questa dinamica rischia di compromettere il futuro dell’Italia, rendendo urgente un ripensamento delle politiche di supporto e delle strategie di investimento nel capitale umano.

La condizione dei giovani NEET e le fragilità sociali

Il termine NEET indica i giovani tra i 15 e i 29 anni che non sono impegnati nello studio, nel lavoro o in percorsi di formazione. Secondo Eurostat, il 15,2% dei giovani italiani rientra in questa categoria, posizione che ci colloca al secondo posto in Europa, dopo la Romania. Questa condizione, oltre a indicare un problema di natura occupazionale, rivela anche profonde fragilità sociali: isolamento, scarsa formazione, mancanza di prospettive e difficoltà di inserimento e rapporti relazionali. La presenza di NEET crescente comporta rischi per la coesione sociale, aumentando il divario tra generazioni e rafforzando il senso di esclusione tra i più vulnerabili.

Consequenze sociali e relazionali dei NEET

Dietro alle cifre dei NEET si nascondono storie di vite di isolamento e di mancanza di prospettive, che si traducono in difficoltà di integrazione sociale e di costruzione di relazioni. La carenza di opportunità formali di crescita può portare ad un peggioramento della qualità della vita e a un aumento delle marginalità. Secondo il *Rapporto Disuguaglianze 2025* della Fondazione Cariplo, solo il 57% degli italiani si dichiara soddisfatto della propria vita sociale, con una preferenza crescente tra chi ha minori opportunità di formazione.

Informazioni principali su iniziative di contrasto ai NEET in Lombardia

In Lombardia, l'attenzione alle nuove generazioni e ai rischi di esclusione sociale si traduce in un impegno concreto attraverso numerose iniziative di contrasto ai NEET (Not in Education, Employment or Training). La regione si sta facendo promotrice di strategie innovative e collaborazioni multidisciplinari per affrontare la difficile situazione di oltre 2 milioni di giovani che, secondo le stime, sono oggi in condizione di vulnerabilità, con un tasso di NEET pari al 15,2%. Questi dati evidenziano una generazione a rischio, ma la Lombardia si distingue per il suo approccio proattivo nel rilanciare percorsi di inclusione e integrazione. Le attività principali coinvolgono giovani in condizione di fragilità, minori stranieri e giovani in percorsi di inserimento lavorativo, con l’obiettivo di generare opportunità concrete di formazione e impiego. Le iniziative adottano diverse modalità, tra cui percorsi formativi su misura, laboratori pratici, interventi di comunità e collaborazioni tra enti pubblici e privati, che mirano a creare un sistema di rete efficace e sostenibile. Tra i progetti più significativi vi sono 'Coltivare Inclusione', 'IntegrAzione' e 'Un Porto Nuovo', ognuno dei quali mira a integrare i giovani nelle comunità e nel mondo del lavoro favorendo anche l'acquisizione di competenze sociali e professionali. La regione Lombardia mobilita risorse significative, tra cui finanziamenti regionali, fondazioni e fondi europei, per sostenere queste iniziative e garantire la loro implementazione su larga scala. Per approfondire, è possibile consultare il portale ufficiale, che offre una panoramica dettagliata dei vari progetti e delle azioni in corso, evidenziando l’impegno continuo nel costruire un futuro più equo e inclusivo per tutti i giovani della regione.

Rischi di esclusione e bisogno di interventi efficaci

Per contrastare questa tendenza, è fondamentale sviluppare strategie che combinino formazione, inclusione e sostegno sociale, favorendo l’empowerment dei giovani NEET e creando un tessuto collaborativo tra enti pubblici e privati.

Strategie di intervento: alleanze educative e percorsi formativi

Per rispondere alla crisi dei NEET, si sono avviate iniziative come la tavola rotonda **“Con i giovani, contro la violenza. Prevenire il disagio e difendere le relazioni per una Lombardia Zero NEET”**, promossa dalla Fondazione Asilo Mariuccia, con il supporto di università, enti e associazioni. L’obiettivo è creare reti collaborative tra scuole, università, famiglie, imprese e terzo settore per favorire percorsi di inclusione, formazione e inserimento lavorativo. Questi interventi rappresentano un investimento strategico nella rigenerazione sociale e nell’empowerment dei giovani, contrastando la perdita di capitale umano.

L’importanza di investimenti strutturali e progetti concreti

La Regione Lombardia, attraverso il supporto di Fondazioni e fondi europei, si impegna a ridurre la quota di NEET, oggi stimata all’8,9% nel 2024, con progetti di ampio respiro. Tra gli interventi concreti si distinguono quelli della Fondazione Asilo Mariuccia, che ha avviato iniziative innovative come *Un Porto Nuovo*, un polo educativo polivalente a Porto Valtravaglia, con capacità di accoglienza fino a 90 giovani al giorno. Attraverso percorsi di formazione su florovivaismo, cucina, barberia, ciclomeccanica e laboratori sportivi, queste attività mirano ad aumentare l’autonomia dei giovani e a rafforzare il senso di appartenenza alla comunità.

Progetti e innovazioni sul territorio

Il progetto *Un Porto Nuovo*, finanziato con circa 3 milioni di euro, rappresenta un esempio di intervento integrato, che combina ristrutturazione edilizia, formazione e inclusione sociale, offrendo nuove opportunità ai giovani in condizioni di fragilità. Attraverso laboratori pratici e percorsi diversificati, si cerca di rispondere alle specificità dei territori, favorendo la crescita di competenze e l’occupabilità.

Ruolo delle istituzioni e delle comunità locali

Le reti tra enti pubblici, università, imprese e associazioni sono fondamentali per creare un sistema sostenibile di interventi, capace di adattarsi alle esigenze specifiche di ogni contesto. La collaborazione istituzionale rafforza l’efficacia delle iniziative sul campo.

Ricerca, formazione e impatto sociale

Università come la Cattolica del Sacro Cuore stanno sviluppando sistemi di misurazione dell’impatto sociale dei progetti, formando nuove figure professionali nel Terzo Settore e rafforzando il ruolo della ricerca nel processo di inclusione e innovazione sociale.

Responsabilità collettiva e futuro

L’obiettivo è costruire una società più inclusiva attraverso l’impegno condiviso di tutte le istituzioni, aziende e comunità. La responsabilità di sostenere questa generazione passa da un approccio coordinato e condiviso, che punti a ripristinare la coesione sociale e l’opportunità per tutti.

FAQs
Oltre 2 milioni di giovani in meno e il 15,2% di NEET: una generazione a rischio, ma la Lombardia rilancia con progetti e alleanze contro l’esclusione — approfondimento e guida

Qual è l'impatto della crisi demografica sui giovani italiani negli ultimi vent'anni? +

Oltre 2 milioni di giovani tra i 25 e i 34 anni sono scomparsi negli ultimi vent'anni, portando a una significativa riduzione delle risorse umane e influenzando negativamente il mercato del lavoro e il tessuto sociale.

Quanto è alto il tasso di NEET in Italia e in Lombardia? +

In Italia, il tasso di NEET è del 15,2%, mentre in Lombardia è dell'8,9%, posizionando il nostro Paese al secondo posto in Europa per questa condizione.

Quali sono le iniziative principali della Lombardia contro la condizione dei NEET? +

La Lombardia promuove progetti come 'Coltivare Inclusione', 'IntegrAzione' e 'Un Porto Nuovo', che favoriscono formazione, inserimento lavorativo e inclusione sociale di giovani vulnerabili attraverso partnership tra enti pubblici, privati e terzo settore.

In che modo i progetti della Lombardia mirano a ridurre il fenomeno NEET? +

Attraverso percorsi formativi su misura, laboratori pratici e iniziative di community engagement, mirano ad aumentare le opportunità di formazione e lavoro, riducendo il numero di NEET e favorendo l'inclusione sociale.

Qual è l'obiettivo principale delle strategie di inclusione dei giovani in Lombardia? +

L'obiettivo è contrastare la condizione di vulnerabilità dei giovani, favorire l'inclusione sociale e professionale, e costruire un futuro più equo attraverso progetti integrati e collaborativi.

Come vengono finanziati i progetti contro i NEET in Lombardia? +

I progetti sono sostenuti da finanziamenti regionali, fondazioni, fondi europei e partnership pubblico-privato che garantiscono risorse e supporto per la loro ampia realizzazione.

Qual è il ruolo delle università e della ricerca nei progetti contro l’esclusione sociale? +

Le università, come la Cattolica del Sacro Cuore, sviluppano sistemi di misurazione dell'impatto sociale e formano nuove figure professionali per rafforzare l'inclusione sociale e l'innovazione nel Terzo Settore.

Perché è importante creare alleanze tra istituzioni, imprese e associazioni? +

Le alleanze rafforzano la collaborazione tra diversi attori, migliorano l’efficacia degli interventi e favoriscono soluzioni sostenibili per contrastare l'esclusione dei giovani.

Qual è il messaggio finale riguardo alla responsabilità collettiva nel sostegno ai giovani? +

È fondamentale che tutte le parti condividano la responsabilità di creare un futuro più inclusivo, intervenendo con progetti coordinati per ripristinare coesione sociale e opportunità per le nuove generazioni.

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