Per l’Anno accademico 2025/26, i percorsi abilitanti organizzati secondo le nuove normative stanno suscitando grande interesse tra i candidati. Questa guida illustra chi può partecipare, quali titoli e servizi vengono valutati e come si calcolano i punti in caso di selezione basata su titoli e servizio. La normativa, in fase di definizione, riguarda candidati con diversi livelli di crediti formativi e anni di servizio, offrendo opportunità anche a neolaureati.
Cos'è e come funzionano i percorsi abilitanti 2025/26
I percorsi abilitanti, istituiti dal DPCM del 4 agosto 2023, sono strumenti di qualificazione per docenti desiderosi di ottenere l'abilitazione all'insegnamento. Rappresentano un passo importante nel sistema di reclutamento, in cui si valuta non solo il titolo di studio, ma anche l’esperienza professionale maturata nel tempo. Per l’anno accademico 2025/26, si prevedono due percorsi principali: 60 CFU e 30 CFU, ciascuno con criteri di accesso specifici. Attualmente, le università sono impegnate nella definizione dell’offerta formativa e nell’approvazione ministeriale, mentre i candidati si preparano a conoscere i criteri di valutazione, fondamentali in caso di domanda superiore ai posti disponibili.
Questi percorsi abilitanti 60 e 30 CFU del 2025/26 prevedono un processo di valutazione che tiene conto di diversi aspetti. In particolare, gli anni di servizio di insegnamento e i titoli culturali acquisiti nel tempo valgono un numero di punti che può influenzare significativamente l'esito della selezione. La normativa stabilisce che gli anni di servizio di insegnamento pregressi, maturati in posizione di ruolo o comunque riconosciuti, vengono convertiti in punteggio secondo una scala predeterminata, riconoscendo così l’esperienza professionale come elemento fondamentale. I titoli culturali, come diplomi e qualifiche aggiuntive, sono anch’essi valorizzati e contribuiscono al punteggio complessivo, migliorando le possibilità di accedere ai percorsi. In generale, si stima che ogni anno di servizio di insegnamento valga un certo numero di punti, variabili in funzione delle specifiche modalità di valutazione stabilite dal ministero, e che i titoli culturali possano aggiungere ulteriori punti, rendendo più competitiva la candidatura. Questo sistema di valutazione mira a premiare l’esperienza e la preparazione dei candidati, facilitando così la selezione di docenti preparati e qualificati per le future assunzioni.
Come si accede ai percorsi abilitanti
Come si accede ai percorsi abilitanti
Per accedere ai percorsi abilitanti 60 e 30 CFU del 2025/26, è importante conoscere i requisiti specifici e le modalità di qualificazione. Questi percorsi rappresentano un'opportunità fondamentale per i docenti che desiderano conseguire l'abilitazione all'insegnamento, ma il loro accesso varia in base alle caratteristiche del percorso scelto.
Nel dettaglio, il Percorso da 60 CFU è riservato a coloro che possiedono una laurea o diploma che permette l'accesso alla classe di concorso di interesse. In particolare, può essere aperto a chi è iscritto a una laurea magistrale o a un ciclo unico, con almeno 180 CFU conseguiti entro la data di presentazione della domanda. Tali percorsi sono pensati per chi ha già un percorso di formazione universitaria completo e desidera consolidare le proprie competenze attraverso crediti aggiuntivi specifici, facilitando così l'acquisizione dell'abilitazione necessaria per l'insegnamento.
Il Percorso da 30 CFU, invece, è stato ideato per rispondere alle esigenze di particolari categorie di docenti e partecipanti a concorsi. È riservato in particolare a chi ha partecipato al concorso straordinario bis, a docenti con almeno tre anni di servizio effettivo, oppure a vincitori di concorso che verranno assunti nelle assunzioni del 2025/26. La richiesta di crediti varia a seconda degli anni di servizio e dei titoli culturali posseduti, rendendo questo percorso più accessibile a studenti-lavoratori o a coloro che hanno già maturato una significativa esperienza nel settore dell'insegnamento.
Una delle domande più frequenti riguarda i punti che saranno assegnati agli anni di servizio di insegnamento e ai titoli culturali acquisiti. Secondo le normative vigenti, gli anni di servizio pregressi verranno valutati in modo proporzionale, contribuendo al punteggio totale necessario per ottenere l'abilitazione attraverso questi percorsi. Anche i titoli culturali, come lauree, master e corsi specialistici, avranno un peso specifico, contribuendo ad aumentare le possibilità di accesso e di successo nelle procedure di abilitazione. Questa metodologia mira a valorizzare sia l'esperienza che la formazione, facilitando così l'ingresso nel mondo della scuola a insegnanti qualificati e preparati.
Selezione e valutazione: quali criteri si usano
La selezione per i Percorsi abilitanti 60 e 30 CFU del 2025/26 seguirà criteri di valutazione trasparenti e oggettivi, attingendo da specifici parametri stabiliti dall’amministrazione. Quando il numero di domande presentate eccede la disponibilità di posti, si farà ricorso a una graduatoria basata su punteggi complessivi derivanti da diversi elementi. In particolare, il punteggio attribuito agli anni di servizio di insegnamento rappresenta un criterio fondamentale: ogni anno di servizio pregresso nelle scuole può valere un certo numero di punti, favorendo candidati con esperienza già consolidata nel settore. Oltre all’esperienza di insegnamento, verranno valutati anche i titoli culturali posseduti, tra cui lauree, master, dottorati e altri percorsi formativi ritenuti rilevanti. La quantità di punti assegnata a ciascun titolo culturale e a ogni anno di servizio è dettagliata nella tabella presente nell’Allegato B al DM n. 156 del 24 febbraio 2025, che specifica come ogni elemento si traduca in punteggio. Tale sistema di valutazione è stato concepito per garantire equità e trasparenza, mantenendo comunque uno spazio di aggiornamento in funzione di eventuali modifiche normative o di prioritari obiettivi di policy scolastica.
Titoli culturali valutati
Per quanto riguarda i Percorsi abilitanti 60 e 30 CFU del 2025/26, la valutazione dei titoli culturali e dell’esperienza di insegnamento assume un ruolo rilevante nel calcolo dei punti in graduatoria. In particolare, gli anni di servizio di insegnamento vengono valutati con un punteggio stabilito, che può variare a seconda delle normative vigenti e delle specifiche esigenze di ciascun percorso. I titoli culturali, come Lauree, Master, Dottorati e certificazioni linguistiche, contribuiscono ad aumentare ulteriormente il punteggio totale, riconoscendo il valore delle qualifiche professionali e della formazione avanzata. La combinazione di esperienza e titoli permette di migliorare notevolmente la posizione in graduatoria, rendendo fondamentale l’accumulazione e la verifica di tutti i titoli posseduti.
Valutazione del servizio di insegnamento
Per ogni anno di esperienza, si attribuisce un punteggio di:
- 1 punto se l’anno di servizio riguarda una classe di concorso non specifica
- 2 punti se l’anno di servizio riguarda la classe di concorso specifica
Quanti punti valgono gli anni di insegnamento e i titoli culturali?
Il calcolo dei punti varia a seconda dei titoli culturali e dell’esperienza di insegnamento maturata. In linea generale, ogni anno di servizio specifico può valere 2 punti, mentre quello non specifico 1 punto. I titoli culturali, tra cui lauree e certificazioni linguistiche, sono valutati con punteggi differenziati, contribuendo in modo significativo alla graduatoria. La normativa permette così di riconoscere adeguatamente l’esperienza e le competenze acquisite dai candidati, anche recenti laureati senza servizio.
FAQs
Percorsi abilitanti 60 e 30 CFU del 2025/26: come vengono valutati anni di servizio e titoli culturali
Ogni anno di servizio di insegnamento specifico vale 2 punti, mentre l'anno di servizio non specifico vale 1 punto, secondo le normative vigenti al 24/02/2025.
I titoli culturali, come lauree, master e certificazioni linguistiche, sono valutati con punteggi differenziati e contribuiscono a incrementare la graduatoria, riconoscendo il valore delle qualifiche e della formazione avanzata.
Il punteggio massimo per gli anni di servizio di insegnamento varia in base alla classe di concorso e alle normative vigenti, ma tipicamente ogni anno di servizio specifico può valere fino a 2 punti.
Sì, i titoli culturali come lauree, master e certificazioni linguistiche possono attribuire punteggi rilevanti, migliorando notevolmente la posizione in graduatoria.
Gli anni di servizio vengono valutati con un sistema proporzionale e convertiti in punti secondo quanto stabilito dall'Allegato B del DM n. 156/2025, generalmente con 2 punti per anno di servizio specifico.
I criteri principali includono la valutazione degli anni di servizio di insegnamento e dei titoli culturali posseduti, con punteggi attribuiti in modo trasparente e oggettivo secondo le normative vigenti.
Il percorso da 60 CFU è riservato a laureati che possiedono almeno 180 CFU e sono iscritti a corsi di laurea idonei, mentre il percorso da 30 CFU è rivolto a partecipanti a concorsi, docenti con almeno tre anni di servizio, o vincitori di concorso.
La normativa riconosce gli anni di servizio pregressi convertendoli in punteggio secondo le tabelle stabilite, valorizzando così l’esperienza professionale maturata nel tempo.