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Sciopero generale del 28 novembre: protesta unitaria dei sindacati di base contro la legge di bilancio e per il rilancio dei servizi pubblici

Sciopero generale 28 novembre: manifestanti SAG-AFTRA in protesta contro le politiche economiche e per i servizi pubblici essenziali.

Contesto e obiettivi della mobilitazione sindacale

Il prossimo 28 novembre, i sindacati di base come COBAS, ADL, Clap e Sial hanno annunciato uno sciopero generale che interesserà sia il settore pubblico che quello privato. Questa mobilitazione vuole sottolineare la necessità di riforme profonde nelle politiche economiche, sociali e nei servizi pubblici, chiedendo un cambiamento radicale nel rapporto tra Stato e cittadini.

Richieste principali dei sindacati promotori

I sindacati richiedono:

  • Investimenti significativi in settori strategici quali Sanità, Scuola, Università, Trasporti e assistenza sociale.
  • Riduzione delle spese militari per dare priorità a diritti e servizi fondamentali per la cittadinanza.
  • Stabilizzazione di tutti i lavoratori precari nelle Pubbliche Amministrazioni, inclusi quelli impiegati tramite appalti esterni.

Richieste su salari, pensioni e contratti collettivi

Tra le rivendicazioni principali si trovano:

  1. Rinnovo dei contratti pubblici e privati con aumenti salariali che recuperino il valore dell'inflazione reale.
  2. Adeguamento delle pensioni e abolizione della legge Fornero (Legge n. 92/2012) che ha modificato l’accesso alle prestazioni pensionistiche.
  3. Riduzione generale dell’orario di lavoro.
  4. Introduzione di un salario minimo stabilito per legge.
  5. Maggiore tutela contrattuale e interventi a sostegno della parità di genere.

Diritti civili, impegno internazionale e solidarietà

I sindacati collegano questa mobilitazione anche a rivendicazioni di carattere civile e internazionale, quali:

  • Libertà di movimento e diritti di cittadinanza universali.
  • Solidarietà alla cause palestinesi, con la richiesta di interrompere i rapporti economici e militari con lo Stato di Israele.

Opposizione alle misure della legge di bilancio e alle segmentazioni regionali

Lo sciopero si oppone fermamente a:

  • Le disposizioni della legge di bilancio considerate penalizzanti per i settori sociali più fragili.
  • La privatizzazione dei servizi pubblici essenziali.
  • All’economia di guerra che sottrae risorse fondamentali al welfare e ai servizi pubblici.

I sindacati avanzano proposte concrete come:

  • La ripubblicizzazione di sanità, istruzione, trasporto pubblico e gestione ambientale.
  • Il contrasto alla politica di appalti e subappalti, che aumentano precarietà e insicurezza lavorativa.

Provvedimenti controversi e manifestazioni territoriali

Il documento unitario esprime una forte contrarietà nei confronti di:

  • Al disegno di legge Sicurezza n. 1660, percepito come uno strumento di criminalizzazione del conflitto sociale.
  • Alla autonomia differenziata, che rischia di accentuare le disuguaglianze tra diverse regioni e cittadini.

Il portavoce COBAS, Piero Bernocchi, ha annunciato che durante la giornata si terranno manifestazioni a livello provinciale e regionale. Le modalità e i dettagli delle proteste verranno comunicati nei prossimi giorni.

Cos'è lo sciopero generale del 28 novembre e quali sono i motivi della mobilitazione? +

Lo sciopero generale del 28 novembre rappresenta una protesta unitaria dei sindacati di base contro la legge di bilancio e per il rilancio dei servizi pubblici. Questa mobilitazione, avviata da organizzazioni come COBAS, ADL, Clap e Sial, mira a evidenziare la necessità di riforme profonde nelle politiche economiche e sociali, coinvolgendo sia il settore pubblico che quello privato. La giornata di protesta si propone di sottolineare l'importanza di investimenti strategici e di una revisione delle priorità nazionali per migliorare la qualità dei servizi essenziali, come sanità, istruzione e trasporti.


Quali sono le principali richieste dei sindacati promotori per il 28 novembre? +

I sindacati di base chiedono investimenti significativi in settori strategici come sanità, scuola, università, trasporti e assistenza sociale, al fine di migliorare i servizi pubblici e garantire diritti fondamentali. Inoltre, reclamano una riduzione delle spese militari per redistribuire risorse verso i servizi e i diritti sociali. Un altro obiettivo chiave riguarda la stabilizzazione di tutti i lavoratori precari nelle Pubbliche Amministrazioni, inclusi quelli impiegati tramite appalti esterni, per promuovere un'occupazione più stabile e dignitosa.


Quali sono le rivendicazioni sui salari, le pensioni e i contratti collettivi? +

Tra le principali rivendicazioni vi sono il rinnovo dei contratti pubblici e privati con aumenti salariali che recuperino il valore dell'inflazione reale, garantendo così un potere d'acquisto adeguato. Gli sindacati chiedono anche l'adeguamento delle pensioni e l'abolizione della legge Fornero, che ha modificato i criteri di accesso alle prestazioni pensionistiche. Inoltre, si propone una riduzione generale dell’orario di lavoro, l’introduzione di un salario minimo stabilito per legge e una maggiore tutela contrattuale, con interventi mirati a promuovere la parità di genere nel mondo del lavoro.


In che modo i sindacati collegano questa mobilitazione ai diritti civili e alle questioni internazionali? +

I sindacati estendono la protesta anche a rivendicazioni di carattere civile e internazionale, come la libertà di movimento e i diritti di cittadinanza universale. Inoltre, esprimono solidarietà alle cause palestinesi, chiedendo l’interruzione dei rapporti economici e militari con Israele, come gesto di sostegno ai diritti umani e ai principi di giustizia internazionale.


Quali sono le principali opposizioni del movimento sindacale alla legge di bilancio? +

Lo sciopero si oppone fermamente alle disposizioni della legge di bilancio considerate penalizzanti per i settori più fragili e alle misure di privatizzazione dei servizi pubblici essenziali. Inoltre, si oppone all’economia di guerra, che sottrae risorse fondamentali al welfare e ai servizi pubblici. La protesta mira anche a contrastare le segmentazioni regionali introdotte dall’autonomia differenziata, ritenute rischiose per l’equità sociale.


Quali proposte avanzano i sindacati per contrastare le politiche di privatizzazione? +

I sindacati propongono la ripubblicizzazione di servizi come sanità, istruzione, trasporto pubblico e gestione ambientale, per garantire un controllo pubblico e qualità dei servizi. Inoltre, chiedono di contrastare le politiche di appalti e subappalti, che aumentano precarietà e insicurezza lavorativa, promuovendo una gestione diretta e più equa di queste risorse essenziali.


Qual è il ruolo delle manifestazioni territoriali e come si svolgeranno durante lo sciopero? +

Durante lo sciopero, si prevede che si svolgano manifestazioni a livello provinciale e regionale, organizzate dai sindacati di base. Il portavoce COBAS, Piero Bernocchi, ha annunciato che le modalità e i dettagli delle proteste saranno comunicati nei prossimi giorni, con l’obiettivo di coinvolgere attivamente le comunità locali e sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi della mobilitazione.


Perché lo sciopero del 28 novembre rappresenta un momento importante di protesta sociale? +

Lo sciopero del 28 novembre si configura come un momento cruciale di resistenza sociale, unendo diverse categorie e settori per richiamare l’attenzione su questioni fondamentali come il diritto a servizi pubblici di qualità, salari dignitosi e politiche economiche giuste. In un periodo di crescente disuguaglianza e politiche di austerità, questa protesta rappresenta un’opportunità per esprimere la volontà di cambiamento e rilanciare un modello di società più equo e solidale.


Come si prevede che evolveranno le proteste e le manifestazioni nelle prossime settimane? +

Prevedendo un’ampia partecipazione, le proteste e le manifestazioni potrebbero intensificarsi, coinvolgendo diverse città e regioni grazie a un’intensa mobilitazione territoriale. I sindacati di base continueranno a coordinare le iniziative, promuovendo azioni di sensibilizzazione e pressione, con l’obiettivo di mantenere alta l’attenzione pubblica sui temi della protesta e di ottenere risultati concreti nei confronti delle politiche governative.

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