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Bocciatura di un’alunna con DSA: il Tar chiarisce che le misure compensative non impediscono giudizi negativi del Consiglio di Classe

Bocciatura scolastica: lettera F cerchiata su foglio, simbolo di valutazione negativa e difficoltà di apprendimento per studenti con DSA
Fonte immagine: Foto di cottonbro studio su Pexels

Chiave: La sentenza del TAR del Lazio conferma che le misure compensative per gli studenti con DSA non escludono la possibilità di bocciatura se gli obiettivi di apprendimento non vengono raggiunti. Questo chiarimento è rilevante per docenti, genitori e studenti interessati alla tutela del diritto allo studio, specialmente in periodi di valutazioni scolastiche e concorsi. La decisione risale al 24 novembre 2025 e si applica presso le scuole italiane.

  • Le misure compensative non modificano i criteri di valutazione
  • Il giudizio si basa su competenze e preparazione complessiva
  • Il giudice interviene solo in caso di manifesta irragionevolezza

La sentenza del TAR del Lazio: cosa stabilisce in materia di DSA e bocciature

Inoltre, il TAR del Lazio ha chiarito che le misure compensative e le misure dispensative adottate per gli studenti con DSA non devono essere considerate come strumenti che modificano o allungano i tempi di raggiungimento degli obiettivi educativi. La sentenza sostiene che l’assegnazione di strumenti compensativi, come l’uso di schede, mappe concettuali o strumenti tecnologici, è finalizzata a garantire l’equità nel processo di apprendimento e valutazione, ma non costituisce un motivo valido per la bocciatura. La decisione del Consiglio di Classe, pertanto, può continuare a basarsi sui risultati ottenuti dalal studentessa, anche considerando le difficoltà derivanti dal DSA, purché siano state adeguatamente considerate le misure di supporto fornite attraverso il PDP.

Il pronunciamento del TAR chiarisce che l’applicazione delle misure compensative non può essere interpretata come un elemento che giustifica un giudizio di non ammissione o bocciatura, poiché il loro scopo è quello di permettere allo studente di raggiungere gli obiettivi minimi di apprendimento. Di conseguenza, la bocciatura di un’alunna con DSA, che sia stata supportata da un adeguato Piano Didattico Personalizzato, può essere legittimamente pronunciata solo sulla base di esiti di valutazione che considera il contesto e le difficoltà specifiche, e non sulla base dell’assenza di strumenti compensativi o di una presunta incompatibilità tra DSA e risultati scolastici.

Come funziona il Piano Didattico Personalizzato

Il Piano Didattico Personalizzato (PDP) rappresenta un elemento fondamentale nel percorso di supporto agli studenti con DSA, in quanto dettagliatamente definisce le strategie personalizzate adottate per favorire il loro processo di apprendimento. Quando si verifica una bocciatura alunna con DSA, il Tar ha chiarito con decisioni recenti che l’adozione di misure compensative e strumenti dispensativi non attribuisce automaticamente un giudizio positivo o un’attenuante decisiva per evitare un giudizio di non ammissione. Essi sono strumenti a supporto della didattica, volti a garantire pari opportunità di partecipazione e apprendimento, ma non sostituiscono i criteri di valutazione stabiliti dal programma didattico. Il funzionamento del PDP si basa sulla collaborazione tra il docente, la famiglia e l’alunna, con l’obiettivo di individuare le modalità più efficaci per affrontare le difficoltà. Le misure implementate devono comunque rispettare i requisiti minimi di competenza richiesti, e il loro utilizzo non può essere un criterio di giudizio negativo, perché l’esame delle competenze avviene nel rispetto delle capacità effettivamente raggiunte. La trasparenza e la chiarezza delle modalità di valutazione, così come la corretta applicazione delle misure compensative, sono fondamentali per tutela dell’alunna con DSA e per garantire che il processo di valutazione sia giusto e conforme alle normative vigenti.

Il ruolo del Consiglio di Classe

Il Consiglio di Classe valuta le prestazioni complessive degli studenti, considerando anche l’utilizzo delle misure compensative. La sentenza afferma che la bocciatura non deriva automaticamente dall’applicazione di strumenti compensativi, ma si fonda sulla valutazione delle capacità e della preparazione effettiva. Pertanto, il mancato superamento degli esami può comportare il giudizio di non promozione.

Il distinguo tra DSA e disabilità intellettiva

Il Tribunale ha sottolineato che i DSA sono disturbi del neurosviluppo, come la dislessia o la disgrafia, e non patologie o disabilità intellettive. Nonostante le difficoltà che comportano, il PDP mira ad offrire strumenti per superare le barriere nella didattica, senza modificare gli obiettivi di apprendimento. Un DSA, dunque, non giustifica automaticamente la promozione senza il raggiungimento delle competenze richieste.

Perché tale distinzione è importante

Comprendere questa differenza aiuta docenti e famiglie a valutare correttamente le capacità dello studente e a rispettare le norme di valutazione, senza eccessivi automatismi promozionali.

Limiti dell’intervento del giudice sulla valutazione scolastica

Secondo la consolidata giurisprudenza, le decisioni di promozione o bocciatura sono di competenza esclusiva del personale docente e collegiale. Il giudice amministrativo può intervenire esclusivamente in casi di manifesta irragionevolezza, illogicità o motivazioni carenti. La sentenza ribadisce che il Tribunale non può sovvertire giudizi tecnici basati sulla valutazione delle competenze e delle capacità di apprendimento.

Quando interviene il giudice

Nel caso di una bocciatura di un’alunna con DSA, il giudice può intervenire solo in presenza di gravi irregolarità o violazioni di diritto che abbiano compromesso il corretto svolgimento della procedura di valutazione. Tuttavia, secondo quanto chiarito dal Tar, le misure compensative e gli strumenti di supporto previsti per gli studenti con DSA non costituiscono un vincolo che impedisce al Consiglio di Classe di adottare un giudizio negativo. In altre parole, l’attuazione di strategie di differenziazione e di inclusione non devono essere interpretate come un ostacolo alla valutazione oggettiva delle capacità e delle competenze dell’alunna. La discrezionalità educativa, infatti, rimane un elemento core nella formazione delle decisioni, e il ruolo del giudice si limita a verificare che non siano state violate le norme fondamentali o che non si siano verificati abusi di potere. Pertanto, le decisioni di bocciatura, anche per studenti con DSA, sono ammissibili se supportate da un’analisi complessiva e corretta delle competenze acquisite, nel rispetto delle strategie di inclusione adottate dalla scuola.

Il ruolo delle misure compensative e dispensative

Le misure adottate devono essere applicate con flessibilità e adeguate alle esigenze dello studente, come ad esempio aumenti di voti o prove alternative. Tuttavia, tali strumenti non garantiscono automaticamente la promozione se la preparazione complessiva non è raggiunta.

Considerazioni finali: la normativa e la discrezionalità del personale docente

In conclusione, la bocciatura di uno studente con DSA si basa sull’analisi delle competenze reali e sulla capacità di raggiungere gli obiettivi previsti. La normativa riconosce che le valutazioni sono nelle mani degli insegnanti, che devono agire senza irragionevolezza o discriminazioni. La presenza di misure compensative e dispensative è un supporto, ma non un automatismo di promozione.

Implicazioni pratiche per scuole e famiglie

Le parti devono condividere un percorso di collaborazione, rispettando le normative e comprendendo che la valutazione delle competenze resta prioritaria rispetto all’applicazione degli strumenti di supporto.

Perché è importante conoscere questa sentenza

Il chiarimento del Tar aiuta a evitare che le misure compensative siano interpretate come una garanzia di promozione automatica, sottolineando l’importanza del rispetto delle procedure e delle valutazioni oggettive.

FAQs
Bocciatura di un’alunna con DSA: il Tar chiarisce che le misure compensative non impediscono giudizi negativi del Consiglio di Classe

La bocciatura di uno studente con DSA è possibile nonostante le misure compensative? +

Sì, la sentenza del TAR del Lazio del 24/11/2025 chiarisce che le misure compensative non impediscono il giudizio negativo del Consiglio di Classe se gli obiettivi non sono raggiunti.

Le misure compensative modificano i criteri di valutazione degli studenti con DSA? +

No, le misure compensative non modificano i criteri di valutazione, che si basano su competenze e preparazione complessiva dello studente.

Può un’offerta di strumenti compensativi portare automaticamente alla promozione? +

No, gli strumenti compensativi aiutano nel processo di apprendimento, ma la promozione dipendedal raggiungimento degli obiettivi di competenza e preparazione, non dall’uso degli strumenti.

Come viene valutata un’alunna con DSA che ha un Piano Didattico Personalizzato (PDP)? +

La valutazione si basa sulle competenze effettivamente raggiunte dall’alunna, considerando le strategie e le misure previste dal PDP, senza che queste costituiscano un elemento automatico di promozione o bocciatura.

Il Consiglio di Classe può bocciare uno studente con DSA supportato da strumenti compensativi? +

Sì, la bocciatura può essere legittima se sulla base di una valutazione complessiva delle capacità e del rispetto degli obiettivi, anche considerando le difficoltà del DSA, senza che l’uso di strumenti compensativi sia motivo di automatico superamento.

Qual è il ruolo del giudice nel processo di valutazione di uno studente con DSA? +

Il giudice può intervenire solo in casi di manifesta irragionevolezza o violazione di procedure, ma non può sovvertire le valutazioni tecniche basate sulle capacità effettive dello studente.

Le misure dispensative e compensative sono strumenti che garantiscono automaticamente la promozione? +

No, esse sono strumenti a supporto, ma non garantiscono la promozione se gli obiettivi di competenza non sono raggiunti.

Perché è importante distinguere tra DSA e disabilità intellettiva nelle valutazioni scolastiche? +

Perché i DSA sono disturbi specifici e non patologie o disabilità intellettive, e il PDP mira a superare le barriere senza modificare gli obiettivi di apprendimento.

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