CHI: Una studentessa del quarto anno di un liceo classico in Calabria. COSA: Ha scritto una lettera di sfogo riguardo alle difficoltà del sistema scolastico. QUANDO: La lettera è stata pubblicata recentemente, nel 2023. DOVE: Pubblicamente divulgata dal “Corriere della Sera”. PERCHÉ: Per evidenziare la necessità di un cambiamento in una scuola più umana e meno impattata dalla pressione dei voti e delle verifiche.
Il senso profondo del messaggio: una critica indispensabile al sistema educativo
La studentessa sottolinea che l'obiettivo non è mai stato quello di abbandonare la passione per lo studio, ma di denunciare le conseguenze di un sistema che interpreta l’apprendimento come una semplice successione di voti e numeri. In questa prospettiva, gli studenti vengono spesso visti come dati numerici, piuttosto che come individui con bisogni, emozioni e capacità diverse. La lettera-sfogo evidenzia come questa logica possa portare a una perdita di motivazione, a un senso di frustrazione e a una diminuzione dell’autostima tra i giovani, creando un ambiente scoraggiante e poco propenso all’apprendimento autentico. La critica si estende anche alle pratiche di valutazione, che tendono a privilegiare la memorizzazione e la preparazione per gli esami, piuttosto che lo sviluppo di competenze critiche e creative. La studentessa invita quindi a ripensare il ruolo della scuola, promuovendo un sistema che valorizzi il percorso individuale di ogni studente, che ascolti e sostiene le sue esigenze, e che riconosca che il successo non può essere ridotto ad un singolo voto, ma deve essere misurato anche in termini di crescita personale e sociale.
Le ragioni dell’insoddisfazione: tra verifica e pressione
Inoltre, molte studentesse e studenti si sentono costantemente sottoposti a una competitività esasperata, che alimenta un senso di insoddisfazione e di inadeguatezza. La pressione di ottenere risultati elevati e di raggiungere standard spesso irraggiungibili può portare a un senso di fallimento anche nei momenti di progresso reale. La lettera-sfogo di “Sono più di un voto” evidenzia come questa dinamica possa influire negativamente sulla motivazione e sul benessere mentale, contribuendo a un clima di ansia e incertezza. Le verifiche frequenti e i criteri di valutazione spesso rigidi e poco flessibili rischiano di trasformare l’esperienza scolastica in una competizione continua, invece che in un percorso di crescita e scoperta. È importante riconoscere che l’apprendimento dovrebbe essere un processo di sviluppo personale, che include anche errori e ambizioni, e non solo un insieme di numeri da conquistare. La lettera vuole essere un richiamo a un modello educativo più umano e meno concentrato esclusivamente sui risultati, che valorizzi la pluralità delle capacità e il piacere di conoscere, affinché gli studenti possano sentirsi protagonisti del proprio percorso, non semplici numeri su una scheda di valutazione.
Le conseguenze sull’abbandono scolastico
Le conseguenze dell’abbandono scolastico vanno ben oltre il singolo percorso di studi interrotto. Quando i giovani decidono di lasciare precocemente la scuola, rischiano di trovarsi in una condizione di svantaggio nel mondo del lavoro, dove molte posizioni richiedono almeno un diploma. Tale situazione può contribuire a un aumento della povertà e dell’esclusione sociale, creando un ciclo difficile da rompere. La lettera-sfogo di una studentessa, con il suo messaggio “Sono più di un voto”, mette in luce come l’abbandono non sia semplicemente una scelta individuale, ma il risultato di un sistema che spesso non riesce a rispondere alle esigenze emotive e personali dei ragazzi. La mancanza di supporto adeguato, così come un ambiente scolastico poco inclusivo, può amplificare il senso di isolamento e di fallimento. L’abbandono precoce influisce anche sulla salute mentale dei giovani, aumentando il rischio di disagio, depressione e bassa autostima. Per questo, è fondamentale promuovere un’educazione più flessibile ed empatica, capace di valorizzare le diversità e di accompagnare gli studenti lungo il loro percorso di crescita, considerando che ogni ragazzo ha bisogni e potenzialità uniche che meritano di essere riconosciute e sostenute.
Perché è necessario ripensare la valutazione
Inoltre, molte esperienze e competenze che gli studenti acquisiscono nel corso del percorso scolastico non possono essere adeguatamente rappresentate da un semplice voto numerico. La lettera-sfogo di una studentessa, intitolata “Sono più di un voto”, mette in luce come il sistema di valutazione attuale spesso riduca il valore dell’impegno, della creatività e della crescita personale a un mero numero. È fondamentale creare un sistema di valutazione più completo, che tenga conto anche delle soft skills, della partecipazione attiva, e delle capacità di collaborazione, per offrire un’immagine più fedele del potenziale di ogni studente. Solo così si può promuovere un ambiente scolastico realmente inclusivo e che valorizzi le peculiarità di ciascuno.
Il ruolo di insegnanti e famiglie nel cambiamento
Per favorire un reale miglioramento, insegnanti e famiglie devono lavorare insieme per creare un ambiente scolastico più attento alle emozioni e alle esigenze degli adolescenti. Promuovere l’ascolto, la comprensione e l’empatia può contribuire a ridurre il senso di alienazione e a restituire il piacere di imparare, restituendo alla scuola il suo ruolo di centro di crescita umana.
Un appello per una scuola più umana
La studentessa conclude con un forte appello a riconsiderare il ruolo dell’educazione. Non si tratta solo di accumulare conoscenze, ma di formare persone integrali, capaci di vivere il proprio percorso di studi con entusiasmo e rispetto per se stessi e per gli altri. L’obiettivo è una scuola che ascolti le voci degli studenti e che li supporti nel superare le sfide emotive e didattiche.
Come può cambiare la scuola?
Un cambiamento reale richiede riforme strutturali e un approccio più umano alla valutazione. Favorire un dialogo autentico tra studenti e insegnanti e mettere al centro il benessere emotivo sono passi fondamentali verso un sistema scolastico più inclusivo e motivante.
Quali misure adottare?
Si potrebbe pensare a metodologie di valutazione più flessibili, programmi scolastici meno gravosi e un forte investimento nel sostegno psicologico. La chiave è creare un ambiente in cui gli studenti si sentano rispettati e valorizzati come persone, non solo come voti.
Perché ascoltare le voci dei giovani?
- Per favorire un sistema scolastico più efficace e al passo con i tempi.
- Per riconoscere le reali esigenze di chi viva quotidianamente il percorso di studi.
- Per costruire un’educazione più umana e rispettosa dei valori dell’individualità.
La lettera come esempio di cambiamento possibile
La testimonianza della studentessa rappresenta un esempio che può ispirare politiche scolastiche più attente e sensibili. Solo ascoltando davvero le esigenze degli studenti si può sperare di creare un futuro scolastico più giusto e umano, in cui **“Sono più di un voto”** non rimanga solo una frase, ma un principio guida.
FAQs
“Sono più di un voto”: la lettera aperta di una studentessa calabrese
Per denunciare le criticità del sistema scolastico e promuovere un modello più umano e inclusivo, valorizzando l'individualità degli studenti.
Il bisogno di cambiare il sistema di valutazione e approccio scolastico, mettendo al centro la crescita personale e il benessere degli studenti.
Può portare a frustrazione, ansia e a una diminuzione dell'autostima, trasformando l'apprendimento in una competizione continua piuttosto che in un percorso di crescita.
Può portare a svantaggi nel mondo del lavoro, esclusione sociale, problemi di salute mentale e un ciclo difficile da interrompere.
Per valorizzare le competenze trasversali, la partecipazione e la crescita personale, andando oltre il semplice voto numerico.
Deve essere di ascolto, comprensione e supporto, creando un ambiente più empatico e meno competitivo.
Valorizzando i bisogni emotivi e individuali degli studenti, promuovendo la partecipazione e il rispetto delle diversità.
L'importanza di ascoltare gli studenti e di riformare il sistema affinché l'apprendimento sia più significativo e meno stressante.
Per capire le reali esigenze, ridurre stress e ansia, e costruire un ambiente più inclusivo e motivante.