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Solo un quarto degli universitari in Europa sceglie le discipline STEM: sfide e disparità di genere secondo il rapporto Deloitte

Biblioteca universitaria con scaffali pieni di libri: metafora della conoscenza e delle opportunità STEM per gli studenti europei
Fonte immagine: Foto di Michael D Beckwith su Pexels

Il rapporto Deloitte evidenzia come solo il 25% degli studenti universitari europei si orienti verso le discipline STEM, con aziende in difficoltà nel reperire profili qualificati e un divario di genere persistente. Questa situazione richiede interventi concreti da parte delle istituzioni e del mercato del lavoro, per favorire l’inclusione e rispondere alle esigenze di innovazione europea.

  • Solo il 26,5% degli studenti si iscrive a corsi STEM
  • Disparità di genere significativa nelle scelte accademiche e professionali
  • Carente collaborazione tra università e aziende
  • Necessità di politiche pubbliche e culturali per favorire l’inclusione
Secchezza delle scadenze e dettagli sui bandi

Destinatari: studenti, università, aziende, enti pubblici

Modalità: bandi pubblici e programmi di formazione europei

Link: https://orizzonteinsegnanti.it/bandi-europei-science

Analisi dello studio Deloitte: il panorama europeo delle discipline STEM

Questo divario di genere rappresenta una delle principali sfide evidenziate dallo studio Deloitte, che sottolinea come la partecipazione femminile nelle discipline STEM sia ancora molto sottotaria rispetto a quella maschile, con percentuali che non superano il 20% in molte aree. Tali disparità contribuiscono a mantenere elevati i divari di competenze e di opportunità sul mercato del lavoro, alimentando il bisogno di politiche più efficaci di incentivazione e inclusione. Lo studio evidenzia inoltre come le aziende europee affrontino difficoltà crescenti nel reperire competenze specializzate, specialmente in settori come l'intelligenza artificiale, la cybersecurity e i big data, che sono fondamentali per sostenere la trasformazione digitale. Questa carenza di talenti si traduce in un rallentamento dell'innovazione e in una maggiore competizione tra le imprese per attrarre figure qualificata, spesso concentrandosi su campagne di reclutamento di professionisti già formati, piuttosto che investire nel potenziamento del capitale umano interno. La bassa affluenza di studenti nelle STEM comporta anche un impatto negativo sulla competitività complessiva dell'Europa, che rischia di perdere terreno rispetto ad altri contesti globali più vocati alla tecnologia e all'innovazione. Per questo motivo, lo studio Deloitte sostiene la necessità di implementare strategie educative e di politica del lavoro volte a rendere le discipline STEM più attrattive, accessibili e inclusive, favorendo la partecipazione di tutte le tipologie di studenti e riducendo i divari di genere, per rispondere efficacemente alle esigenze di una società sempre più digitale e interconnessa.

La distribuzione degli studenti nelle aree STEM

La distribuzione degli studenti nelle aree STEM rivela un quadro ancora squilibrato e caratterizzato da sfide significative. Solo un universitario su quattro in Europa sceglie di intraprendere studi in discipline STEM, come evidenziato dallo studio Deloitte presentato al Parlamento Europeo. Questa scarsissima partecipazione rischia di avere ripercussioni negative sulla capacità delle aziende di innovare e di affrontare le esigenze del mercato del lavoro del futuro, aggravando un divario tra domanda e offerta di competenze specializzate. Le preferenze degli studenti sono spesso condizionate da stereotipi di genere e percezioni di difficoltà, che ostacolano una partecipazione più globale e diversificata in questi settori. Inoltre, le aziende in difficoltà incontrano maggiori ostacoli nel trovare professionalità qualificate, contribuendo a un circolo vizioso di scarsità di talenti e stagnazione economica. La scarsa attrattività delle discipline STEM, combinata con questa distribuzione non equilibrata, rende evidente la necessità di strategie di educazione e sensibilizzazione volte a promuovere una maggiore partecipazione di studenti di ogni genere e background, per favorire uno sviluppo sostenibile e innovativo in Europa.

Le disparità di genere e le barriere culturali

Le disparità di genere nel campo delle discipline STEM rappresentano una sfida complessa e radicata nelle strutture culturali e sociali europee. Nonostante le donne costituiscano oltre la metà della popolazione studentesca, la loro presenza nei percorsi STEM è significativamente inferiore rispetto a quella degli uomini. L'ultimo studio Deloitte, presentato al Parlamento dell'Unione Europea, evidenzia come solo un universitario su quattro in Europa scelga queste discipline, indicando che spesso le aziende del settore si trovano a fronteggiare un divario di genere persistente che limita le competenze e l'innovazione. Questa situazione crea un circolo vizioso: le barriere culturali e gli stereotipi di genere scoraggiano l'interesse delle giovani verso le STEM fin dalla giovane età, riducendo le candidate disponibili e contribuendo alla mancanza di rappresentanza femminile nei ruoli tecnici e di leadership. Le verifiche di discriminazione sul campo sono frequenti: molte donne STEM riferiscono di aver assistito o subito episodi di bias e pregiudizi, che spesso influenzano le loro carriere e la loro motivazione a perseverare. Per contrastare queste disparità, è necessario implementare programmi di sensibilizzazione che sfidino gli stereotipi di genere, strumenti educativi finalizzati a promuovere l'inclusione e politiche aziendali orientate alla parità di opportunità. Solo attraverso uno sforzo congiunto si potrà creare un ambiente più equo e favorevole alla crescita delle competenze di tutte le studentesse, contribuendo a ridurre il divario di genere nel settore STEM e migliorando così la competitività e l'innovazione in Europa.

Secchezza delle scadenze e dettagli sui bandi

Secchezza delle scadenze e dettagli sui bandi

Uno dei principali ostacoli per incentivare l'interesse verso le discipline STEM in Europa è rappresentato dalla scarsità di opportunità e di scadenze chiare e accessibili, che spesso scoraggiano studenti e istituzioni dall'impegnarsi in progetti di formazione e ricerca. Secondo uno studio Deloitte presentato al Parlamento Europeo, solo un universitario su quattro sceglie di specializzarsi in aree STEM, evidenziando la necessità di interventi mirati. Per affrontare questa situazione, esistono numerosi bandi pubblici e programmi di formazione europei pensati per supportare studenti, università e aziende in difficoltà, oltre a promuovere l'inclusione di genere e superare il divario persistente. Questi strumenti offrono risorse finanziarie e formative strategiche, ma spesso le scadenze sono strette e la divulgazione delle opportunità non è sufficientemente efficiente, contribuendo alla percezione di una "secchezza" delle occasioni disponibili e rendendo difficile pianificare a lungo termine. È fondamentale che le istituzioni e gli enti pubblici migliorino la comunicazione e semplifichino i processi di partecipazione ai bandi, garantendo così un maggiore coinvolgimento e una più ampia partecipazione alle iniziative europee nel settore STEM.

Perché le disparità di genere sono un problema

Le disparità presenti nei percorsi STEM riducono il potenziale innovativo dell’Europa, compromettendo la competitività del continente. Promuovere l’equilibrio di genere e intervenire sulle barriere culturali è fondamentale per creare un tessuto industriale più equo e competitivo.

Le richieste delle imprese e le azioni prioritarie

Il rapporto sottolinea come le aziende oggi incontrino grande difficoltà nel trovare competenze STEM adeguate. Settori come quello ingegneristico e tecnologico sono particolarmente colpiti, con più del 55-63% di imprese che lamentano problemi nel reclutamento di professionisti qualificati. La competizione internazionale aumenta la pressione, evidenziando l’urgenza di nuove politiche pubbliche e di un rafforzamento della collaborazione tra università e mercato.

Le strategie suggerite

Gli imprenditori chiedono politiche europee volte a migliorare l’offerta formativa, incentivare le STEM fin dalla scuola primaria, e sviluppare programmi di formazione continua. È inoltre essenziale creare connessioni più strette tra università e imprese per rispondere alle esigenze del mercato e sviluppare competenze più pratiche e innovative.

Politiche pubbliche e formazione

Per contrastare il divario tra domanda e offerta di competenze STEM, le politiche devono puntare a ridurre le disuguaglianze di accesso e a incentivare il coinvolgimento delle donne e delle minoranze. Investimenti in programmi di orientamento precoce e mentorship sono strumenti fondamentali per cambiare le percezioni culturali e nelle scelte di carriera.

Come ridurre gli stereotipi e favorire l’inclusione

Le azioni più efficaci includono campagne di sensibilizzazione, formazione di insegnanti e role model femminili, e programmi educativi che abbiano come obiettivo l’eliminazione di pregiudizi di genere. La collaborazione tra istituzioni europee e realtà locali è cruciale per creare un cambio culturale duraturo.

L’impatto sulla competitività dell’Europa

La carenza di professionisti STEM compromette la capacità dell’Europa di innovare e mantenere una posizione di leadership globale. Interventi strutturali sono imprescindibili per colmare questa lacuna, rendendo il settore più inclusivo e competitivo.

FAQs
Solo un quarto degli universitari in Europa sceglie le discipline STEM: sfide e disparità di genere secondo il rapporto Deloitte

Qual è la percentuale di studenti universitari in Europa che sceglie le discipline STEM secondo il rapporto Deloitte? +

Solo il 25% degli studenti universitari in Europa sceglie di specializzarsi nelle discipline STEM, come evidenziato dal rapporto Deloitte.

Perché le disparità di genere nel settore STEM rappresentano una sfida? +

Le disparità di genere limitano la partecipazione femminile nelle STEM, riducendo l'innovazione e mantenendo elevati i divari di competenze nel mercato del lavoro europeo.

Quali sono le principali barriere culturali che ostacolano la partecipazione femminile nelle STEM? +

Stereotipi di genere, pregiudizi e scarsa rappresentanza femminile creano barriere culturali che scoraggiano le giovani donne a intraprendere percorsi STEM.

Quali sono le conseguenze del basso coinvolgimento delle donne nelle discipline STEM per l'Europa? +

Il basso coinvolgimento femminile limita le competenze disponibili, rallenta l'innovazione e aumenta il divario di competenze nel mercato del lavoro europeo.

Qual è l'impatto della scarsità di talenti STEM secondo lo studio Deloitte? +

La scarsità di talenti STEM ostacola l'innovazione, rende più difficile per le aziende competere globalmente e rallenta la trasformazione digitale europea.

Quali strategie possono rendere le discipline STEM più attrattive per gli studenti? +

Incentivare le STEM fin dalla scuola primaria, promuovere campagne di sensibilizzazione e sviluppare programmi di formazione continua sono strategie efficaci.

Come possono le politiche pubbliche contribuire a ridurre il divario di genere nelle STEM? +

Investimenti in orientamento precoce, mentorship e programmi di sensibilizzazione possono incentivare la partecipazione delle donne e delle minoranze nel settore STEM.

Perché è importante migliorare la collaborazione tra università e aziende? +

Migliorare la collaborazione favorisce lo sviluppo di competenze pratiche, risponde meglio alle esigenze del mercato e stimola l’innovazione.

Qual è l'obiettivo principale degli interventi per incentivare le STEM in Europa? +

L’obiettivo è rendere le discipline STEM più accessibili, inclusive e attrattive, riducendo il divario di genere e colmando la carenza di competenze specializzate.

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