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Studente bocciato per 5 in condotta: come la famiglia ha ottenuto il ricorso al TAR vincente

Madre e figlia festeggiano il diploma: un supporto familiare cruciale anche in caso di bocciatura e ricorso al TAR vincente.

Il caso e l’esito del ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR)

Una famiglia ha presentato ricorso al TAR dell’Emilia Romagna contro la decisione della scuola di bocciare uno studente a causa di un voto di condotta insufficiente (5/10). La sentenza del 8 aprile 2025 (n. 00139/2025) ha riconosciuto che l’istituto scolastico non aveva adeguatamente valutato le cause comportamentali dello studente prima di decidere sulla bocciatura.

Chiarezza sulla normativa vigente

La decisione si basa sulla Legge 30 ottobre 2008, n. 169, che disciplina la valutazione del comportamento degli studenti. L’articolo 4 stabilisce che:

  • Una votazione sulla condotta inferiore a 6 decimi può influire sulla promozione e sull’ammissione agli esami finali.
  • La valutazione della condotta deve essere motivata ed equa, considerando le eventuali criticità emotive o comportamentali.

Difficoltà emotive e omissioni della scuola

Lo studente coinvolto manifestava difficoltà di regolazione emozionale e comportamentale, supportata anche da consulenze neuropsichiatriche. Tuttavia, la scuola non ha attivato tutte le attività di supporto previste per studenti in difficoltà, come i piani di intervento personalizzati, venendo meno ai proprio obblighi di inclusione e sostegno.

Ruolo dei docenti e gestione della condotta

In base al Decreto Ministeriale n. 5/2009, la valutazione della condotta deve essere correttamente motivata e verbalizzata. La sentenza evidenzia che:

  • Il comportamento dello studente non derivava da una volontà di trasgressione, ma da disagi neuropsicologici, riconosciuti dai docenti.
  • La scuola avrebbe dovuto predisporre strumenti di supporto quali i piani didattici personalizzati, invece di ricorrere a misure esclusivamente punitive.

Violazione dei principi di equità e trasparenza

La mancata attivazione di misure di supporto va contro il d.P.R. 24 giugno 1998, n. 249 (“Statuto delle studentesse e degli studenti”), che sancisce l’imparzialità e la trasparenza nelle decisioni scolastiche, oltre a garantire il diritto all’inclusione degli studenti con bisogni speciali.

La decisione del TAR evidenzia come, senza un percorso di sostegno adeguato, vanno evitate esclusioni che si basano unicamente su valutazioni di condotta superficiali o non contestualizzate.

Implicazioni pratiche e garanzie per gli studenti

Il Tribunale ha sottolineato che:

  1. Le valutazioni sulla condotta devono essere accompagnate da un processo istruttorio completo.
  2. In presenza di certificazioni di difficoltà, la scuola ha l’obbligo di attivare procedure di accompagnamento e interventi personalizzati.
  3. La decisione di bocciare uno studente con problematiche riconosciute deve coinvolgere famiglie e servizi sanitari, garantendo l’inclusione.

Conseguenze della sentenza e lezioni per il sistema scolastico

Il TAR ha condannato l’istituto scolastico al pagamento delle spese legali e ha annullato il provvedimento di bocciatura, riaffermando il principio fondamentale che

l’inclusione e la corretta valutazione delle difficoltà psicologiche devono essere prioritarie nelle decisioni scolastiche. Questa vicenda serve da esempio per evidenziare come le norme sulla gestione delle condotte problematiche degli studenti devono essere applicate in modo attento e rispettoso delle vulnerabilità.

FAQs
Studente bocciato per 5 in condotta: come la famiglia ha ottenuto il ricorso al TAR vincente

1. Quali sono stati i motivi principali per cui la famiglia ha deciso di ricorrere al TAR riguardo alla bocciatura per 5 in condotta? +

La famiglia ha deciso di presentare ricorso al TAR evidenziando che la scuola non aveva valutato adeguatamente le difficoltà emotive e comportamentali dello studente, né aveva attivato le attività di supporto necessarie, violando così i principi di inclusione e di valutazione equa stabiliti dalla normativa vigente.


2. Come hanno motivato i giudici del TAR la loro decisione di annullare la bocciatura? +

I giudici hanno riconosciuto che lo studente manifestava difficoltà emotive, non adeguatamente supportato dalla scuola, e che questa aveva omesso di attivare strumenti di sostegno come interventi personalizzati, violando così le normative sulla valutazione e l’inclusione degli studenti con bisogni speciali.


3. Qual è la normativa di riferimento che disciplina la valutazione del comportamento degli studenti? +

La normativa principale è la Legge 30 ottobre 2008, n. 169, che stabilisce che la valutazione della condotta deve essere motivata, equa e possibilmente collegata alle eventuali criticità emotive o comportamentali dello studente.


4. Che implicazioni ha la decisione del TAR per gli studenti che affrontano difficoltà emotive? +

La sentenza sottolinea l'importanza di attivare supporti e interventi personalizzati per studenti con difficoltà emotive, affinché le decisioni disciplinari o di valutazione siano adeguatamente contestualizzate e rispettose delle vulnerabilità individuali.


5. In che modo la scuola dovrebbe gestire studenti con disagi neuropsicologici secondo le normative? +

Le scuole devono predisporre piani didattici personalizzati e attivare tutte le attività di supporto previste dalle normative, come i progetti di inclusione e gli interventi di accompagnamento, al fine di garantire un percorso educativo equo e rispettoso delle esigenze di ogni studente.


6. Qual è il ruolo dei docenti nel garantire una valutazione giusta delle condotte problematiche? +

I docenti devono motivare e verbalizzare correttamente le valutazioni sulla condotta, considerando le cause di disagio e coinvolgendo eventuali specialisti o servizi di supporto, affinché le decisioni siano rispettose delle condizioni emotive dei studenti.


7. Che principi vengono violati se la scuola non attiva misure di supporto per studenti in difficoltà? +

Vengono violati i principi di equità, trasparenza e inclusione sanciti dal d.P.R. 24 giugno 1998, n. 249, che garantiscono il diritto di ogni studente a un percorso scolastico rispettoso delle proprie condizioni e vulnerabilità.


8. Quali sono le conseguenze pratiche di questa sentenza per le scuole italiane? +

Le scuole devono rivedere le proprie procedure di valutazione e supporto, attivando misure di inclusione più efficaci, e garantendo che le decisioni disciplinari siano sempre accompagnate da una valutazione approfondita e svolta nel rispetto delle normative sulla tutela degli studenti con bisogni speciali.


9. Come può una famiglia utilizzare questa sentenza come precedente in altre situazioni? +

Le famiglie possono citare questa sentenza come esempio di come il rispetto delle normative e un monitoraggio attento delle condizioni emotive degli studenti siano fondamentali per evitare decisioni ingiuste e per promuovere un sistema scolastico più equo e inclusivo.


10. Quali insegnamenti si possono trarre da questa vicenda per il sistema scolastico italiano? +

Da questa vicenda si evidenzia l’importanza di adoperarsi, nel rispetto delle normative, per garantire a tutti gli studenti un percorso scolastico equo, considerando le vulnerabilità individuali. La tutela della dignità e del benessere emotivo deve sempre essere prioritaria nelle decisioni di valutazione e disciplina.

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