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Congedi parentali estesi fino ai 14 anni, ma con più controlli: cosa cambia per i genitori nel 2026 — approfondimento e guida

Nonna e nipote guardano lo smartphone insieme: congedi parentali estesi e controlli per genitori nel 2026, guida e approfondimento
Fonte immagine: Foto di Andrea Piacquadio su Pexels

Dal 2026, le normative sui congedi parentali subiranno importanti modifiche grazie alla legge di Bilancio, che estenderà l'età dei figli fino ai 14 anni e rafforzerà i controlli. Queste novità interesseranno genitori, lavoratori del settore pubblico e privato, e le amministrazioni scolastiche, con un impatto sulla gestione delle assenze e sulla responsabilità delle istituzioni.

  • Estensione del limite di età dei figli per richiedere il congedo fino ai 14 anni
  • Aumento dei controlli sulle richieste di permessi e congedi parentali
  • Nuove procedure per le amministrazioni pubbliche e scuole
  • Miglioramento della tracciabilità delle richieste e verifica dei requisiti
Destinatari

Genitori lavoratori, amministrazioni pubbliche, scuole e enti previdenziali

Modalità

Richieste di congedo fino ai 14 anni, con controlli rafforzati e invio mensile di dati all'INPS

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Aggiornamenti principali nel quadro normativo dei congedi parentali nel 2026

Uno degli aspetti più rilevanti delle novità normative riguarda l'estensione dei congedi parentali fino ai 14 anni di età del bambino, consentendo ai genitori di usufruire di periodi più lunghi di tutela e diritto all'assistenza. Questa modifica si traduce in una maggiore possibilità di usufruire di congedi anche nei primi anni di vita, favorendo un miglior equilibrio tra vita professionale e privata. Tuttavia, per garantire un utilizzo più responsabile e prevedibile di questi permessi, saranno introdotte misure di controllo più stringenti. Questi controlli potrebbero includere la richiesta di documentazione certificativa e verifiche periodiche sull'effettiva fruizione dei congedi, al fine di prevenire abusi e utilizzi impropri.

Inoltre, le nuove disposizioni prevedono una maggiore flessibilità sulle modalità di fruizione, permettendo ai genitori di suddividere i periodi di congedo in modo più personalizzato, anche in modo frazionato nel corso dell'anno. Questo consentirà una gestione più adattata alle esigenze familiari e lavorative, favorendo un equilibrio più sostenibile. Parallelamente, sono state introdotte misure di incentivazione e supporto, come orari di lavoro più flessibili e servizi di assistenza, per facilitare l'accesso ai congedi e la loro efficace fruizione. Queste innovazioni rappresentano un passo importante verso una maggiore tutela dei diritti dei genitori, con l'obiettivo di sostenere meglio le famiglie in questa fase di cambiamento.

Quali sono le principali modifiche

Una delle innovazioni più significative è rappresentata dall'estensione del congedo parentale fino ai 14 anni del minore, rispetto ai limiti precedenti. Questa novità permette ai genitori di usufruire di un periodo più lungo di sostegno durante le fasi di crescita dei figli, favorendo un migliore equilibrio tra le responsabilità professionali e familiari. L'estensione, comunque, è soggetta a nuovi controlli e verifiche più stringenti, al fine di garantire un utilizzo corretto e responsabile di questa possibilità. Per quanto riguarda gli aspetti economici, sono previsti eventuali adeguamenti delle indennità e delle modalità di erogazione, per sostenere concretamente i genitori che scelgono di usufruire di questi congedi più estesi. Inoltre, in alcuni casi, potrebbe esserci un incrementato coinvolgimento dei servizi di verifica delle pratiche di richiesta, al fine di combattere eventuali abusi e garantire che i benefici siano rivolti esclusivamente a coloro che realmente ne hanno bisogno. In generale, questa misura mira a sostenere le famiglie più numerose o con figli più grandi, offrendo loro strumenti più flessibili e duraturi per conciliare lavoro e cura dei figli, e favorendo anche una cultura di responsabilità condivisa tra lavoratori e istituzioni pubbliche.

Quali sono le novità sull’età limite

Quali sono le novità sull’età limite

Fino al 2026

, il congedo parentale poteva essere richiesto fino ai 12 anni di età del bambino. Con le nuove norme, questa soglia si estende fino ai 14 anni, offrendo ai genitori una maggiore flessibilità nel prendersi cura dei figli durante l’adolescenza. La novità coinvolge sia i genitori lavoratori nel settore pubblico che privato, determinando un cambiamento importante nel modo in cui si pianifica il sostegno familiare.

Oltre all’estensione dell’età limite, vengono intensifici anche i controlli e le verifiche per evitare abusi delle prescrizioni. In particolare, le istituzioni implementeranno nuovi sistemi di monitoraggio e rendicontazione, garantendo che il beneficio venga utilizzato esclusivamente per i fini previsti e per i periodi di effettivo bisogno. Ciò significa che, sebbene i genitori possano usufruire di un maggiore margine temporale per assistere i propri figli, dovranno rispettare nuove procedure di rendicontazione e documentazione per accedere alle agevolazioni.

Questa misura mira a favorire un equilibrio tra il diritto alla cura familiare e la necessità di garantire un uso corretto delle risorse pubbliche. Ciò potrebbe comportare anche una certa attenzione ad eventuali verifiche o controlli più severi da parte delle autorità competenti. In ogni caso, la possibilità di estendere il congedo fino ai 14 anni rappresenta un passo importante nella tutela dei diritti dei genitori, offrendo loro strumenti più adeguati per affrontare le sfide della crescita dei figli, soprattutto in età adolescenziale.

Destinatari

Il provvedimento riguarda principalmente i genitori lavoratori, sia del settore privato che pubblico, che intendono usufruire dei congedi parentali estesi fino ai 14 anni del bambino, garantendo così maggiore flessibilità nella cura e nell’assistenza. Oltre alle famiglie, sono coinvolti anche gli amministratori delle scuole e delle istituzioni pubbliche, che devono assicurare la gestione corretta delle richieste e dei controlli, nel rispetto delle nuove norme. Gli enti previdenziali, come l’INPS, avranno un ruolo centrale nel monitoraggio e nella verifica delle richieste di congedo, con procedure più stringenti per prevenire eventuali abusi. I genitori interessati dovranno presentare domanda attraverso apposite modalità di richiesta, accompagnate da documentazione e dati aggiornati, secondo le modalità stabilite dal nuovo regolamento. Le richieste di congedo saranno sottoposte a controlli più approfonditi, con l’invio di dati mensili all’INPS, finalizzati a garantire la corretta fruizione del beneficio. La normativa intende così favorire una maggiore responsabilità e trasparenza nella gestione dei congedi, tutelando i diritti delle famiglie e assicurando un controllo efficace da parte delle autorità competenti.

Perché questa modifica è importante

Permette ai genitori di pianificare più efficacemente il tempo dedicato ai figli, coprendo anche le fasi più delicate dell’adolescenza, mantenendo al contempo sostenibilità economica.

I giorni di congedo per malattia dei figli aumentano a 10

Come cambia il supporto per i figli malati

Attualmente, il congedo di malattia per i genitori è di 5 giorni utili per assistere un figlio malato. Con le nuove norme, questo periodo si raddoppia a 10 giorni. Sarà quindi più semplice per i genitori prendersi cura di un figlio malato, senza perdere retribuzione, e con una maggiore disponibilità di tempo.

Quali sono le condizioni

Il incremento riguarda tutte le situazioni di malattia del figlio, e si inserisce in un contesto di ampliamento dei diritti dei genitori, mantenendo comunque un quadro normativo che prevede alcune restrizioni e condizioni.

Implicatione pratiche per i genitori

Potranno usufruire di un periodo più lungo di assenza retribuita, facilitando il ruolo di caregiver senza penalizzazioni economiche.

Controlli più stringenti sui permessi e congedi

Come vengono rafforzati i controlli

Nel disegno di legge di Bilancio attualmente in esame al Senato, l’articolo 129 prevede un potenziamento delle verifiche sulle richieste di congedo, includendo anche quelli per motivi parentali disciplinati dagli articoli 32 e 33 del decreto legislativo 151/2001. Le amministrazioni pubbliche, come le scuole, saranno incaricate di inviare all’INPS mensilmente i dati relativi ai soggetti beneficiari e alle assenze.

Nuove procedure per le pubbliche amministrazioni

Le scuole e le altre pubbliche amministrazioni dovranno aggiornare i loro sistemi informativi, inserendo motivazione e identità dei beneficiari. Questa procedura mira a migliorare la tracciabilità e l’efficacia dei controlli, riducendo possibili abusi e irregolarità.

Limitazioni e verifiche

Le possibili verifiche interne potranno portare a controlli sanitari, per confrontare i requisiti dichiarati con la realtà. Questo funziona come misura di prevenzione e tutela della corretta fruizione del congedo.

Perché più controlli sono necessari

Garantiscono una gestione più efficace e trasparente dei permessi, rafforzando la responsabilità di tutti i soggetti coinvolti nel processo.

FAQs
Congedi parentali estesi fino ai 14 anni, ma con più controlli: cosa cambia per i genitori nel 2026 — approfondimento e guida

Cosa cambia nel 2026 riguardo ai congedi parentali estesi fino ai 14 anni? +

Dal 2026, i congedi parentali possono essere richiesti fino ai 14 anni del bambino, con controlli più stringenti e nuove procedure di verifica per garantire un utilizzo responsabile.

Quali sono le nuove linee guida sui controlli ai congedi parentali? +

Le verifiche saranno più approfondite, con l’invio mensile di dati da parte delle istituzioni pubbliche all’INPS e possibili controlli sanitari per prevenire abusi.

In che modo le scuole e le amministrazioni pubbliche gestiranno le richieste di congedo? +

Dovranno aggiornare i sistemi informativi, inserendo motivazioni e identità dei beneficiari per migliorare tracciabilità e controlli.

Come cambia il limite di età per i congedi parentali nel 2026? +

Il limite di età si estende da 12 a 14 anni, permettendo ai genitori di assistere i figli anche durante l’adolescenza.

Quali sono le novità riguardo ai permessi per malattia dei figli? +

Il periodo di congedo per malattia aumenta da 5 a 10 giorni, offrendo più tempo ai genitori per assistere i figli malati senza perdita di retribuzione.

Perché sono aumentati i controlli sui congedi parentali? +

Per garantire un utilizzo responsabile delle risorse pubbliche, si intensificano verifiche e rendicontazioni per prevenire abusi e abusi.

Quali sono le nuove procedure per le richieste di congedo delle amministrazioni pubbliche? +

Le pubbliche amministrazioni devono aggiornare i sistemi informativi inserendo motivazioni e identità dei beneficiari, migliorando la tracciabilità delle richieste.

Come si garantiscono le verifiche sui requisiti dei beneficiari? +

Le verifiche comprendono eventuali controlli sanitari e confronti tra requisiti dichiarati e condizioni reali, per assicurare l’uso corretto dei benefici.

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