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Il parere di Gratteri sulla formazione scolastica: puntare su contenuti reali, non su progetti sulla legalità

Donna scrive su lavagna in ufficio, metafora di formazione scolastica e contenuti reali come suggerito da Gratteri
Fonte immagine: Foto di Christina Morillo su Pexels

Chi: Nicola Gratteri, procuratore capo di Napoli. Cosa: critica i progetti sulla legalità nelle scuole, proponendo un ritorno a insegnamenti più concreti. Quando: in occasione di un intervento pubblico recentemente; Dove: durante il podcast "Passa dal BSMT". Perché: per sottolineare l'importanza di una formazione autentica che formi cittadini consapevoli.

L'importanza di una formazione autentica nelle scuole

Gratteri sottolinea che una formazione autentica e di qualità è fondamentale per garantire un futuro solido ai giovani e al nostro sistema sociale. Investire esclusivamente in progetti tematici, seppur importanti, non deve andare a discapito delle competenze di base, che sono il fondamento di ogni percorso di crescita personale e civica. La scuola, secondo l'opinione di Gratteri, ha il compito di fornire ai ragazzi strumenti concreti per affrontare le sfide quotidiane e per comprendere il mondo in modo critico e consapevole. Questo richiede un impegno serio e costante nell'insegnamento di discipline come italiano, storia e matematica, che permettono agli studenti di sviluppare capacità logiche, analitiche e comunicative. Solo un approccio educativo che combina teoria, pratica e valori può formare cittadini responsabili e preparati, in grado di distinguere tra verità e falsità e di partecipare attivamente alla vita democratica. Promuovere una formazione vera significa anche investire nella formazione degli insegnanti e nel miglioramento delle metodologie didattiche, affinché la scuola possa essere un luogo di crescita equilibrata, in cui i giovani imparano non solo a conoscere, ma anche a riflettere e ad agire con consapevolezza.

Progetti sulla legalità: vantaggi e limiti

I progetti sulla legalità, pur avendo un valore educativo, spesso si traducono in iniziative poco pratiche o troppo teoriche, che non coinvolgono effettivamente gli studenti nel risvolto pratico della vita. Gratteri sostiene che la loro efficacia si limita a brief sui principi di legalità, mentre il coinvolgimento diretto e concreto sarebbe molto più efficace. La formazione dovrebbe puntare a facilitare la comprensione delle regole, ma anche a innescare comportamenti quotidiani coerenti con i valori impartiti. Per questo, è preferibile integrare le attività scolastiche con esperienze sul campo, come visite in comunità terapeutiche, per ascoltare testimonianze dirette di chi ha vissuto la dipendenza e la riabilitazione.

Un limite importante dei progetti sulla legalità è quello di rischiare di rimanere troppo distaccati dalla realtà quotidiana degli studenti, risultando quindi poco motivanti o poco incisivi nel promuovere cambiamenti comportamentali duraturi. Inoltre, molte iniziative si concentrano su aspetti più simbolici che su un vero approfondimento delle problematiche sociali e delle loro cause profonde. È fondamentale che la scuola non si limiti a diventare un “progettificio”, ma si impegni a sviluppare competenze critiche e riflessive, indispensabili per una cittadinanza attiva e consapevole. Per questo motivo, come sottolineato da Gratteri, è essenziale una formazione più solida e strutturata, che prediliga lo studio di materie fondamentali come italiano, storia e matematica, le quali forniscono strumenti critici e analitici utili anche nella comprensione delle problematiche sociali e nelle decisioni di vita quotidiana. Solo così si può creare un approccio educativo più efficace, duraturo e profondamente radicato nelle competenze concrete dei giovani.

La proposta di integrare testimonianze nelle attività scolastiche

Gratteri insiste sulla necessità di un approccio formativo autentico e efficace, evidenziando che la scuola non dovrebbe limitarsi a diventare un "progettificio" in cui si accumulano solo attività temporanee o superficiali. Egli sottolinea che è fondamentale centra- re l'attenzione sulla formazione di competenze solide e durature, promuovendo l'insegnamento di materie fondamentali come italiano, storia e matematica, che costituiscono le basi per un sapere critico e consapevole. Tuttavia, propone anche di arricchire l'offerta formativa con testimonianze dirette di persone che hanno vissuto esperienze di recupero, come quelle di individui usciti da dipendenze o situazioni di disagio. Integrando queste testimonianze nelle attività scolastiche, si può offrire agli studenti un punto di vista reale e coinvolgente, capace di stimolare empatia e riflessione. La presenza di testimonianze dirette permette di contestualizzare i problemi sociali e di sensibilizzare i giovani non solo attraverso le parole, ma anche condividendo esperienze di vita. In questo modo, la scuola diventa un luogo di formazione che combina l'acquisizione di competenze fondamentali con la capacità di comprendere e affrontare le sfide del mondo reale, promuovendo così un percorso di crescita completo, che prepara i ragazzi a diventare cittadini informati, critici e responsabili.

Importanza delle testimonianze dirette nelle strategie di prevenzione

Secondo Gratteri, le testimonianze di ex tossicodipendenti o persone in riabilitazione sono strumenti potenti di prevenzione, capaci di innalzare la soglia di consapevolezza tra i giovani. L’esperienza di chi ha vissuto in prima persona le dipendenze contribuisce a creare un messaggio realistico e concreto, molto più efficace di qualsiasi lezione frontale. È inoltre importante coinvolgere le famiglie, affinché collaborino nel percorso di sensibilizzazione e prevenzione per evitare che si verificano spirali di isolamento e conflitti, soprattutto quando i figli vengono denunciati o inseriti in comunità terapeutiche per precoci problemi di dipendenza.

Il rischio di un’educazione distorta: media e rappresentazioni fittizie

Un altro tema centrale sollevato da Gratteri riguarda la rappresentazione delle mafie e della violenza nei media e nel cinema. Film come "Il Padrino" hanno contribuito a creare un’immagine edulcorata delle organizzazioni mafiose, spesso presentate come figure rispettabili anziché parassitarie e violente. Similmente, le serie tv che mostrano scene di violenza senza rappresentare modelli positivi danno un’idea distorta della realtà, influenzando negativamente l’immaginario dei giovani. È fondamentale, quindi, promuovere narrazioni più realistiche e responsabili che aiutino a diffidare di stereotipi e a riconoscere i modelli di comportamento corretti, rafforzando i valori civici e morali nella formazione dei più giovani.

Come promuovere una rappresentazione più realistica e educativa

Per contrastare gli effetti delle narrazioni distorte, educatori e media devono adottare approcci più responsabili, privilegiando storie che mostrino il ruolo positivo delle istituzioni, come forze dell’ordine, magistratura e insegnanti. La rappresentazione di modelli positivi può contribuire a contrastare la cultura della violenza e dell’illegalità, accompagnando i giovani verso una visione più equilibrata del mondo. Gratteri invita anche i produttori di contenuti a riflettere sui messaggi trasmessi, affinché il racconto pubblico sulla criminalità sia più fedele alla realtà, senza stereotipi o retoriche semplificate.

In conclusione, Gratteri sottolinea che un’educazione efficace deve basarsi su contenuti concreti, valori autentici e testimonianze vere, piuttosto che su progetti e narrazioni distorte, per sviluppare cittadini più consapevoli e resilienti alle insidie sociali e criminose.

FAQs
Il parere di Gratteri sulla formazione scolastica: puntare su contenuti reali, non su progetti sulla legalità

Perché Nicola Gratteri critica i progetti sulla legalità nelle scuole? +

Gratteri ritiene che tali progetti siano spesso troppo teorici e poco pratici, rischiando di non coinvolgere realmente gli studenti, e preferisce un'educazione basata su insegnamenti concreti come italiano, storia e matematica.

Qual è l’opinione di Gratteri sull'insegnamento di discipline fondamentali? +

Gratteri sostiene che l'insegnamento di italiano, storia e matematica è essenziale per sviluppare capacità logiche, analitiche e critiche nei giovani, fondamentali per una cittadinanza consapevole.

Come propone Gratteri di integrare le testimonianze nelle scuole? +

Gratteri suggerisce di includere testimonianze di persone che hanno vissuto esperienze di recupero, come ex tossicodipendenti, per offrire agli studenti esempi concreti di resilienza e responsabilità sociale.

Qual è il limite dei progetti sulla legalità, secondo Gratteri? +

Il limite principale è che rimangono spesso troppo distaccati dalla realtà quotidiana degli studenti e si concentrano su aspetti simbolici, senza promuovere cambiamenti comportamentali duraturi.

Perché Gratteri insiste sull’importanza delle materie fondamentali? +

Perché forniscono strumenti critici e analitici utili non solo per lo studio, ma anche per comprendere e affrontare le problematiche sociali e le decisioni quotidiane.

In che modo le testimonianze dirette possono migliorare l’educazione? +

Offrono agli studenti esempi reali, favoriscono empatia e riflessione, e aiutano a contestualizzare i problemi sociali, rendendo l’apprendimento più coinvolgente e concreto.

Qual è il ruolo delle testimonianze nelle strategie di prevenzione di Gratteri? +

Le testimonianze di ex tossicodipendenti o persone in riabilitazione sono strumenti potenti di prevenzione che aumentano la consapevolezza tra i giovani e coinvolgono anche le famiglie nel percorso di sensibilizzazione.

Come descrive Gratteri il ruolo dei media e delle rappresentazioni sulla criminalità? +

Gratteri evidenzia che media e cinema spesso rappresentano le mafie in modo distorto, creando un’immagine edulcorata o stereotipata, che può influenzare negativamente la percezione dei giovani.

Qual è la proposta di Gratteri per promuovere una rappresentazione più realistica? +

Gratteri invita media e educatori a mostrare modelli positivi, promuovendo narrazioni più responsabili e realistiche che rafforzino i valori civici e morali tra i giovani, evitando stereotipi.

Perché un’educazione basata su contenuti concreti è fondamentale secondo Gratteri? +

Perché aiuta a formare cittadini critici, responsabili e resilienti alle insidie sociali, favorendo una crescita equilibrata e autentica nel percorso scolastico.

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